Napoli. Ragazzo ucciso, nominati i periti per l’autopsia e l’esame balistico

ragazzo ucciso proteste napoli 17 enne

Napoli. - La famiglia di Davide Bifolco ha diffuso alcune foto del cadavere del 17 enne. In una di esse, postata sul profilo Facebook della sorella, nella quale è chiaramente visibile un foro all’altezza del cuore. Si tratta – secondo i familiari del ragazzo – del foro di entrata del proiettile esploso dal carabiniere che ha colpito mortalmente Davide. Domani si svolgerà l’ autopsia sul cadavere disposta dalla Procura di Napoli alla presenza del perito nominato dai genitori del ragazzo.

C’è il giovane parroco del quartiere che con la recita del Rosario cerca di lenire l’indicibile dolore per la perdita di un figlio. E c’è un giudice, già pm anticamorra poi prestato alla politica, che abbandona il politically correct per andare giù duro con la polemica, accusando la vittima e difendendo il carabiniere che ha esploso il colpo mortale. Il Rione Traiano, a Napoli, è ancora scosso per la morte di Davide Bifolco e il carico di polemiche che ne segue, con un’inchiesta che deve fare luce sui tanti punti ancora oscuri. In molti si sono ritrovati in chiesa per la messa domenicale. Padre Lorenzo Manca, vincenziano, da poco più di un mese è arrivato qui, proveniente da un’altra zona difficile come i Quartieri Spagnoli. ”In situazioni gravi non possono essere l’odio o il sentimento di vendetta a guidarci, ma la prudenza, l’amore per il fratello, il perdono a sostenere le nostre azioni. E’ importante anche che ci lasciamo guidare dalla preghiera”, sottolinea ai fedeli. E’ stato vicino ai genitori, ”in loro adesso il primo sentimento è la rabbia, non si spiegano come mai un ragazzo possa morire così” e sembra voler dire che questo è il momento in cui non si può dire loro nulla. Qualcosa, però, per tentare di superare questa fase così drammatica la sta già facendo. ”Ogni sera – racconta – con alcuni membri della comunità ci stiamo recando a casa della famiglia di Davide per recitare il rosario. Non ci sono parole migliori per superare questo momento tremendo per i familiari”. A entrare con durezza nella vicenda è Luigi Bobbio, per anni pm anticamorra, poi senatore e sindaco di Castellammare di Stabia (Napoli). Oggi fa il giudice, al Tribunale civile di Nocera Inferiore, in provincia di Salerno. Lui ha deciso senza mezze misure da che parte stare e lo ha scritto su Facebook. ”L’identikit del bravo ragazzo una volta era ben diverso da quello che oggi qualche sprovveduto vorrebbe appiccicare al morto dell’altra notte”. Il carabiniere che ha sparato ”è la sola e unica vittima di quanto è accaduto”. A suo giudizio ”giustificazionismo, buonismo, perdonismo e pietà non solo non servono a niente ma aggravano il male. A 17 anni si è uomini fatti e gli uomini sono responsabili delle loro scelte, delle loro azioni, dei loro stili di vita”.

Tre testimoni che descrivono una scena che non somiglia a quella ricostruita dai carabinieri. A raccogliere le dichiarazioni dalle quali emergerebbe ”un quadro diverso”, è l’avvocato Fabio Anselmo, già legale della famiglia Cucchi, che ora assiste i familiari di Davide Bifolco, che reclamano giustizia per la morte del figlio 17enne ucciso da un carabiniere con un colpo di pistola durante un inseguimento al Rione Traiano a Napoli. Il legale ha svolto una propria attività di indagine nel tentativo di ricostruire la dinamica dei fatti e individuare le responsabilità, interrogando sia due amici di Bifolco, sia un terzo presunto testimone oculare ”che non ha alcun rapporto di parentela con la famiglia della vittima” e che non si sarebbe comunque ancora presentato agli inquirenti per farsi interrogare. Va sottolineato che invece uno dei ragazzi, Salvatore Triunfo, già fu sentito dal pubblico ministero la sera stessa della uccisione di Davide. Mentre Enzo Ambrosino, l’altro teste, spontaneamente ieri ha rivelato davanti alle telecamere dei tg e confermando oggi le sue dichiarazioni all’avvocato, di essere lui il ”terzo uomo” in sella allo scooter inseguito dai carabinieri, lui e non quell’Arturo Equabile, ricercato per evasione dagli arresti domiciliari, la cui condizione di latitanza sarebbe stato il vero motivo, secondo gli investigatori, che indusse i tre a scappare alla vista delle Gazzelle dei militari che li avevano intercettati al Rione Traiano. L’avvocato Anselmo ha sottolineato che prima ancora che alla procura di Napoli consegnerà oggi stesso i verbali e le registrazioni con le dichiarazioni dei testimoni alla Commissione diritti umani presieduta da Luigi Manconi. Tra i documenti anche le riprese video delle telecamere collocate all’esterno e all’interno della sala giochi a una decina di metri dal luogo dove l’inseguimento si è concluso tragicamente, in via Chintia a Fuorigrotta, nei pressi dal Rione Traiano dove lo scooter era stato intercettato dai militari. Le immagini mostrano un carabiniere che poco dopo l’accaduto entra nel locale e, pistola alla mano, ordina a tutte le persone presenti nel locale di rimanere fermi con le mani in alto. Una circostanza sulla quale fonti dell’Arma hanno fornito una spiegazione: il militare non è quello indagato per la morte di Davide ma l’autista della Radiomobile e le immagini riguardano il tentativo di catturare Equabile che, dopo la fuga in motorino, avrebbe cercato di confondersi tra i frequentatori della sala giochi riuscendo poi nella confusione a dileguarsi. I carabinieri sottolineano altresì che la circostanza del tentativo di arresto del latitante già dalle primissime fasi delle indagini è in un atto istruttorio del pubblico ministero, in quanto riferita al magistrato sia dal carabiniere che intervenne nel locale sia dal suo collega. Per quanto riguarda gli interrogatori condotti dall’avvocato Anselmo, i giovani sosterrebbero tutti la versione secondo cui il militare avrebbe puntato l’arma contro Bifolco che fuggiva. Diversa la versione del carabiniere, indagato dalla procura per omicidio colposo, il quale afferma che il colpo è partito accidentalmente mentre per un braccio cercava di immobilizzare Triunfo. Circostanze che potrebbero essere chiarite dopo l’autopsia e l’esame balistico che si svolgeranno domani su disposizione dai magistrati della procura di Napoli, i procuratori aggiunti Nunzio Fragliasso e Luigi Frunzio e il pm Manuela Persico. (Fonte Ansa)

Redazione Cronaca

 

Lascia un commento

Powered by ODDERS Communication Agency