Napoli. – “È tempo di incantesimi” non è solo uno spettacolo teatrale ma è molto di più. Si fonde con una mostra a dar vita ad una dimensione parallela che ci parla di incantesimi, di stregonerie, di filtri, di formule ed invocazioni.
Custodi di questi misteri alcune donne, le prescelte, le elette, cui è assegnato il compito di tramandare queste conoscenze e di guarire.
venerdì 11 ottobre alle 19.00 la compagnia teatrale “Lo sguardo che trasforma” in collaborazione con il Gruppo archeologico Kyme, presieduto da Nicola Meluziis, vicepresieduto da Marianna Della Vecchia, e di cui è segretaria e rappresentante Anna Abbate, mette in scena la piece teatrale “E’ tempo di incantesimi”.
Location il suggestivo palco, ospitato nel ventre della terra partenopea, del Museo del Sottosuolo, gestito dall’associazione speleo-archeo-culturale La Macchina del Tempo, presieduta da Luca Cuttitta
Una location unica che fonde la sua energia ancestrale con quella liberata dai misteri della Wicca, la più diffusa delle correnti spirituali misteriche appartenenti al movimento neopagano.
È TEMPO DI INCANTESIMI
Ad attendere gli spettatori ed a avvolgerli letteralmente sarà una performance teatrale articolata con momenti di prosa, di teatro danza e musica dal vivo grazie al violoncello suonato da Arcangelo Michele Caso.
Protagonisti della performance alcuni dei più antichi rituali pagani che ruotano attorno alla magia.
Incantesimi, invocazioni, scongiuri e leggende, figli di un’antica tradizione orale italiana, che lo scrittore e giornalista Charles Godfrey Leland, egli stesso, si dice, iniziato alla magia, trasse da un manoscritto e riportò nel suo libro “Il vangelo delle streghe” datato 1899.
Si tratterebbe della testimonianza delle ultime donne a cui sono state tramandate le pratiche di antichi rituali pagani di stregoneria.
I brani declamati, che si alternano ad un dialogo serrato, trasporteranno lo spettatore indietro nel tempo, in un’atmosfera davvero particolare dal punto di vista culturale ed antropologico.
Tali culti, che affondano le loro radici lontano, nella magia arcaica, sono per lo più dedicati al culto della dea Diana e di sua figlia Aradia. Aradia non appare nella mitologia antica ma sembra presente solo in questo testo di Leland dove viene descritta come la figlia messianica di Diana, venuta sulla Terra per insegnare ai poveri e agli oppressi la stregoneria, come mezzo di resistenza sociale.
Un giorno Diana disse a sua figlia Aradia
È vero che tu sei uno spirito,/ Ma sei nata per essere ancora /Mortale, e tu devi andare /Sulla Terra a fare da maestra /A donne e uomini che avranno /Volontà d’imparare alla tua scuola /Che sarà fatta di stregonerie.
I testi della performance di teatro e ricerca sono a cura di Cristiana Buccarelli. e Giuseppina Dell’Aria . La regia è di Guido Liotti.
A legare i vari momenti il simbolo, con i significati correlati, dei “Tarocchi Maggiori” detti anche “Arcani Tarocchi”.
In scena tre figure: una maschile, Guido Liotti, e due femminili, Tiziana Tirrito e Margherita Romeo.
A fare da quinte scenografiche a questo spettacolo, ma anche da porte che aprono la strada verso una dimensione parallela, i dipinti di Susanna Viale.
Lo spettacolo teatrale (e la mostra) saranno completati da una gustosa degustazione di Aglianico e Piedirosso offerti dal Wine Bar Scagliola, serviti in calici di vetro da sommelier Ais e barman Aibes, e da sfizioserie abbinate a questi corposi rossi doc per esaltarne il sapore vero e sincero, offerti dalla pizzeria Ciccio & Sons.
La realizzazione dell’evento è resa possibile anche grazie alla collaborazione del B&B “Civico 16”, con cui il Museo del Sottosuolo condivide l’obiettivo di creare un circuito intergrato di accoglienza di elevata qualità.
Redazione Cultura