Napoli. – “Con Lino Ferrara parleremo a breve del Nauticsud 2014, una manifestazione che, alla luce della recente crisi condivisa anche dal salone di Genova, va reinterpretata in chiave di turismo del mare vissuto in tutte le sue declinazioni. Ripartiremo dalle esperienze forti e positive delle numerose edizioni del Nauticsud”. L’affermazione del presidente della Mostra d’Oltremare di Napoli, Andrea Rea – rilasciata in occasione di una intervista ai Forum della Famiglia – apre la strada per la riorganizzazione della fiera nautica a Napoli.
Dopo ben 43 edizioni Nauticsud, la manifestazione più rappresentativa della nautica nel centro sud è stata interrotta per due anni a causa della diversa scelta strategica delle istituzioni, che puntando su un evento episodico quali le tappe napoletane delle World Series America’s Cup di Napoli, hanno di fatto “congelato” un’iniziativa espositiva fortemente radicata sul territorio che assolveva alla funzione di incoming turistico e di valorizzazione della cantieristica nautica regionale.
“La crisi della nautica deriva non tanto dalla recessione economica globale, ma da una cattiva comunicazione diffusa negli anni dall’associazione di categoria dei costruttori navali, collegandola al concetto del lusso e non del life style – afferma Lino Ferrara, presidente Unione Nazionale Armatore da Diporto -. Per questo motivo la nautica viene associata prevalentemente al concetto di evasione fiscale e non, invece, come dovrebbe, di motore per un turismo nautico strategico in un paese che può contare su oltre 7.500 km di coste”.
Il ritorno di una fiera che può contare su questi presupposti è dunque auspicabile in particolare nella regione Campania che, con i suoi oltre 60 Comuni costieri e ben 447 chilometri di costa (fonte Enea), rappresenta sicuramente un valore al quale non è possibile, in chiave economica, poter rinunciare. Il conto economico da valutare non è solo quella della manifestazione, infatti, ma dell’intero indotto generato a beneficio del territorio. La necessità di reinterpretare un concetto espositivo, che tenga in considerazione l’intera filiera del mare, indica la giusta soluzione progettuale.
“Con Nauticsud abbiamo sempre interpretato la nautica dal punto dei diportisti, ovvero dei fruitori e non quella dei cantieri costruttori che oggi invece vive una profonda crisi di settore – dichiara Lino Ferrara che spiega così le cause –. Un clamoroso errore di comunicazione, le innumerevoli informazioni propagandistiche dei produttori che dichiaravano il <<tutto venduto>> per i tre anni successivi, parlando di modelli di decine di milioni di euro. Questa la causa principale della debacle. Non ho conoscenza di aziende – conclude Ferrara – che costruiscono mine antiuomo o testate nucleari e che diano simili imput comunicativi. E’ venuto il momento di vivere una nautica con minori eccessi e più sobrietà, dunque a misura di diportista. Ecco perché concordo con il presidente Rea in merito alla valorizzazione del turismo nautico e alla visione di una nuova fiera in favore dei diportisti e non dei costruttori”.
Redazione Cronaca