Napoli. - Tra le attività del Maggio dei Monumenti, Food and Art, l’itinerario turistico-gastronomico alla scoperta del bello e del buono di porta Capuana, propone in esclusiva a maggio, ben sei nuovi focus.
Il colore rosso caratterizzerà il week end dal 1 al 3 maggio con un approfondimento sul complesso di Santa Caterina a Formiello e il brodo di polipo (o’ brod’ ‘e purp’), prelibatezza caratteristica dell’area di Porta Capuana.
Anche quest’anno, Food and Art, il percorso turistico-gastronomico “alla scoperta del bello e del buono di Porta Capuana”, è tra le attività contemplate all’interno del calendario del Maggio dei Monumenti, iniziativa promossa dal comune di Napoli giunta alla XXI edizione.
Cinque focus, pensati, eccezionalmente in occasione dell’iniziativa di promozione culturale partenopea, ciascuno dei quali ispirato ad un colore diverso, caratterizzeranno di volta in volta l’itinerario proposto da Food and Art.
Il sangue dei martiri, il colore dei domenicani, l’acqua del Sebeto a Formiello, alcuni dei titoli degli approfondimenti proposti da Food and Art durante le cinque settimane della rassegna. Ad esaltare il gusto della scoperta dei luoghi presentati, la Sciantosa, dissetante aperitivo a base di vino bianco e succo di arancia, di moda tra le “chanteuse” dei caffè della Napoli degli anni ’20.
La bevanda accompagnerà anche il tour classico di Food and Art, in programma come di consueto, ogni sabato e domenica mattina (su prenotazione, minimo sette partecipanti).
La quota di partecipazione al tour di Food and art prevede, insieme alla visita alla scoperta delle bellezze artistiche e architettoniche di Porta Capuana, la degustazione di alcune delle pietanze tipiche della zona: dalla sfogliatella, alla pizza fritta, al babà, al brodo di polipo tutte realizzate e offerte dalle realtà produttive e commerciali del quartiere.
L’itinerario, concepito in tre tappe (colazione, aperitivo e pranzo), prenderà avvio con la visita alla chiesa di san Giovanni a Carbonara e al complesso di Santa Caterina a Formello per poi proseguire all’interno dell’ex Lanificio Sava e davanti all’arco turrito d’eta rinascimentale. Si concluderà con la visita alla fontana di Santa Caterina a Formello, restituita alla città grazie al lavoro di restauro promosso dall’associazione culturale “Le due Sirene-Livin’ and lovin’ Naples”.
Per partecipare, la prenotazione è obbligatoria.
info@foodandart.it
cel. 3662697991
Per maggiori informazioni www.foodandart.it
Maggio dei Monumenti a Porta Capuana con Food and Art:
I WEEK- END | 1-2-3 maggio: ROSSO
II WEEK-END | 8-9-10 maggio: NERO E BIANCO
III WEEK-END | 15-16-17 maggio: BLU
IV WEEK-END |22-23-24 maggio: GIALLO
V WEEK-END | 29-30-31 maggio | 1-2 giugno: VERDE
Rosso: Santa Caterina d’Alessandria, i Martiri d’Otranto e il brodo di polipo (“o’ brod’ ‘e purp’) caratterizzerà i tour ispirati al colore rosso in programma il primo week end di maggio
Nero e bianco: i colori dei Domenicani: il velo di Santa Caterina da Siena; la dimora dei frati: ex lanificio Sava “il monastero-fabbrica”.
Blu: L’acqua dal Sebeto al Formiello, fiumi, terme, pozzi e acquedotti sotterranei ai margini est del centro storico.
Giallo: Il tufo di San Giovanni a Carbonara; il babà e la piazza fritta.
Verde: le oasi nel cuore della città: il parco storico di re Ladislao a Carbonara e il chiostro dei cedrangoli.
FOOD and ART: tour classico
Ogni sabato e domenica, itinerario alla scoperta del bello e del buono di Porta Capuana cadenzato in tre tappe: colazione, aperitivo, pranzo.
La partenza è prevista alle 11.00, dalla chiesa di San Giovanni a Carbonara, teatro, insieme ai magnifici giardini di re Ladislao della tappa COLAZIONE: San Giovanni a Carbonara – Un babà nel giardino di Ladislao Il magnanimo, dove i partecipanti, dopo aver visitato le meraviglie del complesso gotico iniziato nel 1343, potranno godere dell’inebriante pasticcino intriso di rum.
Il tour proseguirà con la tappa APERITIVO: Complesso monumentale di S. Caterina Formiello – Un “Purpo” nel brodo all’ombra dei chiostri dove i visitatori saranno invitati a degustare il celestiale toccasana prima di visitare la chiesa rinascimentale dal 1995 patrimonio dell’Unesco, i suoi chiostri e lo spazio adiacente del Lanificio, importante esempio di architettura industriale di età borbonica.
La visita si concluderà con la meta PRANZO: Porta Capuana – Una pizza intra moenia, dove, uscito dal Lanificio, il gruppo sarà accompagnato ad assaporare una vaporosa pizza fritta prima di accedere alla Porta Capuana e alla sua avvincente e cavalleresca storia. Concluderà il tour la visita alla fontana di Santa Caterina a Formiello, appena restaurata dall’associazione culturale “Le due Sirene-Livin’ and lovin’ Naples” .
Durata: intorno alle 2 ore, tappe culinarie incluse.
Servizio di guida multilingue (in lingua inglese, spagnolo, francese, tedesco e russo. Min. 7 pax)
Costo del percorso (comprensivo di guida e degustazioni): 13 €
Tariffa per gli studenti: 11 €
FOOD AND ART
Passeggiare all’interno dei Giardini di Re Ladislao gustando un succoso babà. Sorseggiare un’antica e sublime bevanda autoctona, O’ brod e’ purp (brodo di polipo), prima di ammirare una delle chiese rinascimentali più importanti della città di Napoli, la chiesa di Santa Caterina a Formiello, appena a due passi da via dei Tribunali e ad un soffio dalla stazione Centrale.
Ritrovarsi, infine, a riflettere su tanta bellezza davanti ad una sfrigolante pizza fritta: è Food and Art, irresistibile tour turistico- gastronomico ideato e promosso dalla Agenzia Informale di Sviluppo Locale Aste e Nodi (che riunisce tra gli altri, professionisti, docenti e studenti impegnati e interessati all’urbanistica, architettura, sociologia, antropologia) in collaborazione con il coordinamento I love porta Capuana (coordinamento di associazioni, enti, imprese, fondazioni e cittadini che attraverso l’impegno attivo sul territorio vogliono promuovere e valorizzare il patrimonio artistico, culturale e produttivo, materiale e immateriale del quartiere).
Food and Art è il frutto del lavoro realizzato dal coordinamento. “È un progetto autonomo, indipendente e autofinanziato di rigenerazione urbana partecipata e sostenibile, nato allo scopo di creare una rete di sinergie tra gli abitanti, gli imprenditori e gli attori sociali del rione, e valorizzare i monumenti e le tradizioni culinarie ed artigianali che insistono sull’area”. Un luogo dalla storia millenaria, ricca di capolavori artistici ed architettonici, un museo diffuso dell’arte, dell’architettura, della cucina e del buon vivere che può rappresentare il vero motore della rinascita di Porta Capuana. “Il Castel Capuano (XII sec.), San Giovanni a Carbonara (XIV sec.) e la stessa Porta Capuana (XV sec.) – precisano i promotori – sono solo una parte delle ricchezze storico-artistiche che questo pezzo di città ha da offrirci, eppure, tuttora, l’area è al di fuori dei circuiti turistici”.
Dalla collaborazione con alcuni ristoratori e pasticcieri locali prenderà forma, nei prossimi mesi, un libro di cucina abbellito dalle immagini di Simonetta Capecchi, Laura Scarpa, Laura Luvi, Vincenzo Rusciano, Davide Cassese.
I luoghi
Chiesa San Giovanni a Carbonara e giardino di re Ladislao Scelta dagli ultimi angioini come ‘pantheon’ per i propri defunti, la chiesa di san Giovanni a Carbonara rappresenta un importante esempio di architettura gotica. La sua realizzazione fu iniziata nel 1343 e terminata nel 1418. All’ingresso attuale della chiesa, che si apre in un cortile sul fianco, si sale per una scalinata di Ferdinando Sanfelice (c. 1707). Nell’interno, domina sulla stretta navata, dietro l’altare maggiore il monumento di re Ladislao (1428). L’edificio religioso rappresenta un notevole riferimento dello sviluppo urbano di Napoli durante il Rinascimento. La costruzione risale alla metà del Trecento, ma è stata soggetta a vari interventi e rimaneggiamenti durante i secoli successivi. Recentemente sottoposto a restauri per i danni subiti durante l’ultima guerra mondiale, il complesso oggi si presenta prevalentemente nel suo aspetto rinascimentale. Realizzato su due livelli, il primo costituisce la chiesa di Santa Maria Consolatrice degli Afflitti e il secondo la Cappella di Santa Monica. La parte conventuale fu adibita come caserma prima e come ospedale militare in seguito. All’interno della chiesa si segnalano, tra le varie opere d’arte: il Sepolcro di Ruggero di Sanseverino, opera di Andrea da Firenze; il Monumento a Ladislao di Durazzo; una Crocifissione opera di Giorgio Vasari; la Cappella di San Vito di Tommaso Malvito; un ciclo di affreschi di Perinetto da Benevento e di Leonardo da Besozzo; il Monumento Miroballo, opera di Tommaso Malvito e Iacopo della Pila e una Madonna col Bambino realizzata da Michelangelo Naccherino.
Santa Caterina a Formiello Patrimonio dell’UNESCO dal 1995, rappresenta un notevole esempio di architettura rinascimentale in città. Il nome del complesso è legato all’antica presenza delle sorgenti (dette “formali d’acqua”) all’esterno della cinta muraria (la chiesa si trova a ridosso delle antiche mura al limite della pianta urbana greco-romana). La facciata è aperta dal portale di Francesco Antonio Picchiatti, con il loggiato che la conclude in alto, sulla quale spicca lo slanciato campanile su un piano posteriore. L’interno, a croce latina, si articola in una sola navata e cappelle laterali, una delle quali custodisce le reliquie dei Martiri d’Otranto, uccisi dai Turchi nel 1480 e trasferite a Napoli per volere di Alfonso II d’Aragona. Molto interessanti sono le opere all’interno, dalle decorazioni ai monumenti funebri, ai dipinti opera di Luigi Garzi, Paolo De Matteis, Silvestro Buono, Giacomo Del Po, Francesco Curia. L’edicola votiva a San Gennaro, che si trova sul sagrato, è opera di Domenico Antonio Vaccaro.
Lanificio Accanto alla monumentale facciata della chiesa rinascimentale di Santa Caterina a Formiello si presenta, quasi anonimo, il portale d’ingresso che conduce al chiostro grande dell’ ex convento omonimo. Si tratta di una decorazione a stucco tipicamente neoclassica che reca l’iscrizione a rilievo “LANIFICIO”. E’ questa, ormai, una delle poche tracce esplicite che testimonia la presenza nell’antico convento, nel corso dell’ ‘800, di un rimarchevole esempio di archeologia industriale al Sud, il “LANIFICIO SAVA”.
La Porta Capuana Un tempo luogo di accesso ufficiale alla città, Porta Capuana rappresenta uno degli esempi più interessanti nel Paese di porta rinascimentale. Edificata nel 1484, è costituita da un elegante arco di marmo bianco con decorazioni e altorilievi, racchiuso tra due poderose torri aragonesi (che simboleggiano l’Onore e la Virtù), Così denominata perché orientata nella direzione della città di Capua, fu costruita all’atto dell’allargamento della cinta muraria voluto da re Ferrante d’Aragona, quando nuove e importanti aree (tra cui lo stesso Castel Capuano) furono inglobate nel territorio cittadino. Intorno alla porta è sorto uno dei luoghi più vitali della città di Napoli. Nei primi del Novecento ospitò su idea dell’artista Giuseppe Uva, il cosiddetto Quartiere Latino, luogo di incontro di importanti artisti napoletani dell’epoca.
Il coordinamento
I love Porta Capuana è un coordinamento di associazioni, enti, imprese, fondazioni e cittadini che attraverso l’impegno attivo sul territorio vogliono promuovere e valorizzare il patrimonio artistico, culturale e produttivo, materiale e immateriale del quartiere.
Hanno aderito alla rete
Aste e Nodi- agenzia informale di sviluppo locale-
Lanificio25/CRA – Carlo Rendano Association
Carraturo s.r.l.
Made in Cloister
PSI.com
Museo M.A.D.R.E.
Università Federico II di Napoli
Redazione Cultura