San Sebastiano al Vesuvio (Na). – Antonio Muccio, consigliere comunale eletto lo scorso giugno 2016 nella fila de “Il Popolo di San Sebastiano – Manzo Sindaco”, attacca su facebook in modo sconclusionato Gennaro Manzo, capogruppo dello stesso “ Il Popolo diSan Sebastiano – Manzo Sindaco” e leader indiscusso dell’opposizione consiliare.
Il fatto che ha fatto cadere sulla classica buccia di banana Antonio Muccio è stato questo post di una candidata – Anna Di Mauro – che recita quanto segue: ““Ieri dovevate esserci al Consiglio Comunale….Manzo ha dovuto tenere testa al Presidente Gianluca Sannino e alla maggioranza che gli volevano togliere per forza la parola…lo interrompevano,,,non lo facevano parlare in nessun modo….Poi ha dovuto reagire perchè non poteva parlare e ha deciso di abbandonare il consiglio……solo Luca Scarpato lo ha seguito!…gli altri consiglieri della lista Manzo sono rimasti al loro posto come se niente fosse!!!…non hanno detto una parola…sono rimasti zitti e hanno fatto uscire Manzo e Luca Scarpato senza battere ciglio….ma vi rendete conto!….e questi qui dovevano sostenere Manzo nelle sue battaglie!…non lo hanno sostenuto nemmeno in consiglio…una cosa inaudita! GRAVISSIMA” in qualità di candidata a il popolo di san Sebastiano Manzo sindaco volevo informare gli elettori di quanto accaduto. “ La candidata Anna Di Mauro si riferiva alla strategia della provocazione messa in campo sistematicamente dal Presidente del Consiglio Comunale Gianluca Sannino, con la compiacenza della maggioranza di governo, mirante ad innervosire e imbavagliare Gennaro Manzo durante le sedute consiliari.
In modo sgarbato ed irriconoscente nei confronti di chi gli ha dato la possibilità di avere una visibilità politica e , soprattutto , farlo eleggere in consiglio comunale, Antonio Muccio sputa una quantità di “veleno” addosso a Gennaro Manzo, che risulta essere negli atteggiamenti e nell’azione politica, lo stesso di cinque anni, come non sono cambiati gli avversari politici in questi anni. Ecco il commento al post della Di Mauro di Antonio Muccio: “Cara candidata, parlo per me e ti dico perché ho deciso di rimanere seduto. Non ho avuto alcuna intenzione di alzarmi perché da più di un ora in quell’aula non si parlava di nulla, perché da più di un ora In quell’aula si urlava solo per cose di una tale futilità che ciò che rimaneva alla fine era solo un costante e sgradito suono all’orecchio. A nulla è valsa la sconfitta elettorale. Nessun bagno di umiltà è stato fatto nel ricercare le cause che ci hanno impedito di cambiare le sorti di San Sebastiano. Non abbiamo vinto per questo modo di fare! Non abbiamo vinto per le urla, per la rabbia ,per la presunzione, l’arroganza con cui costantemente si comunicava ogni cosa riguardasse San Sebastiano! Perché chi in 5 anni non ha mai usato toni pacati fa intuire diverse finalità da quelle del bene comune, perché le urla danno paravento e alibi a chi non dovrebbe avere ne paravento ne tantomeno alibi per il modo in cui San Sebastiano è stata trattata negli ultimi 5 anni.E Aggiungo altro. Nonostante Manzo a fine campagna elettorale se ne sia uscito con un manifesto con su scritto” Grazie a voi “HO” ottenuto il 43% dei voti” ti dico che l’intero gruppo e non solo Manzo ha sacrificato se stesso per oltre tre mesi e per oltre 5 anni per quanto mi riguarda non di certo per vedere dopo le elezioni denunciare una raccolta fondi per il terremoto in Abruzzo o per sentire urla sproporzionate in consiglio comunale su discussioni fra differenze tra consiglio Ordinario, Straordinario e urgente e che nonostante fossero stati garantiti i medesimi giorni di preavviso per il consiglio ordinario e quello straordinario bisognasse utilizzare un accezione piuttosto che un’altra! Ne tantomeno e soprattutto per ascoltare interrogazioni infanganti a carattere personale verso altri consiglieri. Non è con questo modo di fare politica che dobbiamo misurare le nostre forze e le nostre capacità, non è in questo modo che convinceremo gli altri a credere in un progetto serio laborioso e costante. Ieri ho deciso di far continuare il normale svolgimento del consiglio, oltretutto facendo in modo che anche una interrogazione di Manzo potesse avere risposta, perché questo modo di fare politica non ha utilità. Ma a voi questo non importa e tentate di far rientrare tutto in un calderone litigioso. Ormai la rabbia ha offuscato anche ciò che era rimasto di lucido nella vostra mente .È il terzo attacco che ricevo da voi, ma quello che mi consola è che è un attacco che ricevo da te da manzo e dalla signora ferraiuolo ma non dal gruppo che è coeso e compatto. Questa è l’unica risposta che ti darò perche mi dava noia leggervi quando esasperavate ogni parola su questa pagina convinte di darci una mano in campagna elettorale e ottenendo francamente il risultato opposto figuriamoci ora che la vediamo in maniera totalmente diversa..”
Quindi, sul piano politico, le posizioni di Muccio sono abbastanza gravi, riconducibili adun tradimento del progetto storico e politico de “Il Popolo di San Sebastiano – Manzo Sindaco” che si è caratterizzato in questi anni per un’opposizione energica e senza tentennamenti nei confronti di chi avrebbe disastrato le istituzioni cittadine negli ultimi trent’anni. In particolare, non si riesce a comprendere perché Antonio Muccio non battè ciglio nel penultimo consiglio comunale quando Gianluca Sannino, capo del consesso civico, permise – fatto mai accaduto nei consigli comunali della provincia di Napoli – l’ingresso dei Carabinieri nel perimetro destinato alle poltrone degli amministratori comunali, aprendo una pagina molto triste per il consiglio comunale sansebastianese.
In linea con quanto lo stesso Muccio ha sostenuto disincatatamente su facebook dovrebbe raschiare il barile per trovare la dignità politica di dimettersi da consigliere comunale perché i suoi voti erano collegati alla figura del candidato sindaco, che oggi critica aspramente, infatti, nei comuni al di sotto dei 15.000 abitanti ( come San Sebastiano al Vesuvio ) non esiste il voto disgiunto, ossia una doppia espressione di voto ( una per il candidato sindaco ed un’altra per il candidato consigliere comunale ), ma il voto al consigliere comunale è legato chirurgicamente al voto del candidato sindaco, si tratto di un voto unico. Il seggio per Muccio e gli altri è scattato solo per la sommatoria di tutti consensi conquistati dalla lista, quindi, con i suoi consensi personali Muccio non sarebbe mai entrato in consiglio comunale. Ora sta ad Antonio Muccio giocarsi la carta della credibilità politica: sarà il solito politicante provinciale che si accontenta di buttarsi tra le braccia dei nemici del padre putativo politico oppure in modo dignitoso e rispettoso verso gli elettori abbandonerà il consiglio comunale?
Gennaro Manzo, fondatore ed animatore de “Il Popolo di San Sebastiano – Manzo Sindaco”, annuncerà in questi giorni l’allontanamento dal gruppo consiliare dello stesso Muccio, non può far altrimenti visto proprio che la dicitura della lista con l’inserimento di “Manzo Sindaco” determina l’allontanamento, di fatto e circostanza, di chi non crede nel progetto. Non si riesce a comprendere, o meglio si comprende bene se si scende di livello dal ragionamento politico alle velleità personali, perché Muccio si sia candidato lo stesso con chi ritieni null’altro che un urlatore seriale: chi avrebbe candidato Muccio se non Gennaro Manzo?
Che ne sarà del politico Muccio dopo il quarto d’ora di visibilità politica negativa? Alla storia locale la facile previsione.
il direttore Gaetano Busiello