Cava de’ Tirreni ( Sa ). – James Senese e i suoi Napoli Centrale replicano il loro concerto domenica 25 gennaio al Moro di Cava de Tirreni (inizio ore 21,30, info e prenotazioni: 3403939561) dopo i due tutti esaurito fati registrare giovedì 22 e venerdì 23 di un doppio concerto
Sul palco del locale metelliano col sassofonista a completare un quartetto di all stars ci saranno le presenze di Ernesto Vitolo alle tastiere, Gigi De Rienzo al basso e Fredy Malfi alla batteria.
Un concerto che segnerà per 3/4 di questa band la prima volta dal vivo dopo la morte di Pino Daniele, la cui avventura musicale è nata proprio con i Napoli Centrale ed è proseguita con Senese, Vitolo e De Rienzo protagonisti di quel “Nero a metà”, disco che più di tutti è stato il manifesto di quello che è passato alla storia come il neapolitan power.
Movimento che iniziò a germogliare con i 4 Con, gruppo fondato dall’aversano Vito Russo, che oltre a Senese arruolava Mario Musella, Nicola Mormone ed Ino Galluccio.
Da lì escono fuori gli Showman (insieme a Elio D‘Anna e a Franco Del Prete) che dal 1968 al 1970 cambiò la musica leggere italiana internazionalizzandola e dopo gli Showman 2 i Napoli Centrale con una virata decisiva verso il jazz-rock e con testi scritti e cantati in napoletano. Insieme a loro, due turnisti anglosassoni: Tony Walmsley al basso e Mark Harris al piano Fender. La consacrazione avviene nel 1975 con la pubblicazione di “Napoli Centrale” e il successo del “Campagna” .
Dopo l’uscita dell’album, Harris e Walmsley vengono sostituiti da Pippo Guarnera e Kevin Bullen e con questa formazione Napoli Centrale tiene molti concerti (a Roma con Weather Report e la Duke-Cobham Band, e al festival jazz di Montreux in Svizzera). Nel 1976 i due fondatori, con l’aiuto di musicisti esterni quali Bruno Biriaco, Agostino Marangolo e Marvin “Boogaloo” Smith, realizzano il secondo album, Mattanza. E’ il 1978, quando Napoli Centrale, pubblica Qualcosa Ca Nun More, che vede con Cino Ciscognetti alle tastiere e Pippo Guarnera alle tastiere, la partecipazione di Pino Daniele al basso, cha da quell’esplosiva miscela di jazz-rock prende spunto per la sua particolarissima cifra musicale che lo avrebbe consacrato nell’olimpo dei grandissimi.
Gli anni Ottanta vedono James Senese far parte dapprima della big-band del suo compagno Pino gruppo di Pino Daniele, per poi iniziare una carriera da solista.
Ma la storia reclama sempre la sua parte e James decide di ricostituire ancora i Napoli Centrale coinvolgendo Agostino Marangolo alla batteria, Gigi De Rienzo al basso e Savio Riccardi alle tastiere per una seconda genesi di concerti e due nuovi album: ”Jescealla’h”, nel 1992, nel quale si mescolano episodi musicali ‘vecchi’, riproposti con grande intensità e brani nuovi e “N’gazzatenire” nel 1994. Nel nuovo millennio, Senese pubblica altri quattro album a suo nome: “Sabato santo” nel 2000, a cui seguono “Passpartu” nel 2003, “Tribù e passione” sempre del 2003, ”Je sto cca” del 2005 e quindi nel 2012 “E’ fernuto o tiempo”. Con i Napoli Centrale invece pubblica “Zitte sta venenn o mammone” 2001 e “Pajsa” 2007. Nel 2009 Pino Daniele e Napoli Centrale si rincontrano. In quell’anno infatti viene pubblicata una raccolta contenente un brano inedito, “Cammenanne”, composto per l’occasione da Senese con Pino.
Tutto questo si ritroverà nei due concerti al Moro, serate che si annunciano di grande musica e di sicura emozione.