San Sebastiano al Vesuvio (Na). – ” Se per Lei i cittadini di San Sebastiano al Vesuvio valgono meno di 41 euro, per me Lei – sindaco – vale più di 41 euro. Ho ancora troppe contestazioni da sollevare alla sua fallimentare gestione del governo dell’amministrazione comunale. Così ho pensato che Lei fosse stato felice di sapere che ho deciso di pagare il verbale dell’8marzo 2015. Ho qui con me la copia del pagamento, che deposito agli atti del consiglio comunale. Come Lei ben sa con questo pagamento si estingue il titolo e cessa l’interesse ad agire giudiziariamente. Il ricorso è divenuto privo di fondamento ed è quindi cessata la materia del contendere” Ecco quanto ha dichiarato Gennaro Manzo, capogruppo de Il Popolo di San Sebastiano Manzo Sindaco , nel suo intervento durante la seduta del consiglio comunale,
Un altro colpo di scena ha caratterizzato questa mattina la vicenda che vede Pino Capasso, sindaco di San Sebastiano al Vesuvio, impegnato nella ricerca spasmodica della decadenza dalla carica di sindaco che eviterebbe l’arrivo del commissario prefettizio in città, mantenendo al governo della città nel caso, assai probabile, di una sua candidatura alle prossime regionali, la sua coalizione politica, fino a maggio del 2016. Invece , se si fosse dimesso da primo cittadino prima del 24 febbraio 2015 Capasso avrebbe traghettato la sua amministrazione verso le elezioni comunali, in tale caso previste per il 31 maggio 2015.
Stamane , di primissimo mattino – ore 8,30 -si è riunito il consiglio comunale , convocato da Biegio Pizzo - presidente del consiglio comunale – in maniera lampo . All’ordine del giorno era prevista la contestazione dell’incompatibilità, prevista dal TUEL , relativamente ad un ricorso presentato al Giudice di Pace di Sant’Anastasia dal sindaco Capasso contro una multa, elevata domenica 8 marzo 2015 , dal capo dei vigili urban iAlberto Baldissarra. Escamotage già messo in campo da Franco Alfieri, sindaco di Agropoli, il quale ammettendo la porcata procedurale su autorevoli testate giornalistiche salernitane, ha fatto accendere i riflettori sui tanti sindaci della Campania che stanno provando ad utilizzare questo stratagemma. Il più veloce è stato Capasso, però è braccato dal capo dell’opposziione Gennaro Manzo.-
La questione di incompatibilità è passata con i voti di tutta la maggioranza che sostiene Capasso, quest’ultimo era assente in consiglio comunale in quanto si discuteva e si approvava provvedimenti che riguardavanola sua persona. Mentre i “giovani” Gianluca Sannino e Giuseppe Panico, in attesa di deleghe assessoriali da parte di Salvatore Sannino, futuro vicesindaco alla guida della città, hanno approvato in religioso silenzio il “provvedimento porcata”, inaugurando la “Nuova Giovane Repubblica Sansebastianese della Decadenza“, dalla ex Piccola Svizzera al Politicantesimo , ecco l’epilogo, decretato dai suoi giovani, dell’epopea Capasso al governo della città. Hanno votato contro i consiglieri Antonio Muccio,Giuseppe Ricci e Natale Di Bernardini.
In queste settimane ha fatto molto discutere ai piedi del Vesuvio il tentativo, in seguito, ”bloccato”, attraverso una diffida dello stesso Manzo, di ipotizzare, utilizzando degli “emendamenti bidone” allo Statuto Comnsortile, promossi anche dal PD Cercola, un arrivo di Capasso nel Consiglio di Amministrazione del Consorzio Intercomunale dei Servizi Cimiteriali, che avrebbe determinato un altro caso di incompatibilità.
Si aspettano altri colpi a sorpresa per questa vicenda che sta catturando anche l’attenzione dei media nazionali.
il direttore Gaetano Busiello
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