Cercola. Si perpetua lo scandalo degli Impianti Pubblicitari Abusivi: al governo della città non “interessa” il ripristino della legalità

tabelloni abusivi cercola

Cercola (Na). - Ormai sono passati quasi 30 mesi – mezzo mandato di governo comunale  - , ma la concezione del coltivare il principio della legalità , almeno sul fronte della gestione degli impianti pubblicitari abusivi, non entra per nulla nell’agenda del governo comunale guidato  dal sindaco Vincenzo Fiengo.

Decine e decine di violazioni al Codice della Strada ed al Regolamento Comunale degli Impianti Pubblicitari stanno caratterizzando l’installazione “senza sosta”  di megatabelloni pubblicitari in ogni angolo o scorcio della città, mettendo seriamente in difficoltà la sicurezza degli automobilisti e dei pedoni stessi. Nelle curve, nelle uscite ed entrate della SS 268 – la famigerata Strada della Morte – , sui guard rail, sotto ai ponti, in prossimità dei segnali stradali, a ridosso delle strisce pedonali, negli incroci: davvero incredibile questa “arrogante” volontà di violare le elementari norme del Codice Stradale. Senza contare che gli stessi megatbelloni, tecnicamente chiamati poster, non sono presenti nella classificazione degli impianti prevista dal Regolamento Comunale degli Impianti Pubblicitari.

Nel  grigiore che accompagna l’incedere amministrativo al Comune di Cercola si è distinto in questi mesi Bruno D’Ambrosio, da poche settimane anche  Comandante della Polizia Municipale, il quale,  alcuni mesi fa, ha elevato i canonici verbali ai titolari degli impianti  pubblicitari abusivi, invitando inoltre il sindaco Fiengo ed il capo dell’UTC ad attivare le procedure volte alla rimozione degli stessi, oltre al ritiro delle autorizzazioni rilasciate in difformità della normativa vigente. In verità, anche Il Secolo Nuovo da tre anni è sulla questione, segnalata anche  in una richiesta di chiarimenti inviata allo stesso sindaco Fiengo lo scorso 5 gennaio: ovviamente, nessuna risposta è stata mai prodotta.

Anche le tabelle pubblicitarie installate nelle aiuole spartitraffico di viale delle Palme, via Europa, via Matteotti e nelle rotatorie sempre di via Europa sono in pieno contrasto con l’art.23 del Codice della Strada. Il modus operandi del sindaco Vincenzo Fiengo, però,  è stato accertato nel momento in cui ha comunicato su Il Roma dell’8 settembre e sulla sua pagina facebook il ringraziamento agli imprenditori locali che hanno investito nell’installazione di tabelle dietro attività di manutenzione del relativo sito, vantandosi – il sindaco –  con orgoglio di aver modificato un vecchio regolamento – fitto di norme in contrasto con il Codice della Strada – approvato dalla giunta di centrodestra ( guidata dall’ex sindaco Tammaro) , “intuendo”, a detta del sindaco Fiengo, un miglioramento dello stesso,  dovuto a delle modifiche apportate dal consiglio comunale nel 2013. Le tabelle nelle aiuole spartitraffico e nelle rotatorie sono illegittime, come presenta gravi perplessità la mancata pubblicazione del bando per l’assegnazione degli spazi verdi pubblici, visto che fino a qualche mese fa sono arrivate richieste degli imprenditori locali – sempre gli stessi – mirate ad adottare i relativi spazi comunali, almeno quelli che non ostacolano la libera circolazione stradale e dei pedoni. Come mai il relativo bando, visto che risulta essere aperto,  non è pubblicato all’albo pretorio on line del sito ufficiale del comune di Cercola? Naturalmente anche queste illegittimità sono state sanzionate dal Comadante della Polizia Municipale, il quale ha invitato il sindaco Fiengo ed il capo dell’UTC a revocare le autorizzazioni illegittime: naturalmente nessun atto è stato prodotto dagli amministratori comunali allertati dal casco bianco.

Un’altra fortissima e delicata criticità che accompagna le attività commerciali espletate su questi impianti pubblicitari ( megatabelloni), nella stragrande maggioranza abusivi,  riguarda la presunta violazione delle prescrizioni imposte dall’ex Commissario Straordinario Antonio Scozzese, il quale impose alle ditte beccate nel 2012 abusive – le stesse che stanno perpetrando questi altri abusi – di potersi vedere assegnato il servizio pubblicità nel momento in cui avessero regolato il debito contratto con il comune di Cercola – più di duemila euro a testa – per non aver provveduto a rimuovere i vecchi tabelloni abusivi;  il Comune dovette chiamare una ditta esterna,  pagandola con diecimila euro dei soldi dei contribuenti. Le ditte specializzate all’installazione di questi tabelloni ricorsero ai soldi pubblici per rimuovere i megatabelloni abusivi: che arroganza! Ad oggi risulta, in modo clamoroso, che solo una ditta abbia pagato  questi soldi, mentre gli altri quattro sono stati benedetti dalla squadra dell’epoca che si occupava degli affidamenti del servizio pubblicità : il responsabile pubblicità – capo della Polizia Municipale era il Tenente Michele Sannino; il quale era coadiuvato – come da art. 68 del Regolamento Comunale degli Impianti Pubblicitari dal responsabile del servizio tributi Rosario Grillo e dal capo dell’UTC, l’ing Ciro De Luca Bossa. Perché questi funzionari procedettero ad autorizzare il servizio pubblicità  a questi imprenditori – abusivi ed inadempienti? Perché il servizio pubblicità non è mai stato revocato a questi imprenditori abusivi ed inadempienti alla prescrizione della Commissione Straordinaria nel 2012 al governo della città? Perché il sindaco Fiengo, e son passati 30 mesi, non revoca queste autorizzazioni?

Un altro aspetto che rende il quadro critico sul fronte della credibilità istituzionale è relativo al fatto che uno di questi abusivi risultato essere il cugino diretto del funzionario Giuseppe De Rosa, quest’ultimo , da tempo, concede affidamenti diretti sulla tabellonistica al parente: ultima e  clamorosa la spesa di sei mila euro di pannelli da fornire all’isola ecologica, senza che ci sia un parere preventivo da parte del Collegio dei Revisori dei Conti e senza che il sindaco Fiengo abbia mai provveduto a rimuovere dall’Albo di fiducia degli imprenditori  questa ditta abusiva. Davvero incredibile quello che accade al Comune di Cercola, nonostante siano state attivate tante misure di salvaguardia, grazie all’avvento dell’Agenzia Nazionale Anti Corruzione di Cantone,  si continuano a violare in tranquillità le leggi.

il direttore Gaetano Busiello

 

 

Lascia un commento

Powered by ODDERS Communication Agency