Ricevo solo ieri sera – 11 novembre 2015 – e pubblico oggi – 12 novembre 2015 – la replica - datata 19 Ottobre 2015 – del geometra Giorgio Esposito, capogruppo di Forza Italia nel consiglio comunale di Cercola, in risposta ad un articolo del 16 Ottobre 2015 dal titolo “Cercola. PUC, gli incoerenti S. Grillo ed il PD “elemosinano” a Fiengo una commissione ad hoc”, firmato dal sottoscritto Gaetano Busiello, direttore de “Il Secolo Nuovo”. Di seguito la lettera di Esposito indirizzata anche al sindaco Vincenzo Fiengo ed al Presidente del Consiglio Comunale Vincenzo Barone:
Egregio Direttore con la presente La invito , per la mia e sua tutela, ed ancora per fornire chiarezza a chi legge i suoi articoli, a rendere pubbliche tutte le informazioni in suo possesso che Le hanno consentito di affermare, in modo surrettizio, che il sottoscritto nel suo ruolo di consigliere comunale e di tecnico, abbia influenzato i contenuti della Variante al PRG in modo che: “Il timido tentativo, in seno alla variante al PRG, determinò, ad esempio, in un terreno riconducibile ad un suo familiare la trasformazione dell’interesse pubblico di un fabbricato ( come poteva essere destinato ad un centro sociale, un convitto per disabili, ecc.) in un esclusivo fabbricato destinato a palestra e centro benessere , totalmente in modalità terziario. Mah, poi, arrivò la bocciatura alla Variante al Prg e L’Ufficio Tecnico Comunale dovette ritirare la concessione edilizia.”
In attesa di riscontro La prego di voler pubblicare la mia lettera sul suo giornale nel più breve tempo possibile; diversamente se ciò non dovesse avvenire, per fare massima chiarezza sulla vicenda , sarò costretto a rivolgermi ed altri mezzi di diffusione di massa onde informare i suoi lettori e tutti quelli a cui le sue notizie giungono.
Riservandomi di agire a tutela della mia persona in tutte le sedi Le invio cordiali saluti” FirmatoGiorgio Esposito
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RISPOSTA DEL DIRETTORE GAETANO BUSIELLO AL CONSIGLIERE COMUNALE FORZISTA GIORGIO ESPOSITO
Egregio Consigliere – Geometra Giorgio Esposito, sono lieto di ospitarLa sulle colonne del mio giornale. Sono dispiaciuto che Lei, forse distratto dalle tante e meritate attività che svolge, non abbia compreso il chiaro intendimento che è emerso nel passaggio dell’articolo contestato. Quindi, contesto quanto da Lei riferito perché non ho mai affermato in modo surrettizio che Lei, in qualità di consigliere comunale e di tecnico, abbia influenzato i contenuti della Variante alle Norme Tecniche di Attuazione del vigente PRG . Lei è smentito con la ricostruzione storica delle sue cariche: nel 2010 Lei non era consigliere comunale, bensì sedeva – grazie ai voti consiliari delPopolo della Libertà – nei banchi della Commissione Locale per il Paesaggio. Altri dati storici dell’epoca riconducono al fatto che suo fratello Aniello, era il vicesindaco di Tammaro, mentre sua moglie era consulente esterna – penso da parecchi anni – dell’ Ufficio Tecnico Comunale. Resta lontano da me la volontà di affermare che la sua posizione in Commissione Ambientale avrebbe potuto influenzare gli esiti della Variante alle NTA del PRG, io mi limito solo a riportare dati storici , facendo emergere posizioni istituzionali legate alla sua persona. Il ruolo di noi giornalisti è quello di mettere “delicatamente” a conoscenza della città delle evoluzioni istituzionali che interessano il rappresentante eletto dal popolo sovrano, sembra legittimo anche sottolineare le posizioni istituzionali ricoperte dai suoi parenti. Non faccio né il poliziotto, né il magistrato: la caccia al reato non è nel mio stile, pongo solo materiale per una riflessione del momento istituzionale odierno, che non può essere slegato da quello passato.
“Il timido tentativo, in seno alla variante al PRG, determinò, ad esempio, in un terreno riconducibile ad un suo familiare la trasformazione dell’interesse pubblico di un fabbricato ( come poteva essere destinato ad un centro sociale, un convitto per disabili, ecc.) in un esclusivo fabbricato destinato a palestra e centro benessere , totalmente in modalità terziario. Mah, poi, arrivò la bocciatura alla Variante al Prg E L’Ufficio Tecnico Comunale dovette ritirare la concessione edilizia.” Ecco quanto riportato dal sottoscritto nell’articolo “sotto osservazione”, però se Lei – Giorgio Esposito – non lo lega con il passaggio antecedente, relativo alla sua dichiarazione rilasciata nel corso della seduta consiliare, non fa capire il senso della notizia che si vuole diffondere, eccolo: “ Un timido tentativo di sviluppo è stato fatto nella passata amministrazione comunale, attraverso la Variante al PRG, oggi ci possiamo riprovare a creare sviluppo a Cercola”, ecco le ultime parole famose di Giorgio Esposito, datate 16 ottobre. Quindi, il collegamento con il citato permesso a costruire - che semplicemente Lei ne era a conoscenza dell’esistenza ed era un esempio modello- rilasciato per un centro benessere, invece , ad esempio, un centro sociale o convitto per disabili, pone in evidenza il fallimento sul fronte della tutela dell’interesse pubblico a favore di iniziative del tutto private riconducibili agli effetti della variante alle NTA del PRG: questo deficit di standards non lo sostiene il sottoscritto, bensì lasentenza del Tar Campania che annullò nel luglio del 2013 la Variante, ecco cosa recita il dispositivo del giudice amministrativo: “Il previgente art. 58 – recita il dispositivo del Tar Campania nel luglio 2013 - prevedeva per la zona C4 (sottozona AMU) la riserva del 70% dell’area a “Servizi” mentre il restante 30% al terziario (ivi inclusi bar e ristoranti). In virtù della definizione recata nel vecchio art. 5 nel concetto di “Servizi” rientravano solo attività in qualche modo riconducibili agli standard urbanistici (istruzione, assistenza, cultura, attività di culto, parcheggi, etc.). Non può dirsi altrettanto a seguito della modifica operata agli artt. 5 e 58, per effetto della quale divengono destinazioni ammissibili, nella quota del 70%, “Servizi” quali 3a “pubblici esercizi (bar, ristoranti, pub, locali notturni) e 3d “artigianato di servizio e studi di artista”, nonché, 4 “strutture turistico ricettive” (cfr. art. 58), tutte categorie all’evidenza non riconducibili agli standard urbanistici. Risulta indubbio,- precisa il Tar Campania - dunque, l’impatto della variante non solo sulla destinazione d’uso dell’area in questione, ma anche sulla dotazione complessiva degli standard urbanistici. “ Questo stralcio del della sentenza sottolinea la manovra alquanto “singolare”, presumibilmente “speculativa” sul fronte della mancata tutela degli standards urbanistici – anche se aggiuntivi – determinata dalla Variante succitata approvata dalla ex squadra di governo che Lei ha sostenuto politicamente e che suo fratello Aniello – tuttora consigliere comunale di Forza Italia- ne era il numero due della squadra di governo comunale.
Permesso a costruire in viale Puccini – Caravita. Visto che Lei – consigliere Esposito – mi invita a rendere pubbliche le notizie in mio possesso lo faccio tranquillamente, lungi da me ricercare il presunto reato – non è il mio mestiere -, bensì la mia lealtà professionale tenta di mettere a disposizione del lettore il dato inequivocabile che il sottoscritto direttore parla e scrive con il possesso documenti certi. Alcune settimane fa, fu Lei stesso, in una cordiale telefonata, ad indicarmi che quel suolo in viale Puccini era riconducibile ad un suo familiare – suo nonno – . Quel fondo - in zona C4 – ha una storia particolare in quanto un progetto a sua firma fu presentato e bocciato in Commissione Edilizia nel 2007 , insieme ad un’altra ventina, per difetto di convenzione pubblico – privato. Sempre su quel fondo fu rilasciato in data 13 giugno 2013 il Permesso di Costruire alla ditta A.R. , che vede progettista l’arch. Anna Maria Roffo ( sua moglie), in se guito è stato annullato con atto dirigenziale prot. 2369 del 25 febbraio 2014, per effetto dell’annullamento al Tar Campania della citata Variante . Quindi, quel fondo previsto in zona C4 non potrà prevedere più il centro benessere ,bensì potrà prevedere al 70% della superficie lorda di pavimento una destinazione di interesse pubblico, magari sarà edificato un piccolo teatro, una sala consiliare, gli uffici decentrati del comune, ecc.
Sapendo che Lei ha un profilo istituzionale di rilievo, La invito a fornire, se lo ritiene opportuno, su questa testata giornalistica i contenuti delle convenzioni pubblico – privato inserite contestualmente al Permesso a Costruire succitato ed a quelli sempre in zona C4 – n. 28/10 rilasciato a viale Schellembrind ( i cui lavori sono iniziati, ma subito sospesi) e il n.51/11 rilasciato il 15 dicembre 2011 su un fondo ubicato tra via Aldo Moro e via della Corte – in zona Caravita) , in questi ultimi due risulterebbe essere il progettista delle opere che al 70% devono rispondere agli standards pubblici fissati dalle Norme Tecniche di Attuazione del vigente Piano Regolatore Generale. Penso Lei sia a conoscenza che la Convenzione succitata è parte integrante e fondamentale del Permesso a Costruire e, in particolare, ogni fondo ha la sua destinazione, quindi, le convenzioni vengono mutate e si deve riapprovare , fabbricato per fabbricato , la relativa convenzione in consiglio comunale, visto che si modifica in continuazione il contenuto – caso per caso – dello schema di convenzione tipo approvato dal consiglio comunale nel lontano 2004. Questo obbligo di passaggio consiliare lo fissa anche il responsabile locale Anti Corruzione dott.ssa Maria Rosaria Impresa. Quindi, come mai sono stati rilasciati i relativi permessi a costruire e non si è mai approvata la convenzione in consiglio comunale? E’possibile venire a conoscenza delle relative convenzioni?
Consigliere – geometra nel ringraziarLa della sua lettera, Le ribadiscola mia disponibilità per ogni chiarimento futuro, sempre con documenti alla mano, anche nelle sedi competenti che Lei desidererà chiamare in causa. Saluti.
Il direttore Gaetano Busiello