Napoli. - Gli acuti di Antonio Campano, i primi di una stagione sin qui avara di soddisfazioni dal punto di vista personale, non sono serviti a curare il mal di trasferta. La diagnosi resta incerta, ma la squadra di Ivan Oranges sembra avviarsi sulla strada della guarigione. Alle porte della capitale gli azzurri hanno mutato l’atteggiamento un po’ remissivo delle prime due apparizioni esterne, offrendo invece una prova di grande carattere, stoppata soltanto dal suono sordo della traversa colpita da Pedaleira a 10 secondi dal gong. Un legno che ha alzato il rammarico a livelli da overdose.
“La Lazio non mi è parsa superiore – le parole di Antonio Campano sono piene d’orgoglio – mai come in questa occasione si può parlare di sfortuna perché abbiamo cercato con insistenza il gol e nel finale abbiamo messo alle corde gli avversari, rischiando tanto ma creando anche tanti pericoli al portiere laziale. Cosa ci manca? La serie A è un campionato in cui spesso la differenza è data dai dettagli. Credo però che la strada intrapresa sia quella giusta. In casa siamo una squadra temibile per chiunque, lontano da Napoli stiamo prendendo le misure”. La sua doppietta è un chiaro segnale a chi mugugnava sulla sua astinenza da gol. “Da me tutti si aspettano i gol, ed è giusto che sia così – prosegue AC7 – ma bisogna guardare le prestazioni nel complesso. Io mi conosco: so che vengo fuori alla distanza e so che la mia parte posso ancora farla. I due gol di Roma mi hanno sbloccato, ora spero di essere più presente in zona gol, ma prima di tutto viene il bene della squadra e la salvezza”.
E proprio in vista della salvezza bisogna battere il Kaos Futsal. Con il pensiero rivolto anche alla Final Eight di Coppa Italia. “Quella col Kaos è una partita che può rappresentare il crocevia della prima parte di stagione – conclude Campano – se vinciamo possiamo allungare su di loro in classifica e, allo stesso tempo, fare un passo verso la qualificazione alla Final Eight di Coppa Italia. Ci serve una vittoria, senza se e senza ma. Per questo chiedo al pubblico di sostenerci e di spingerci fino alla fine”.