Napoli. Vomero, fitti alle stelle Casapound: Troppo cari, quartiere contaminato dalle slot e dai cinesi

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Napoli,. – Negozi sigillati al Vomero, fac-simile di banconote e decine di volantini e manifesti che recitano “Questo esercizio resta chiuso per affitto troppo caro”. E’ ancora una volta a firma CasaPound Napoli la protesta contro il caro affitti al Vomero.

“Abbiamo voluto richiamare l’attenzione – afferma in una nota Giuseppe Savuto, responsabile provinciale di CasaPound Italia Napoli – sull’ormai gravissima questione del caro affitti, un fenomeno che da anni costituisce una seria minaccia per l’economia cittadina, in particolar modo in un quartiere che più di ogni altro ha risentito dell’aumento incondizionato dei canoni di locazione per le attività commerciali, mettendo in ginocchio commercianti e imprenditori”.

“Questo è un quartiere – continua Savuto – che fino a qualche anno fa costituiva il cuore pulsante della vita commerciale cittadina, e che a causa degli affitti, si sta trasformando in un panorama di negozi sfitti, in cui le botteghe storiche stanno chiudendo una ad una. Teniamo a sottolineare in particolar modo quelle situazioni in cui piccoli commercianti hanno visto lievitare fino a 3500 euro il canone di fitto per un esercizio di appena 25 metri quadri, e che quotidianamente lasciano il posto a sale slot, bingo o ad attività gestite da cinesi. Ancora fresco il ricordo della storica libreria Merliani, costretta a chiudere i battenti dopo aver svenduto tutti i libri con sconti fino all’80 per cento: lo stesso discorso vale per il settore del’abbigliamento, dell’artigianato e di tutti quei comparti che avevano fatto del Vomero un quartiere commerciale per eccellenza”.

“Con il continuo lievitare dei fitti commerciali (unito alla crisi degli ultimi anni) – prosegue Savuto - , nei prossimi mesi numerosissimi altri sfratti diverranno esecutivi; tutto questo accade sotto gli occhi indifferenti di Camera di Commercio, Prefetto e presidente della Municipalità Coppeto, che, non interessandosi al problema, si rendono di fatto complici di una situazione gravissima, e che la città ha già vissuto a Via Duomo, un tempo arteria commerciale storica di Napoli, oggi ridotta ad un deserto con la metà dei negozi sfitti. E in una situazione come questa, sembra doveroso porre l’accento anche sui fenomeni illegali che ne possono derivare: buon numero dei negozi sfitti viene ripopolato con sospette attività dietro le quali si nasconde in realtà il riciclaggio di denaro sporco”.

“Tale processo di desertificazione commerciale dovuta a prezzi di affitto troppo alti – conclude Savuto –, da un lato sta causando la perdita di centinaia posti di lavoro, e dall’altro non potrà che determinare un peggioramento della qualità della vita urbana, sia per il valore sociale delle vetrine accese in città, sia come importante deterrente in termini di sicurezza, favorendo degrado e senso di abbandono, con la conseguente maggiore perdita di capacità di attrarre visitatori. Chiediamo dunque un confronto tra le associazioni dei commercianti, i proprietari degli immobili ed amministrazione comunale, al fine di individuare iniziative atte a risolvere il problema, quali ad esempio uno sconto sui canoni di locazione e la riduzione da parte del Comune della TARES, provvedimenti indispensabili per commercianti ed imprenditori che si impegnano quotidianamente per il mantenimento e il rilancio del settore terziario della nostra città”.

Redazione Politica

 

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