Cercola (Na). – Il Comune di Cercola è stato condannato in contumacia nel processo amministrativo promosso dalla Holding Immobiliare s.r.l. contro l’ordinanza di demolizione n. 2 del 2015, emessa dall’ingegnere Ciro De Luca Bossa,- capo dell’Ufficio Tecnico del Comune di Cercola – . La Holding Immobiliare s.r.l. , compropietaria con la Nike Holding Invest di un palazzo di Via Don Minzoni, ubicato a ridosso dello storico Ponte di Caravita, sta vivendo , da qualche anno, una vera e propria odissea politico-amministrativa-giudiziaria.
Ecco una breve storia della vicenda del Palazzone di via Don Minzoni. L’edificio, quasi ultimato, fu previsto in base al permesso di costruzione n. 56 del 28/12/2012, poi annullato in sede di autotutela con nota prot. n. 2368 del 25/2/2014 (la cui impugnativa è stata respinta con sentenza TAR Campania, sez. III, n. 3039 del 3/6/2014 , giudizio , poi, confermato anche dal Consiglio di Stato), a seguito dell’annullamento in sede giurisdizionale della famigerata Variante alle Norme Tecniche di attuazione del vigente Piano Regolatore Generale con la sentenza TAR Campania n. 3830 del 24/7/2013. Oggi invece, ovvero con la sentenza n.02910/2015 il Tar Campania ha annullato l’ordinanza di demolizione 2/2015, giudizio, probabilmente , “facilitato” dall’assenza del Comune di Cercola, infatti, non c’è stata costituzione in giudizio del legale dell’ente, e quindi, niente difesa.
CLAMOROSO: Il sindaco Vincenzo Fiengo e la sua Giunta Municipale nominarono il legale solo dopo la celebrazione del processo amministrativo. Il 31 marzo 2015 l’avvocato Pasquale Lambiase, procuratore della Holding Immobiliare s.rl. , notificò il ricorso presentato al Tar Campania contro il Comune di Cercola per l’annullamento dell’ordinanza di demolizione n.2 del 2015, emessa dal capo dell’UTC. Dopo il 31 marzo 2015, ci sarebbero state una serie di sollecitazioni , sia dei responsabili che dello stesso capo UTC ( quest’ultimo con lettera del 16 aprile 2015) al fine di provvedere alla nomina del legale per garantire la costituzione in giudizio del Coune di Cercola contro la Holding Immobiliare s.r.l. Il 7 maggio 2015 si è celebrata l’udienza davanti al Tar Campania che vede soccombere il Comune di Cercola che, a sua volta, non si è costituito in giudizio. E’ necessario portare a conoscenza del lettore il fatto che la Giunta Municipale, con una scelta politica molto chiara, ha disposto che tutte le nomine legali, riguardanti i giudizi relativi alla Variante al PRG, PUC e interventi sull’edilizia, debbano essere attribuiti attraverso un provvedimento scaturito da una delibera di Giunta Municipale. Solo il 12 maggio 2015 il sindaco Fiengo convocò l’esecutivo per approvare la nomina dell’avvocato Elio Trombetta, incaricandolo di difendere il Comune di Cercola nel succitato giudizio. Peccato che l’udienza unica è stata celebrata il 7 maggio 2015, determinando un danno al comune di Cercola: perdita economica di un bene immobile acquisibile al patrimonio comunale, condanna al pagamento delle spese processuali – 1500€ – più il pagamento del contributo volontario e gli oneri accessori. Perchè il sindaco Fiengo non ha accolto le istanze dei funzionari comunali sulla necessità di nominare “celermente” un legale per resistere adeguatamente in difesa degli interessi pubblici contro il ricorso della Holding Immobiliare s.rl. ? Perchè è stato nominato l’avvocato Trombetta solo il 12 maggio 2015, in realtà dopo l’unica udienza del 7 maggio 2015? Chi pagherà i danni economici e morali ,che ne derivano dalla mancata costituzione in giudizio del Comune di Cercola nel giudizio in questione?
Strane ed inquietanti “profezie”. La Holding Immobiliare s.r.l. e la Nike Holding Invest sono balzate all’attenzione di queste colonne per una serie di episodi che , indirettamente o direttamente, hanno regalato importanti spunti di riflessione, spesso “inquietanti”, nel dibattito giornalistico locale. Infatti, durante l’iter procedurale di approvazione della famigerata Variante alle Norme Tecniche di Attuazione de vigente Piano Regolatore Generale emersero le “profezie” di alcuni soggetti interessati alle sorti dello strumento urbanistico. La Holding Immobiliare s.r.l. e la Nike Holding Invest presentarono delle osservazioni il 24 marzo 2010, quindi 13 giorni prima della pubblicazione della proposta di Variante alle N.T.A – avvenuta il 6 aprile 2010 – sul sito ufficiale del Comune di Cercola. Anche altri soggetti furono dei bravi profeti nel presentare l’osservazione: Rosanto s.r.l. la presentò l’11 marzo 2010; FIMA Costruzioni la presentò il 22 marzo 2010; anche i F.lli Esposito la presentarono il 22 marzo 2010. Il regolamento attuativo della legge regionale n. 16 del 2004 prevede che le osservazioni vanno presentate, da parte degli interessati e degli aventi diritto, entro sessanta giorni dalla data di pubblicazione della Variante o del Piano che sia: come mai questi soggetti presentarono al Comune, con regolare lettera al protocollo comunale, le osservazioni alla Variante prima che venisse pubblicata?
I soliti tecnici, la solita politica. Un sodalizio storico lega l’edilizia pubblica e privata sul territorio con i tecnici e i politici, anche l’analisi di questa vicenda politico – amministrativa e giudiziaria correda , in modo coerente, l’andazzo storico su tale fronte. Il progettista di questa “Palazzone in via Don Minzoni” è l’architetto Concetta Marrazzo, attualmente componente della Commissione Locale per il Paesaggio, la quale se fosse stato approvato un regolamento di funzionamento di questo importante organo consultivo , probabilmente, non sarebbe in sella, visto che la stessa ha interesse in questo delicato ricorso ai tribunali competenti, condizione che in molti comuni d’Italia renderebbe ineleggibile la Marrazzo per incompatibilità, ma a Cercola in ermgenza regolamentare e democratica, tutto è concesso. La stessa Marrazzo è conosciuta in città per essere anche la congiunta di uno storico dirigente di SEL, da sempre nella squadra di Borriello e Picardi, oggi in Giunta a sostegno dell’assessore Giovanna Tavani. Tra i tecnici nominati da queste due società troviamo anche Luigi Ordetti, parente diretto del capo dell’ Ufficio Tecnico Comunale di Cercola, asso pigliatutto nella progettazione dei famigerati interventi di edilizia nelle zone c4, ad oggi, ad esclusione di otto, tutte bocciate dall’ex commissario straordinario Fasano. Svetta anche il nome dell’ex assessore all’urbanistica , il pidiellino Mario Montella, padre putativo della Variante al PRG, poi bocciata al Tar Campania , grazie al ricorso di Italia Nostra, WWF e Gennaro Manzo.
Le preoccupazioni sono forti. Partendo dal sindaco, che “ritardando” la nomina del legale per difendere l’ordinanza di demolizione n.2 del 2015, contribuisce a decretare la soccombenza del comune in giudizio; passando per le due bocciature al Tar Campania e Consiglio di Stato del permesso a costruire del Palazzone di via Don Minzoni; fino ad arrivare all’invasione dei tecnici politicizzati nella progettazione di questo imponente manufatto: c’è davvero tanto che porta ad una serie riflessione .
Gli invocatori PD di Cantone e l’antiCorruzione sono in religioso silenzio: tutti a celebrare la “morte politica” dell’anticorruzionismo. Erano, comunque, coloro che sostennero candidature “discusse” nella Commissione per il Paesaggio ( Marrazzo), coloro che prima annunciarono in consiglio comunale, il ricorso al Tar contro la Variante al PRG e poi desistettero, e coloro che si sono tenuti sul groppone la pesante accusa del sindaco Fiengo di avere interessi urbanistici sul territorio. Davvero uno scenario deprimente si affaccia all’alba del nuovo Piano Urbanistico Comunale.
il direttore Gaetano Busiello