Cercola. “Liberalizzata” l’evasione dell’Imposta sulla Pubblicità: scaduto contratto del concessionario

comune di cercola

Cercola (Na). – Un crollo verticale della credibilità istituzionale sul fronte dell’applicazione della legge  sta caratterizzando l’attività amministrativa al comune di Cercola, condizione che di fatto determina anche  un ingente danno economico alle casse comunali.

L’ultima perla della premiata ditta Sindaco-Funzionari è relativa alla scadenza del contratto del concessionario incaricato a raccogliere i proventi dell’imposta sulla pubblicità  relativamente  alle attività insistenti sul territorio comunale, servizio affidato alla Ge.Se.t. Italia s.p.a.  a seguito di una regolare gara d’appalto. Il dato giuridico inquietante è riconducibile al fatto che, da oltre un anno, questo contratto è scaduto,  ne il sindaco Fiengo – e la sua Giunta  - e ne i funzionari,  i quali sarebbero stati prontamente  - tutti – avvertiti a seguito di diverse comunicazioni da parte del concessionario (Ge.Se.t Italia s.p.a) ,  hanno provveduto a prorogare l’appalto di concessione e tantomeno hanno messo in piedi un’altra regolare gara di appalto per riaffidare il servizio a chi ne avesse i requisiti.

La notizia è stata appresa grazie al ruolo di controllo delle attività amministrative messe in piedi da Diego Maione, consigliere di opposizione, il quale ha lamentato la mancanza di chiarezza degli uffici preposti e dello stesso sindaco Fiengo,  i quali non avrebbero esibito, nonostante fosse stato richiesto, il contratto relativo all’ appalto della riscossione dell’imposta sulla pubblicità.

Questa mancata attività amministrativa “liberalizza”, di fatto,  l’evasione dell’imposta sulla pubblicità, in quanto nel momento in cui vengono  affissi manifesti e simili la Ge.se.t Italia  s.p.a, non essendo autorizzata ad esercitare il servizio,  non può rincorrere l’evasore attivando le normali procedure per obbligarlo al pagamento, di contro la stessa Ge. Se. t. s.p.a non può lasciare il servizio in quanto l’interruzione di pubblico servizio è sanzionato dalla legge  duramente. Anche i vigili urbani che hanno il potere di controllo non potrebbero procedere, di conseguenza, a multare gli inadempienti.  La Ge. se.t Italia  s.p.a. raccoglie solo l’imposta sulla pubblicità che “volontariamente” l’utente è pronto a pagare presso i propri uffici, alla luce di questo stato di cose non può inseguire l’evasore che non si reca agli uffici di Corso Domenico Riccardi. La stesa Ge.se.t. Italia S.p.a esercitando con queste limitazioni il servizio “subisce” dei disagi importanti: il guadagno ricavato dalla stessa  raccolta non coprirebbe le spese per l’attacchino ed il costo dei software.

Naturalmente questa condizione amministrativa determina un danno considerevole  alle casse comunali che non vengono alimentate dal legittimo gettito tributario derivanti dal mancato espletamento di questo servizio, buco di bilancio che il sindaco Vincenzo Fiengo, anche assessore ai tributi, lo riempie tartassando i cittadini onesti, vittime dell’aumento ai massimi storici delle tasse in città. L’evasione di pochi va a colpire le famiglie, già bersagliate con questa storica crisi economica.

Le responsabilità  cadono sulla parte politica – Sindaco Fiengo, anche assessore ai tributi – e la parte dei funzionari: con il classico rimpallo delle responsabilità, – causa anche l’illegale regolamento degli impianti impianti pubblicitari – che vedono coinvolti il vicesegretario Rosario Grillo, fino ad alcune settimane fa, anche responsabile dei tributi,  e Michele Sannino, fino a novembre capo dei vigili urbani. L’art.68 del regolamento succitato individua il Comando della Polizia Municipale , responsabile del servizio, mentre sia le leggi nazionali, quali l’ultima sull’Anticorruzione, sia una nota di Franco Sodano (Nuovo Comandante dei vigili urbani), indirizzata al sindaco Fiengo, chiariscono che la Polizia Municipale non può essere controllore di se stesso, in ottica dei principi alla base della Costituzione Repubblicana  sul fronte della  separazione dei poteri e funzioni pubbliche, quindi non può detenere questo servizio, e manco prevedere gare di appalto ed affidamenti diretti. In tutto questo il sindaco Fiengo, anche delegato alla trasparenza, nonchè avvocato amministrativista, era a conoscenza da un bel pò, anche su segnalazione della Gri. Ci. s.a.s., la quale segnalò al sindaco l’anomalia del capo dei caschi bianchi, Michele Sannino, ad attivarsi come responsabile della pubblicità. Ma nulla ha fermato il sindaco Fiengo, la Giunta ed i funzionari , ed oggi ci troviamo l’esposizione del comune ad eventuali richieste di risarcimento dalle ditte locali, eventualmente danneggiate dal persistere di questo regolamento degli impianti pubblicitari e dal lassismo politico- amministrativo che avvolge le stanze comunali.

Al di là di una presenza forte e costante del Movimento Cinque Stelle, dal quale emerge la figura di Angelo Visone , attivista storico, non si riscontra la presenza del PD e del paladino della legalità (?) Salvatore Grillo, quest’ultimo ovviamente in imbarazzo per le posizioni critiche in cui versano su queste questioni i suoi parenti diretti. Mentre Forza Italia e Giorgio Esposito, sono avvolti dalle responsabilità relative all’approvazione di questo strumento normativo, approvato anche dai consiglieri comunali Vincenzo Esposito e Aniello Esposito ( Fratello di Giorgio Esposito, quest’ultimo nel 2012 nella Commissione per il Paesaggio).

Tutta la classe politica, in buona compagnia dei funzionari comunali, a braccetto per creare disagi e danni economici alle casse comunali: ecco il  quadro deprimente di quest’amministrazione comunale, composta nelle stanze comunali ed in politica sempre dagli stesso soggetti e famiglie.

il direttore Gaetano Busiello

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