Cercola. Cimitero shock: l’assemblea dei sindaci “celebrata” nella stanza del sindaco Fiengo

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Cercola (Na). – Non finisce di stupire la manovra volta a “non garantire”  la massima  ”trasparenza” –  imposta da leggi, regolamenti e statuto –   dell’attività amministrativa del sindaco Vincenzo Fiengo, attualmente anche a capo del Consorzio Cimiteriale, ente con il quale dal 1995 si è sancita, attraverso apposita Convezione tra i Comuni (Cercola, San Sebastiano al Vesuvio e Massa di Somma),  la gestione associata dei servizi cimiteriali.

Un altro assalto alla credibilità istituzionale è arrivato stamattina:  il sindaco Vincenzo Fiengo , in meno di 24 ore,  ha convocato un’assemblea consortile, presso la sede del suo ufficio al Comune in Piazza della Libertà, mettendo all”ordine del giorno la presa d’atto delle dimissioni riguardanti il responsabile del servizio finanziario e comunicazioni relative al Bilancio del 2015. Analizzando la  tempistica e la dinamica di questa convocazione prevale l’idea di  una volontà ferma ed insostituibile di non alimentare  la partecipazione idonea che per Statuto è garantita alla tenuta dell’Assemblea Consortile, che lo stesso strumento normativo espressamente  precisa che tale organo  ”funge”, nelle funzioni e nella formazione delle deliberazioni,  alla stregua del  consiglio comunale, quindi, la massima pubblicità alle seduta va garantita.

La location della discussione assembleare, ossia la stanza del sindaco Vincenzo Fiengo, pone fine ad ogni velleità di partecipazione dei cittadini delle tre comunità rappresentate, visto lo spazio ridotto  e la difficoltà di accesso. Addirittura, arrivando noi della stampa ed un cittadino, verso le 12,41 siamo stati letteralmente sbattuti fuori dalla stanza, dove erano presenti il sindaco Fiengo, il sindaco di Massa di Somma Antonio Zeno ed il Commississario Ferdinando  Santoriello, inoltre erano presenti il segretario comunale di San Sebastiano al Vesuvio , oltre a quello del comune di Cercola, dott.ssa Impresa che funge da segretaria del consorzio.

” Egregi cittadini, la riunione non è ancora iniziata, facciamo prima una riunione interlocutoria e poi vi chiamiamo”, erano le 12 41 quando siamo stati messi alla porta. Alle 13,20 il sindaco Fiengo , dopo un’ora e mezza di riunione interlocutoria, in barba alla convocazione prevista per le ore 12,00, ci ha invitato ad assistere ad una riunione di appena dieci minuti, con la quale si è sancita la volontà di prevedere un bando pubblico per l’assegnazione del servizio ad un tecnico finanziario, dopo che il precedente si è dimesso, ma non si è riuscito  comprendere le motivazione.  Un’altra azione che potrebbe essere ricondotta ad una volontà precisa di optare per una “trasparenza” negata è relativa al fatto che la città non è informata di quello che accade, mancano le comunicazioni ufficviali: nulla è pubblicato  sui rispettivi siti ufficiali dei comuni consorziati ( altra violazione statutaria), nè si è provveduto ad affiggere i canonici manifesti di avviso per la convocazione assembleare. Davvero, un’altra brutta  pagina per la democrazia e la trasparenza nelle attività pubbliche. Anche la tempistica di convocazione dell’assemblea dei sindaci è viziata da una violazione statutaria, infatti, lo statuto prevede che per una convocazione ordinaria , il sindaco Fiengo deve provvedere a comunicarla ai sindaci ed agli altri organi  almeno cinque giorni prima della convocazione della seduta assembleare, mentre dal protocollo del consorzio cimiteriale la convocazione è partita il 20 luglio 2015, meno di 24 h dalla seduta. Perchè queste rapide decisioni? Qualcuno, o meglio la città non deve essere informata di qualche attività od è semplice inadeguatezza al ruolo? . Una scarsa applicazion dei fondamenti statutari  si inseguono e si rincorrono nelle attività istituzionali di quest’altro importante organo  sovracomunale: cosa sta accadendo?

Davvero, non c’è il rappresentante di San Sebastiano al Vesuvio nel Consiglio di Amministrazione del Consorzio Cimiteriale e chi lo deve nominare?”, ecco la sorprendente risposta del Commissario Straordinario Ferdinando  Santoriello di San Sebastiano al Vesuvio, rivolgendosi al segretario generale del suo comune,  a margine di una richiesta di chiarimento, da parte de Il Secolo Nuovo, in merito alla mancata nomina del componente del CDA in rappresentanza del comune di San Sebastiano al Vesuvio. Dopo che il 3 marzo 2015, il sindaco Fiengo,  in meno di 24 h,  convocò tre assemblee consortili per accettare le dimissioni di Gaetano Panico, e di nominare il nuovo rappresentante. Sono trascorsi quasi 5 mesi,  di cui 3 sotto la guida di Ssntoriello, e  San Sebastiano al Vesuvio non è ancora rappresentata nel CDA del cimitero, in violazione dello Statuto Cimiteriale, il quale impone almeno un rappresentante per ogni comune. “Al più presto la faremo”, ecco come ha chiuso la questione  - nomina CDA il commissario Santoriello.

Ad oggi il  Consiglio di Amministrazione del Consorzio Cimiteriale è composto da tre membri:  Ciro D’Ambrosio - anche presidente – e Alberto Molisso ( non Domenico , come invece il sindaco Fiengo comunica negli avvisi di convocazione) in rappresentanza di Cercola, mentre Tiziano Sacco è in in rappresentanza di Massa di Somma. Manca una nomina per Cercola, che per Statuto e Convezione, in base agli abitanti ne detiene tre e manca quella di San Sebastiano, fatto giuridico che fa cadere in violazione statutaria l’attività del CDA. Pare che il sindaco Vincenzo Fiengo abbia nominato, in queste settimane,  quale terzo componente , in quota Cercola, del CDA l’ex assessore Salvatore Roffo, ma a fermare questa altra perla istituzional-amministrativa pare sia l’impossibilità di presentare da parte dello stesso Roffo la dichiarazione di conferibilità dell’incarico, visto che le nuove norme anticorruzione, prevedono che gli assessori, come Roffo, per essere nominati dal sindaco in un organo pubblico , debbano essere trascorso almeno due anni dalla cessazione della carica di assessore. Altra “perla bucata” del sindaco Fiengo.

Grazie alle “uterine”, e spesso fantasiose, posizioni dei sindaci dei comuni consorziati  si sono consumate delle vere ed incomprensibili azioni amministrative. Come non ricordare quella delle modifiche statutarie , promosse dall’ex sindaco Pino Capasso, ed accolte con entusiasmo dal sindaco Fiengo, relativamente al cambiamento della sede operativa del Consorzio Cimiteriale e dell’abolizione-shock dell’art.10 dello statuto cimiteriale. I consigli comunali dei tre comuni approvarono  ed inserirono nello statuto, causa le ristrettezze economiche in cui versa l’ente, che la sede operativa del consorzio doveva essere prevista nel Palazzo Comunale di Cercola. A 5 mesi dalla modifiche statutarie la sede operativa resta quella in fitto – a quasi mille euro –  da un privato in  via Nuova Ferrovia a Cercola, mentre lo stesso Fiengo ha a disposizione –  proprietà comunali –  dei locali strategici al centro della città,   alla destra della casa comunale, dove oggi vengono ospitati i “politici trombati” vestiti da “Reduci e Combattenti”,  fans dello stesso Fiengo. Mentre l’orribile abolizione che fa sobbalzare Cantone è quella relativa all’eliminazione dell’incompatibilità  tra consigliere comunale, sindaco od altro e rappresentante del CDA: ” assassinata” la separazione delle funzioni, sancita dalla nostra Costituzione Repubblicana, dove si tende ad evitare conflitti di interesse attraverso l’accentramento tra il potere di controllo e quello controllato.

L’assenza dell’opposizione ai sindaci è stata forte: che fine ha fatto il PD Cercola, il paladino dell’Anticorruzione , sta singhiozzando? Stamane era presente , tra i politici, il solo ex consigliere comunale di San Sebastiano Gennaro Manzo, leader de Il Popolo di San Sesbastiano – Manzo Sindacio.

il direttore Gaetano Busiello

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