La terra partenopea e il suo hinterland , di nuovo, alle prese con previsioni catastrofiche, corredate dall’inqualificabile agire della rappresentanza territoriale nelle istituzioni statali.
Questa mattina, sbirciando tra le agenzie, mi sono ritrovato una dichiarazione dell’ex assessore regionale campano Marco Di Lello (PD – in quota socialista), oggi alla Camera dei deputati, il quale ha riferito che la Boldrini, inquilina di lusso di Palazzo Montecitorio, non abbia ancora preso in considerazione la sua richiesta – datata 17 maggio 2013 – di discussione sulla Questione Vesuvio, balzata agli onori della cronaca nazionale per l’intervento deciso di un vulcanogo giapponese di fama mondiale.
“ Dobbiamo forse aspettare – avverte il parlamentare socialista – che parli per primo il Vesuvio?”. Per fortuna questo ex assessore di ferro dell’ex governatore Antonio Bassolino, lo seguiamo da un bel po’. E’ colui che partecipò attivamente alla previsione della Zona Rossa, la quale sarebbe la zona che indica la fascia di comuni della Campania che, trovandosi in una posizione molto prossima al monte Vesuvio, vengono considerati più a rischio in caso di eruzione vulcanica. Al di là di un incosistente piano di evacuazione improntato dagli organi regionali e dalla Protezione Civile Nazionale , Di Lello è uno dei maggiori responsabili dell’aumento demografico sotto al Vesuvio. La Giunta Bassolino nel 2003 previse che i comuni sotto rischio vulcanico ne fossero 18, e la delimitazioni fu conseguita per una semplice configurazione geo politica, non valutando la distanza fisica dal vulcano.
Perché Di Lello non viene a spiegare, e non nelle aule del Parlamento, sotto al Vesuvio, perché l’area di Ponticeli, incastrata con Cercola, non fu dichiarata all’epoca Zona Rossa, fatto che avrebbe impedito l’aumento demografico attraverso il blocco delle licenze edilizie ad uso residenziale? Perché l’ex assessore regionale campano Di Lello fa finta di non sapere che grazie a questa defaillances amministatriva, e speriamo sia stata realizzata in buona fede, solo in questi mesi piu’ di duemila nuovi residenti sono venuti ad abitare nei nuovi alloggi della sola via De Mesi a Ponticelli: per intenderci ad un metro da Cercola (comune in Zona Rossa), ? Di Lello e Bassolino sono coloro che hanno partorito l’Ospedale del Mare, uno dei piu’ grossi presidi ospedalieri del meridione: edificato a due km , in linea d’aria dal Vesuvio, ed oggi con la rivisitazione della Zona Rossa tanti milioni di euro possono essere buttati al vento perchè questo ospedale non potrebbe essere aperto, visto che in caso di eruzione del Vesuvio non potrebbe essere partorito nessuno piano di evacuazione del presidio che ospiterebbe migliaia e migliaia di pazienti difficilmenti trasportabili in tempi rapidi.
I napoletani, i vesuviani, sono rappresentati in modo improduttivo da chi, come Di Lello, non ha compreso o fatto finta di non comprendere, il pericolo vulcanico ed in particolare come fronteggiarlo. Sotto ladecennale amministrazione regionale Bassolino si è notato un aumento demografico di quell’area davvero incredibile, accompagnato, tra l’altro - fatto inspiegabile – , dal rincaro dei prezzi delle case residanziali. Perché un altro fenomeno che sconvolge è questo: l’aumento del prezzo delle case in piena Zona Vesuvio, ed ovviamente anche dei fitti.
Ora la questione è un’altra: sciacalli da ogni dove stanno per piombare sul problema Vesuvio, vuoi per l’attimo di visibilità, del quale i politici , considerata la carenza ideale nel dibattito parlamentare attuale, non ne posso fare a meno; e vuoi per porre la lunga mano nell’affare eruzione o post eruzione Vesuvio: di certo gireranno milioni di soldi pubblici, sia per sensibilizzare l’abbandono del territorio vesuviano e sia per la catastrofe , e noi speriamo non imminente.
Dopo l’ingresso dei quartieri Barra, Ponticelli e San Giovanni a Teduccio, e degli altri comuni della cintura napoletana nella Zona Rossa, si comprende che oltre al versante costiero che vira verso Ercolano e Torre del Greco, anche quello del centro cittadino non sarebbe immune da conseguenze. Potrebbe anche essere il mare, originariamente, intesa come via di fuga dal pericolo Vesuvio , un altro elemento che possa agitare le preoccupazione di chi vive anche sulla costa cittadina.
Mentre i sindaci nicchiano e la Protezione Civile Nazionale dorme un sonno colpevole, in seno alla comunità vesuviana serpeggia una fortissima preoccupazione , alla luce degli interventi di diversi luminari della vulcanologia mondiale, che annunciano un’imminente eruzione del vulcano nostro. Noi operatori della comunicazione siamo il terminale dei timori della gente , ed aspettiamo che le Istituzioni competenti vengano sotto al Vesuvio a spiegarci cosa sta accadendo, ed inziano realmente ad improntare, eventualemente, un vero piano teso a proteggere quasi un milione di vite umane.
Per tutti noi il Vesuvio è il faro piantato dentro il nostro sistema nervoso, è la nostra bussola quando ci perdiamo dentro la nostra città e nella sconfinata provincia – dal vicolo di città e dalla stradina di provincia - ce ne usciamo, spesso, grazie al nostro faro; il Vesuvio è colui che ci saluta la mattina con la sua alba meravigliosa e che ci fa sognare la sera con la danza della luna sopra di esso. Ma risulta essere , senza dubbio, la paura piu’ forte e recondita che coviamo dentro il nostro quotidiano , che fotografa un modo di concepire la vita che ci rende unici , ed impavidi. Però, noi popolo del vesuviano, abbiamo il dovere di difendere con forza il territorio, soprattutto il futuro: ci sarà eruzione, prepariamoci al peggio; non ci sarà , rinnoviamo il nostro terrtiorio con il turismo ed una rinascita culturale che faccia dei posti piu’ belli al mondo il nostro vanto.
Noi faremo il nostro dovere: vigiliremo su qualunque sciacallaggio si voglia pensare sulla pelle dei nostri concittadini,. Napoli ed il vesuviano oggi deve rialzare la testa, quello che sta per accadere alla Camera dei Deputati, deve essere portato a conoscenza, in quanto chi ha , volutamente o no, errato nella definizione della Zona Rossa, non può essere il promotore di soluzioni.
il direttore Gaetano Busiello