San Sebastiano al Vesuvio (Na). – Finisce in un modo indecoroso l’epopea che ha visto alla guida della città per un ventennio Giuseppe Capasso: stamattina dichiarato decaduto dalla carica di sindaco dal consiglio comunale.
In un’aula consiliare deserta ( presenti qualche giornalista e nessun cittadino) e “militarizzata” ( presenti 4 carabinieri e tanti vigili urbani) , alle 10,00 il consesso civico ha votato la decadenza da sindaco di Giuseppe Capasso, subentra il suo vicesindaco Salvatore Sannino.
Benchè la legge prevede questo tipo di escamotage, ossia quello di ricevere una multa, contestarla al comune che si governa da primo cittadino, in seguito con il mancato ritiro della lite pendente matura l’incompatibilità che determina la decadenza: quest’ultima una provvidenziale possibilità per Pino Capasso di concorrere per un scranno al prossimo Consiglio Regionale della Campania, evitando l’arrivo dei commissari prefettizi e consentendo di far galleggiare la sua coalizione fino a maggio 2016. La multa di 41€ benchè pagata dal leader dell’opposizone Gennaro Manzo, ha determinato uno sconquasso istituzionale e mediatico dove gli unici beneficiati sono l’ex sindaco Capasso e gli stessi uomini della maggioranza, tra i quali Giuseppe Panico, pronto a raccogliere per il “silenzio versato” qualche delega per un assessorato. Mentre le istituzioni pubbliche hanno ricevuto da questo tormentato iter procedurale un vero e proprio assalto alla diligenza.
Tutta l’opposizione consiliare nella seduta di questa mattina ha messo in luce la scorrettezza morale che ha accompagnato questo procedimento. Mentre Gennaro Manzo ha sottolineato, inoltre, che Salvatore Sannino, oggi alla guida della città, non è stato eletto dal popolo, e dopo che i cittadini lo consegnarono all’opposizione di Capasso, lo stesso Sannino ha di nuovo “tradito” le volontà dei sansebastianesi che hanno espresso in campagna elettorale, votando Capasso sindaco e non Sannino.
Quella di questa mattina rappresenta una delle più brutte pagine per le istituzioni pubbliche che sotto al Vesuvio si sia mai vissuta.
il direttore Gaetano Busiello