Cercola (Na). - La pausa caffè e quella per i non fumatori diventano terreno di scontro tra i sindacati dei dipendenti comunali e gli assessori comunali. Atteggiamenti discriminatori nei confronti di soltanto una parte dei dipendenti comunali: questa pesante accusa è sollevata dai sindacati unitariamente nei confronti di alcuni rappresentanti della Giunta Municipale. Questa mattina, le Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU) hanno inviato una lettera contenente una richiesta di incontro urgente alla dottoressa Marcella Montesano - responsabile della gestione delle risorse umane e segretario generale del comune - al fine di porre rimedio ad alcuni presunti atteggiamenti presumibilmente vessatori e discriminatori che sarebbero stati condotti in queste settimane da alcuni assessori. La missiva è stata inviata per conoscenza anche al sindaco Vincenzo Fiengo.
“... chiediamo un incontro urgente - ecco quanto contenuto nella lettera sindacale - per tutelare i lavoratori non fumatori e nel contempo consentire a quelli che hanno il vizio del fumo di poter usufruire di una pausa per fumare, attraverso una regolamentazione che individui tempo e luogo.” Da questa passaggio iniziale si mette in luce una grave mancanza regolamentare, tipica del governo Fiengo, che conduce, in seguito, a facili prevaricazioni del potere politico.
“.. Tale richiesta - continuano a documentare i sindacati - è resa necessaria ed urgente poichè taluni assessori, con atteggiamenti presumibilmente (n.d.r.) vessatori e discriminatori, richiamerebbero (n.d.r.) solo alcuni lavoratori, che avendo il vizio del fumare, consumano una sigaretta nell’area di ingresso agli uffici comunali. Mentre ad alcuni colleghi verrebbe (n.d.r.) consentito di fumare all’interno del proprio ufficio di appartenenza, nonostante il divieto tassativo di fumare.” Le RSU hanno le idee chiare, come i cittadini frequentanti gli uffici comunali sul chi sarebbero i privilegiati e gli intoccabili.
Un’altra questione sul tavolo di discussione dei sindacati resta quella della pausa caffè: consentita dalla normativa vigente nazionale, ma non regolamentata a Cercola. Naturalmente, la pausa caffè e quella per i fumatori se disciplinate attraverso l’adozione del consiglio comunale degli idonei strumenti legislativi non consente nè una diminuizione dell’orario del lavoro e nè l’abbandono del servizio, ma certamente una parità di diritti per i comunali. “ E’ divenuto, infatti, insopportabile che soltanto alcuni dipendenti comunali, che si recano velocemente nel bar in Piazza Libertà per consumare un caffè verrebbero (n.d.r.) richiamati da taluni personaggi politici ( cosa non prevista assolutamente dalle loro prerogative istituzionali), mentre gli stessi accompagnerebbero (n.d.r.) e si intratterrebbero (n.d.r.) con altri dipendenti comunali, senza avvertire alcun disagio”. Ecco un altro passaggio significativo della lettera firmata dai rappresentanti sindacali Bruno D’Ambrosio, Raffaele Audino e Elio Picardi.
“Insomma , – così si chiude la missiva sindacale - certi atteggiamenti sarebbero originati più dalla volontà discriminatoria nei confronti di taluni lavoratori che rivendicare il rispetto delle regole per la generalità dei dipendenti di questo Comune.”
Questa posizione dei sindacati, molto forte, apre uno scenario di tensione al comune, senza, comunque, sottovalutare l’eventuale prevaricazione dei politici: presumibilmente fuori dalle loro prerogative istituzionali. Tra i nomi più gettonati che si sarebbero vestiti da sceriffi arriva quello di Diego Maione, assessore al personale, si dedurrebbe dal mancato invio della lettera allo stesso assessore che governa i dipendenti comunali. L’altro nome gettonato sarebbe quello del vicesindaco Vincenzo Barone.
il direttore Gaetano Busiello