Cercola. Tabelloni abusivi, “senza scuorno” l’affissione di manifesti delle ditte illegali/decadute. La Polizia Municipale assente

ponte di caravita - tabelloni abusivi - cercola

Cercola (Na). – Dal “quadro della vergogna” si è passati , in pochi giorni,  allo “scuorno”: in tutto l’arco della mattinata del 31 ottobre un furgoncino e due operai,  in forza ad  una delle 5 infedeli  ditte (ma saranno cinque davvero?)  del territorio,  sono stati avvistati in vari posti della zona  ad affiggere  manifesti sugli impianti pubblicitari abusivi, sotto gli occhi increduli di tanti cittadini che hanno seguito la vicenda in questi  anni dalle colonne de Il Secolo Nuovo.

La mattina del 31 ottobre la redazione è stata allertata da una serie di telefonate che ci informavano della presenza di questo furgoncino che accompagnava gli operai, questi ultimi   incuranti dei provvedimenti comunali  affiggevano nuovi manifesti sui tabelloni dichiarati abusivi, nonostante le ditte in questione sono state sottoposte a decadenza contrattuale dal servizio pubblicità , a seguito dell’accertamento di  numerose violazioni al Codice della Strada ed al Regolamento Comunale degli impianti Pubblicitari.

Il provvedimento di decadenza dell’autorizzazione di affidamento di n.9 impianti pubblicitari a testa,  emesso dal funzionario comunale  Luigi Pacella – responsabile SUAP e tributi – il 19 ottobre 2016 e notificato alle stesse ditte in quelle ore,  conteneva la testuale disposizione : “Diffida l’ impresa ( rivolto alle 5 infedeli n.d.r.) dall’utilizzo a fini pubblicitari dell’impiantistica in questione e procedere  all’eliminazione della cartellonistica  installata entro e non oltre 30 giorni dalla data di notifica del presente provvedimento, procedendo, nel contempo, a ripristinare il precedente stato dei luoghi, con l’avvertenza che, in difetto, si provvederà in danno con spese a carico  dell’interessato medesimo inadempiente”. Quindi, il 31 ottobre si è violata la diffida, fatto se accertato dagli organi deputati, aprirà altri scenari inquietanti. Noi de Il Secolo Nuovo siamo arrivati sul posto in tarda mattinata, abbiamo scattato le foto degli operai al lavoro e le abbiamo messe a disposizione delle autorità di controllo del territorio. Abbiamo raccolto anche testimonianze dirette dell’affissione forzata di questa ditta che avrebbe affisso anche su tabelloni di altri due concessionari sanzionati ed infedeli: chi c’è dietro a questo mercato abusivo del tabellone selvaggio?

Nella foto in evidenza nell’articolo si può ben notare che il manifesto posto sul tabellone annuncia una promozione dei prodotti  di un negozio del territorio – Vulcano Shop – che parte il 28 ottobre e si conclude il 12 novembre, mentre fino a qualche ora fa compariva la promozione che si concludeva il 15 ottobre. Stiamo parlando di una promozione, affissa in queste ore, che si spinge ad iniziare dieci giorni dopo la notifica comunale del provvedimento di decadenza alla ditta infedele. Ai nostri lettori la facile interpretazione.

Naturalmente le responsabilità di quest’altro sciacallaggio e di quest’altro scuorno regalato alla città ed alle istituzioni sono ben definite: in primo luogo perché il Comando di Polizia Municipale,  appena ha avuto gli atti relativi  alla decadenza dell’autorizzazione,  non ha  proceduto ad informare la città ed ai futuri clienti di questo mercato illegale che questi impianti violano la legge attraverso l’installazione della striscia cartacea  “questo impianto pubblicitario è abusivo o questo manifesto è abusivo”? In secondo luogo risulta mai possibile che i vertici politici , puntualmente in formati delle violazioni, non si accorgono mai di nulla?

Altri interessanti interrogativi ce li poniamo: ma il responsabile dei tributi Pacella nel calcolare le somme di Imposta sulla Pubblicità e di Tosap che gli infedeli devono al comune è stato conteggiato anche quest’altro mese di affissione illegale? Inoltre, visto che questi infedeli sono abusivi seriali ed inaffidabili, vedi il mancato pagamento della rimozione in danno del 2013, l’amministrazione comunale ha già previsto ed appostato i fondi per la probabile “mancata rimozione”  dei tabelloni da parte degli stessi privati o ci troveremo a far alimentare ancora il  mercato illegale della pubblicità per altri mesi?

il direttore Gaetano Busiello

 

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