Quando si parla di prostituzione minorile in Italia va fatta una premessa fondamentale, che consiste in una macrodistinzione tra la prostituzione minorile italiana e quella straniera.
Quella straniera è, per molti versi, simile a quella adulta: nei luoghi e nella modalità (la strada ad esempio). La maggior parte delle ragazze straniere dalla Romania, dalla Nigeria e dai Balcani.
La fascia delle bambine/i che sono costretti alla prostituzione è mediamente compresa tra i 13 ed i 17 anni ma, in troppi casi, si parla anche di 7 anni di età!
La prostituzione è un dato allarmante da noi, anche se sembra essere un argomento tabù e per questo, poco visibile sui giornali.
Le ragazze – bambine italiane, a causa di situazioni economiche disagiate, trovano (obbligate) nella prostituzione una fonte di guadagno e di sostentamento per tutto il nucleo familiare, oppure spesso risulta essere anche un modo per procurarsi e procurare agli stessi genitori la droga.
Nel mondo le vittime di tratta sono circa 1,2 milioni di minori e gli ultimi dati del 2009 ci dicono che, in Europa, nel triennio 2006 – 2009, il numero si è addirittura raddoppiato!
Oltre e di pari passo alla prostituzione, troviamo l’accattonaggio, le adozioni illegali, il traffico di organi ed i lavori minorili più disparati e disagiati.
La Convenzione dell’Aja sulla protezione dei bambini e la Convenzione n. 182 OIL concernente l’interdizione delle forme di sfruttamento minorile e l’azione immediata per la loro eliminazione, sembrano, alla luce dei fatti.
a cura di Cristiana Zarneri