“La liberta’ di stampa, la dialettica, l’informazione piu’ trasparente possibile sono fondamentali, in un tempo di comunicazione così vorticosa in cui i cittadini devono farsi un’idea sulla base di un’informazione libera e pluralista”, ha detto Letta nel corso della conferenza stampa di fine anno.
“Le istituzioni per noi sono un valore ma troppo spesso non sono viste per la centralità che devono avere”: così il premier ha ricordato il ferimento di Giuseppe Giangrande mentre era in corso il giuramento del governo. “Giangrande ha visto la sua vita menomata per la difesa delle istituzioni” ha detto.
“Il 2014 sarà l’anno della svolta, non solo per l’economia ma anche e soprattutto per le riforme istituzionali, che saranno complete e compiute, per la legge elettorale”, ha spiegato Enrico Letta nella conferenza stampa di fine anno nel corso della quale ha aggiunto che “l’Italia ce la fara’” avendo messo alle spalle la parte più complessa della crisi economica. ”Le tensioni politiche sono al massimo ma nel 2014 ci saranno le riforme e miglioreranno i dati economici”. VIDEO
“L’Italia di un colpo dal 24 aprile ha recuperato 30 anni nel calendario, il 2013 e’ l’anno che verra’ ricordato come una svolta generazionale senza precedenti nella storia repubblicana italiana”, ha detto ancora il presidente del Consiglio aggiungendo che ora la generazione di 40enni viene “messa alla prova” e “non puo’ Fallire, non ha alibi” VIDEO.
Una svolta generazionale, ha spiegato Letta, iniziata con il suo insediamento e che non ha precedenti nella storia, “se non nell’immediato dopoguerra quando una generazione di trentenni fu quella alla quale il paese si affido’ perche’ la generazione precedente era stata spazzata via dal ventennio e dalla guerra”. “Da quel momento in poi – ha proseguito – il paese si e’ affidato come gruppi dirigenti a generazioni di sessantenni e settantenni”. Oggi, secondo il premier la “pagina si e’ completamente voltata”. “La svolta generazionale – ha aggiunto – e’ un fatto molto positivo, e’ una svolta che oggi mette alla prova una nuova generazione, l’abbiamo chiesta, auspicata per molti anni, oggi e’ arrivata per il coraggio di molti, in primis del presidente della repubblica che il 24 aprile ha deciso di fare suna celta di svolta in questo senso e oggi questa generazione viene messa alla prova e non puo’ fallire”.
”Non abbiamo alibi”: così Letta parlando di svolta generazionale per il Paese e della necessità di affrontare problemi ”lasciati lì da 20-30 anni”. ”Cogliamo questa opportunità” – ha detto spiegando che bisogna rompere il circolo vizioso della disoccupazione giovanile” – abbiamo l’anno prossimo la possibilità di far svoltare l’Italia”.
“Riconfermo” che le risorse derivanti dalla lotta all’evasione e dalla spending review “porteranno risorse che serviranno per ridurre le tasse sul lavoro”. Il premier ha sottolineato che sul tema c’e’ stato un “equivoco”.
“Il dividendo della stabilità vale 5 miliardi di euro”, ha aggiunto il premier.
La stabilita’ politica e’ il presupposto, la base per trovare la soluzione ai problemi, ha spiegato il presidente del Consiglio.
Le norme che verranno approvate già da gennaio renderanno per il prossimo anno il fisco più amico dei cittadini: così il premier che ha poi assicurato che a gennaio terminerà l’iter della delega fiscale, con la conseguente applicazione dei decreti attuativi “che prevedono riforme importanti per rendere piu’ efficiente il nostro sistema”.
“Gennaio sara’ il mese dell’intervento sul tema dei capitali illegalmente esportati e quindi del loro rientro, e ci saranno interventi importati contro l’autoriciclaggio, tutto collegato al pacchetto di interventi contro l’illegalità e la criminalità: così Letta alla conferenza stampa di fine anno.
Su Matteo Renzi il premier ha detto: Non sospetto che Renzi voglia subito elezioni. C’e’ occasione leadership per una generazione. ”Berlusconi e Fi devono stare dentro il percorso delle riforme istituzionali, con Renzi la pensiamo allo stesso modo” dice Letta che aggiunge: “le riforme devono essere fatte con un’apertura vera fuori dalla maggioranza. Tale apertura – aggiunge – riguarda tutti i soggetti politici”.
Nel contratto di governo di gennaio “affronteremo le proposte che i soggetti contraenti metteranno sul tavolo” e “tutto ciò che aiuterà nuova occupazione sarà benvenuto”, a condizione che sia “buona occupazione, non senza diritti”: così il premier Enrico Letta, a proposito del dibattito sulla riforma del lavoro e dell’art.18.
“Berlusconi non si faccia prendere la mano intraprendendo una strada nichilista e populista: sarebbe un errore per il Paese e per lui stesso”, ha detto il premier che aggiunge: “la storia politica che ha alle spalle non può terminare con deriva populista e nichilista”.
Enrico Letta lancia la crociata per il lavoro ricordando che proprio a Roma si terra’ il vertice per l’occupazione giovanile. E tra le priorita’ indica anche le riforme istituzionali. Ora possibili – sottolinea parlando nel corso della conferenza stampa di fine anno – anche grazie alla svolta generazionale del 2013. In questo quadro, il premier punta al superamento del bicameralismo perfetto e a intervenire sulla Costituzione per rendere piu’ semplici, a cascata, una serie importante di riforme. Letta ha fatto l’esempio della abolizione delle province: “sarebbe stato piu’ semplice intervenire se nella carta avessimo cancellato la parola ‘Province?, spiega.
“Un terzo dei detenuti nelle carceri italiane è in attesa di giudizio, questa è una situazione abnorme” lo ha detto il presidente del Consiglio, Enrico Letta in una conferenza stampa affermando che da gennaio ci saranno nuove misure sulla giustizia.
“La discussione della Bossi-Fini sarà uno dei temi di gennaio e il governo ha anche intenzione di mettersi al lavoro subito per una revisione degli standard dei Cie” ha detto Letta spiegando: “dobbiamo essere più efficaci anche nell’espletamento delle pratiche burocratiche”.
“Sono convinto che una normativa diversa sullo ius soli sia necessaria. Proporro’ e lavorero’ perche’ una riforma in questo senso sulla cittadinanza e lo ius soli faccia parte del contratto di governo che scriveremo a gennaio”: così Letta.
”Prima delle elezioni europee, il prima possibile – ha detto il presidente del Consiglio – dobbiamo avere la nuova legge elettorale”. Il prossimo anno dovrà esserci anche l’eliminazione del bicameralismo perfetto e la riforma del titolo quinto della Costituzione con l’eliminazione della parola province.
Nel piano d’azione del governo sara’ affrontato anche il tema del gioco d’azzardo. Lo ha reso noto Enrico Letta rispondendo ad una domanda al riguardo che faceva riferimento a quanto successo alla Camera sul decreto salva Roma e alla ‘porcata’ alla quale aveva fatto riferimento il segretario del Pd Matteo Renzi.
“Ritengo che in queste ultime settimane si sia passato assolutamente il limite rispetto agli attacchi al capo dello Stato e l’utilizzo da parte ad esempio di Beppe Grillo sono totalmente fuori luogo”.
“Io credo che il presidente Napolitano abbia salvato l’Italia”. Cosi’ Letta sottolineando che il capo dello Stato “non ha travalicato i suoi doveri e i suoi compiti”.
Sull’ eccesso degli stipendi della classe politica “tanti ne parlano pochi fanno. Noi, il governo, lo abbiamo fatto: abbiamo eliminato lo stipendio del presidente del consiglio per coloro che sono parlamentari. Questi sono i fatti che rivendico”.
In 8 mesi 33mila persone che stavano nella categoria degli esodati hanno trovato risposta e questa e’ la dimostrazione di un governo e un paese che non vuole sfasciare la riforma delle pensioni ma non vuole lasciare nessuno perso per strada”.
Penso che da qui alle europee “si vedranno i primi” segnali della ripresa e anche i “tanti San Tommaso” che si vedono in giro li vedranno: così Letta, sottolineando di essere “convinto” che la prospettiva per l’anno prossimo sia “positivo”.
”Mi auguro che nel 2014 la soluzione possa essere trovata”: così Letta ha risposto a una domanda sull’impegno del Governo italiano per favorire un accordo tra Israele e autorità palestinese per una pace stabile in Medio Oriente. ”Ho incontrato tre volte il presidente Abu Mazen e tre volte il presidente Netanyahu. Ho incontrato il segretario di Stato americano John Kerry. C’è il nostro impegno in questa direzione. Mi auguro che nel 2014 la soluzione possa essere trovata”.