Cercola. Consiglio comunale, Biagio Rossi si dimentica del sequestro Cirillo e degli zii ex Br, definendo indegna la vicenda che vide il figlio dell’ex sindaco Tammaro vincitore del concorso comunale

 

Cercola (Na) - Alcune dichiarazioni rilasciate durante la seduta dell’ultimo  consiglio comunale da Biagio Rossi, rappresentante  di “Avanti Insieme”, il partito dell’attuale sindaco Vincenzo Fiengo, stanno ponendo un  interrogativo inquietante  in città: perchè proprio Biagio Rossi, nipote di due ex brigatisti rossi, critica in modo pesante, a distanza da ben dieci anni, etichettando “indegna” e “macchiato in modo indelebile il comune”  la discussa vicenda   che vide la partecipazione, risultata poi vittoriosa,  del figlio dell’allora sindaco Pasquale Tammaro, al concorso per istruttore amministrativo al comune ? Noi de “Il Secolo Nuovo” non riusciamo a comprendere tale mistificazione della storia locale e delle relative pagine nere ed indegne riportate dai libri di storia ed anche dalla cinematografia nazionale. Rossi, stavolta, ha esagerato: la questione dell’assunzione, a mezzo concorso del figlio dell’ex sindaco Pasquale Tammaro, è rientrata, anche aspramente, nel perimetro della discussione relativamente all”opportunità politica del sindaco di restare in carica e di non rimettere il mandato nelle mani degli elettori, a volte scomodando anche l’etica pubblica, in quanto non c’è stata nessuna indagine giudiziaria aperta sulla questione, tantomeno qualche esposto dei partecipanti, la legge lo consente ; mentre gli zii di Biagio Rossi, Pasquale Aprea e moglie, furono i carcierieri di Ciro Cirillo, l’ex assessore regionale della Democrizia Cristiana, fu sequestrato per 88 giorni proprio nella loro casa su centralissimo  corso Domenico Riccardi, proprio di fronte la Chiesa Immacolta Concenzione. Aprea e moglie furono arrestati, evitarono la lunga carcerazione perchè nell’immediato si pentirono. La differenza c’è ed è tanta.  Tutti in quel consiglio comunale avrebbero potuto riportare la questione puramente  politica dell’epoca, ma non Rossi: perchè i cercolesi subiscono la ferita, ancora aperta,  del sequestro Cirillo ( correva l’anno  1981 n.d.r.)  da trentotto anni, in silenzio e senza speculazioni politiche. Noi de Il Secolo Nuovo all’allora sindaco Pasquale Tammaro, per onor di cronaca, non risparmiammo nulla sul fronte delle legittime, a nostro avviso, critiche politiche.

Ecco alcuni passaggi testuali dell’intevento in consiglio comunale di  Biagio Rossi:  “... per quando ci saranno i concorsi a Cercola  ……. ……… ……  io penso che sia fondamentale, come dire, io sono sicuro che non potrà più succedere quello che è successo nel passato,  una cosa indegna per questo comune, una cosa profondamente indegna ( si riferisce alla partecipazione, e successiva vittoria al concorso comunale del figlio dell’ex sindaco Pasquale Tammaro ) . I concorsi pubblici sono cose profondamente importanti,  e io penso che noi all’interno della commissione personale dovremo provare a capire se possiamo inserire una norma come esiste all’interno dei bandi universitari che recita  ‘i parenti di primo grado dei funzionari e delle persone che lavorano all’interno delle università’ non possono essere assunti all’interno dell’ente,   perché quello che è successo nel passato recente di questo ente è una macchia che ci portiamo appresso per tutta la vita perché io sono stato preso in giro perché facevo parte del comune dove il figlio di… (riferimento al figlio di Tammaro)  questo toglie la speranza ai ragazzi che studiano, che si impegnano e che dedicano tempo della loro vita per formarsi e diventare bravi ed avere una professionalità, quella cosa lì ha macchiato il comune di Cercola in maniera indelebile e spero che tutti vogliano allontanarsi da quello che è accaduto in passato e che abbiano la forza e il coraggio di fare sì che questa cosa entri nello statuto dell’ente se la legge ce lo permette. Perché non deve succedere mai più (applausi…) – ha concluso Rossi. Perché oggi io mi sento di dire e sono sicuro, che non ci sarà da parte di questa amministrazione una eventuale pressione, però deve essere così per tutti, per tutti.” A margine di queste dichiarazioni emerge anche l’inadeguatezza dello stesso consigliere Rossi che propone una norma da approvare in commissione personale che si pone fortemente contro le libertà costituzionalmente garantite, compresa quello di un figlio di partecipare ad un concorso pubblico, al pari di tutti ,  nonostante un genitore  ricopra incarichi di governo

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Le colpe dei padri e degli zii non devono cadere sulle spalle dei figli e dei nipoti, però nel momento in cui ti “servi” dell’esperienza e del sostegno dello zio politico e della zia medico per i consensi , anche pubblicamente, allora non si può che sostenere che  il consigliere comunale Biagio Rossi abbia  perso una buionissima occasione per star zitto. La macchia indelibile, di profonda vergogna, è quella di sequestrare un vecchietto, tanto anziano, per 88 giorni a casa propria,  in nome di una rivoluzione che ha seminato vittime ed incredibili giri di soldi: dove anche il boss della Camorra Raffaele Cutolo ebbe il suo spazio da protagonista trattando con i Servizi Segreti e le Br la stessa scarcerazione di Cirillo.

Biagio Rossi, attuale consigliere comunale di Avanti Insieme, risulta essere anche  nei quadri dirigenziali del Partito Democratico a Napoli, nacque politicamente con la lista “Giovani per…” nel 2002, dove il fondatore e factotum Pasquale Aprea raccolse una decina di giovani ragazzi del territorio in quella lista civica  risultò eletto, guarda caso, lo stesso nipote, che andò a ricoprire il ruolo di assessore alla cultura e spettacolo ricevendo la nomina dal sindaco Giuseppe Gallo, attuale Presidente del Consorzio Cimiteriale (nominato da Fiengo), padre putativo dell’attuale sindaco. Un mese e mezzo fa, attraverso un evento sul Piano di Lavoro della Regione Campania, relativamente al Concorsone dei 10.000 posti di lavoro, Biagio Rossi e Pasquale Aprea ( quest’ultimo non si sa a che titolo) sedevano allo stesso tavolo dell’evento pubblico al Teatro Comunale di viale dei Platani con il consigliere regionale Gianluca Daniele (PD), con il collaboratore del governatore Vincenzo De Luca Paquale Granata e dello stesso sindaco Vincenzo Fiengo e dell’assessore cercolese Diego Maione.

Dall’opposizione locale resta solo una timida replica del consigliere di Forza Italia Giorgio Esposito, il quale ha tenuto a precisare che il giovane assunto al comune di Cercola nonostante fosse “figlio di…”: “.. è uno di quelli che all’interno di questa amministrazione da un contributo significativo”, ha detto in consiglio Esposito.

a cura del direttore Gaetano Busiello

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