Cercola. Amianto a “ridosso” della Scuola De Luca Picione, rimozione non eseguita: ordinanza dirigenziale disattesa

lastre amianto

Cercola (Na). – I bambini del Plesso della Scuola Elementare De Luca Picione sono ancora sotto la “morsa dell’amianto” che domina alcuni immobili di via Giovanni Pascoli e via Cupa Travi, si tratta di edifici siti a “ridosso” delle aule scolastiche.

Ad accertare la presenza di quasi 2.000mq di amianto in zona fu lo stesso Ufficio Tecnico Comunale. In seguito ad un esposto presentato da un cittadino i tecnici del comune furono spinti al sopralluogo: “…con la quale si segnala la presenza di coperture costituite da lastre ondulate di eternit ( amianto )…”, ecco quanto segnalato dai tecnici comunali nell’ordinanza n. 55 del 24 novembre 2014 emessa da Giuseppe De Rosa,  funzionario del servizio ambiente del comune di Cercola.  L’ordinanza succitata obbligava, tra le altre cose,  ai proprietari degli immobili quanto segue: “ …di individuare entro trenta giorni dalla presente ordinanza una ditta che provveda alla rimozione ed allo smaltimento dei manufatti di eternit, presentando all’Uficio Tecnico Comunale ed all’A.S.L. Napoli 3 il relativo piano di smaltimento.. “. Invece, è trascorso quasi un anno , ma le lastre di eternit campeggiano ancora sugli immobili “sotto investigazione”. L’ordinanza fu trasmessa anche al locale Comando di Polizia Municipale, alla Tenenza dei Carabinieri di Cercola ed all’Ufficio Tecnico Comunale.

Uno dei protagonisti di questa battaglia per la salute dei bambini, ad oggi persa, è stato Angelo Visone, attivista del Movimento Cinque Stelle, il quale in una serie di comunicazioni, senza aver mai ricevuto delucidazioni sullo stato delle cose, inviate  sulla posta certificata dei vertici amministrativi cercolesi, ha decisamente messo pressione alle istituzioni locali: ma in coerenza con l’apatia amministrativa che regna al Palazzo di Città  il sindaco Vincenzo Fiengo, massima espressione della legalità e tutore della salute pubblica, ha fatto “orecchie da mercante”, mentre è risultato essere completamente assente l’assessore all’ambiente Maria Rosaria Donnarumma, quest’ultima pone degli interrogativi forti sulla sua esistenza o meno nella pianta organica degli assessorati.

Il caso esplose già nel 2013 , nel momento in cui la città di Cercola era sotto gestione del commissario straordinario, tant’è vero che lo stesso vice prefetto Scozzese, a seguito di proteste dei cittadini del posto,  allertò l’UTC e l’allora capo della Polizia Locale Michele Sannino, ma nulla accadde. La questione è stata già trattata giornalisticamente sia da La Gazzetta di Cercola.it e da Il Mediano.it, ovviamente nulla è ancora cambiato.

Uno dei titolari degli immobili “ sotto investigazione”, precisamente,   l’Amog s.r.l. ( l’azienda nota in città per essere anche proprietaria di una società di basket),  presentò ricorso al Tar Campania contro quest’ordinanza dirigenziale. Il comune di Cercola, attraverso il responsabile degli affari legali individuò il cugino del sindaco Fiengo, tecnico inserito nella short list comunale dell’ente, per la difesa in giudizio. In quei mesi  -  aprile 2015 – di affidamento dell’incarico esplosero alcune polemiche in città da parte di alcuni giovani legali del territorio che puntarono l’opportunità –  semplicemente morale –   di prevedere la presenza  nell’apposita lista di un parente diretto del sindaco attuale, una voce che percorse tutte le stanze comunali “insisteva”  sul  presunto abbandono dalla short list del parente del sindaco. Una domanda ci sorge: se il parente del sindaco Fiengo  avesse   abbandonato la lista e dato che nessuna determina di affidamento dell’incarico legale in sostituzione  fosse  mai apparso all’albo pretorio on line del sito ufficiale del comune di Cercola, ci chiediamo chi difenderà il comune in giudizio davanti al Tar Campania? Ci troveremo al cospetto  di un’altra  situazione anomala ( vedi Palazzone via Don Minzoni)? Sul piano della procedura di applicazione dell’ordinanza del 24 novembre 2011 emerge il fatto che la presentazione del ricorso al Tar Campania non comporta l’interruzione dell’efficacia dell’ordinanza stessa.

Un altro dato curioso che arricchisce ed inquieta la vicenda è relativp al fatto che la rimozione poteva essere prevista, mettendo al riparo per la sovraesposizione  dei bambini delle scuole al rilascio nell’aria quantità notevoli della polverina maledetta, soltanto in estate. Ma da Giugno 2015 ad agosto 2015 la Scuola DE Luca Picione, sotto assedio amianto, fu invasa dai bambini del campo estivo abusivo.

La preoccupazione per la salute dei bambini è tantissima, considerata la vicinanza alle scuole di queste abnormi lastre di eternit,  anche in cattivo stato di manutenzione. Nemmeno la tutela della  salute dei bimbi è nel programma delle azioni di questa amministrazione comunale, mentre gli organi di controllo sono distratti.

Il direttore Gaetano Busiello

 

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