Cercola. Carabinieri e poliziotti municipali, su richiesta del presidente consiliare, negano le riprese video di uno spezzone del consiglio comunale al direttore. Violato l’art.21 della Costituzione

carabinieri

Cercola. - “ Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure…. Ecco quanto dispone il primo e seconda comma dell’articolo 21 della Costituzione della Repubblica Italiana: La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure….. A Cercola, ieri sera, è stato violato l’art.21 della Costituzione dello Stato

“… La diffusione delle immagini (foto e video) e delle riprese, anche esclusivamente in formato audio, delle sedute consiliari da parte di testate giornalistiche, deve ritenersi in generale consentita, anche senza il consenso degli interessati, sulla base di quanto disposto dagli artt. 136 e ss. D.Lgs. 196/2003 e dal Codice di deontologia relativo al trattamento dei dati personali nell’esercizio del diritto di cronaca giornalistica…” Quanto esposto risulta essere il dettato normativo che sancisce la cornice normativa, in attuazione del principio costituzionale,  entro la quale il giornalista può esercitare liberamente la sua professione, recepito da decine e decine regolamenti comunali: dal Nord al Sud.

Il Fatto. Ieri sera, si è tenuto il consiglio comunale, presso il Teatro Comunale di viale dei Platani. Chi vi scrive,regolarmente iscritto all’Albo Nazionale dei Giornalisti, nonchè direttore de Il Secolo Nuovo, testata giornalistica regolarmente iscritta al Registro Stampa del Tribunale di Nola, è stato allontanato dall’aula da due poliziotti municipali e da due militari dell’Arma dei Carabinieri in quanto il Presidente del Consiglio Comunale, il geometra Luigi Sorrentino, ha negato, senza alcuna motivazione giuridica e fattuale, le riprese di uno spezzone del consiglio comunale.

Chi vi scrive,  ieri sera stava riprendendo  con lo smartphone rivolto verso il vicesindaco Vincenzo Barone ,  ad un certo punto Sorrentino ha invitato  i due poliziotti municipali presenti in aula ad intimarmi di spegnere il telefonino. Alchè ho fatto presente, senza mai alzarmi dal mio posto a sedere  , sia al Sorrentino che ai caschi bianchi che il giornalista nell’esercizio del diritto di cronaca non è soggetto nè ad autorizzazione e nè a censure. ” In questa aula comanda il Presidente del Consiglio Comunale“, mi hanno ripetuto decine di volte i due poliziotti municipali, ed io ho ripetuto per decine di volte, fino allo sfinimento, che il Presidente del Consiglio Comunale deve “comandare” in aula, secondo le disposizioni di legge. Ma nulla. Dopo quasi un’ora di accerchiamento dei poliziotti municipali, mi vedo piombare alle spalle  due militari dell’Arma dei Carabinieri di Cercola, i quali  mi hanno invitato fuori dall’aula, in strada, ed il sottoscritto ha chiesto: “ Posso sapere perchè mi avete fatto uscire dall’aula’?” La risposta  testuale è stata:   ” ci hanno chiamato e, -  come riferito dagli stessi vigili urbani ai Carabinieri, in mia presenza,   - di non entrare in aula a riprendere la seduta. I Carabinieri mi hanno identificato, chiedendomi generalità ed ho fornito il tesserino da giornalista. Mi hanno identificato….” Di seguito ho deciso di non rientrare visto che non mi hanno fornito spiegazioni sul provvedimento.

Da precisare che i minispezzoni che stavo registrando con lo smartphone erano utili a non commettere errori nel riportare le dichiarazioni dei vari amministratori comunali sul sito giornalistico Il Secolo Nuovo , non certo per la pubblicazione dei video che non rientra nel mio modo di operare. Ritengo ribadire, però, che nell’eventualità avessi avuto intenzione di pubblicarlo sono protetto dall’art.21 comma 2 della Costituzione della Repubblica Italiana, in soldoni, nell’esercizio del diritto di cronaca non dovevo  essere autorizzato dal Presidente del Consiglio Comunale. Comunque, l’attuale regolamento di funzionamento del consiglio comunale di Cercola  non disciplina in alcun modo il caso appena esposto.

Comunico ai tanti lettori de Il Secolo Nuovo che in tutte le sedi, anche giudiziarie, tutelerò il mio sacrosanto diritto costituzionalmente garantito di esercitare la professione di giornalista, senza limiti che non provengano dalla normativa vigente. Naturalmente, chi ha, eventualmente, attentato la mia libertà personale in quei 40 minuti infernali ne risponderà davanti alle autorità competenti. Passo dopo passo i nostri lettori saranno informati. Infine, chiederò in questi giorni al senatore Matteo Salvini, attuale Ministro degli Interni, di dotare il consiglio comunale di Cercola di personale delle forze dell’ordine che almeno garantisca alla stampa locale di riportare quanto accade in una seduta di consiglio comunale.

Un motivo in più per trattare le grandi inchieste storiche sul territorio: clientele politiche, attenzione sugli appalti, speculazione edilizia nelle aree ad interesse pubblico, il brigatismo rosso che entra negli eventi istituzionali, la poca trasparenza nell’ambito sociale n.24 e nel consorzio cimiteriale. Buon week end ai nostri lettori.

il direttore Gaetano Busiello

 

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