Cercola (Na) – Ombre inquietanti imperversano sull’attività amministrativa del comune di Cercola: tempi durissimi anche per il capo dell’Ufficio Tecnico Comunale, l’ingegnere Lorenzo D’Alessandro, plenipotenziario ( responsabile del procedimento, coordinatore dell’Ufficio di Piano e, forse, colui che fimerà il progetto definitivo) del Piano Urbanistico Comunale, oggi alle fasi di approvazione. D’Alessandro fino al 2017 è stato un semplice istruttore amministrativo, poi è stato “beneficiato” di un’avanzamento di carriera per la conquista della potenziale posizione organizativa (categoria D ) di capo dell’UTC attraverso l’utilizzazione di una procedura che sarebbe viziata da diverse irregolarità, in aggiunta dal 14 gennaio 2020 al 31 dicembre 2020 D’Alessandro ha prestato la sua attività alle dipendenze del comune di Pollena Trocchia senza ottenere la preventiva autorizzazione del comune di Cercola, come prescritto perentoriamente dalla normativa vigente, ovvero tale nulla osta doveva essere reso dal comune in cui presta la sua attività di dipendente pubblico in esclusiva: ovvero il comune di Cercola. Queste nostre “indagini” arrivano subito dopo la scandalosa assunzione di Vincenzo Piccolo, assunto al comune di Palma Campania nel giugno 2019 a tempo pieno e determinato ( contratto in scadenza a giugno 2021) che attraverso lo scavalco condiviso, disciplinato da una convenzione tra i due comuni, si fa beffa delle norme nazionali e dell’art.69 dello Statuto Comunale di Cercola che prevede la possibilità di pescare all’esterno del comune, ove non vi fossero professionalità interne al settore: ce ne sono due nella pianta organica comunale, ossia lo storico “ragioniere del comune” Rosario Grillo (D6) e Nunzia Nardiello(D4). Ma il fatto clamoroso scoperto dalla nostra testata giornalistica, ripreso anche dal blog del M5S Cercola, è che Vincenzo Piccolo aveva un impedimento ancora più grave e forte: quello della titolarità di una società Network Solution di Vincenzo Piccolo & C., chiusa il 17 aprile, poche ore dopo il nostro articolo. Posizione privata che avrebbe dovuto impedire al comune di Palma Campania di assumere il funzionario già nel giugno 2019 in quanto la legge sull’impiego pubblico prevede espressamente l’impossibilità di assumere per coloro che detengono la posizione di socio accomandatario in una società privata. Ovviamente anche il decreto di conferimento dell’incarico a Cercola, emesso dal sindaco Vincenzo Fiengo lo scorso 13 aprile, potrebbe risultare irregolare. A margine di questa assalto “irregolare” al personale dei vertici politici locali, troviamo la vicenda giudiziaria che vede coinvolto il responsabile Anti Corruzione al comune di Cercola, la dottoressa Marcella Montesano , nonchè segretario generale e titolare anche del servizio personale che è indagata – come racconta Il Dispari, testata giornalistica di Lacco Ameno il 21 aprile 2021 – in una inchiesta giudiziaria del sostituto procuratore Antonio Ardituro della Procura della Repubblica di Napoli, relativamente ad un projecting financing di servizi per l’approdo turistico dello specchio d’acqua davanti al Porto di Lacco Ameno, ad Ischia, che ha visto la richiesta di rinvio giudizio inoltrata al Giudice per le Udienze Preliminari dal PM napoletano di nove indagati, tra i quali la Montesano, accusati di diversi reati tra i quali falso ideologico, associazione a delinquere e turbativa d’asta. La Montesano ricopri il ruolo di componente della commissione giudicatrice del project financing nel 2015 ( era già in impiego al comune di Cercola), dopo essere stata anche segretario generale del comune di Lacco Ameno stesso. Nel silenzio del sindaco Fiengo e delle opposizione consiliari la dottoressa Montesano continua a ricoprire “tranquillamente” il ruolo di responsabile Anti Corruzione al comune: a metà maggio il Giudice per le Udienze Preliminari si pronuncerà sulla richesta di rinvio a giudizio del Sostituto Procuratore della Repubblica di Napoli Antonio Ardituro.
L’ING. D’ALESSANDRO, CAPO DELL’UTC DI CERCOLA, ASSUNTO PER UN ANNO (2020) DAL COMUNE DI POLLENA TROCCHIA SENZA L’OBBLIGATORIA AUTORIZZAZIONE DEL COMUNE DI CERCOLA.
Il capo dell’Ufficio Tecnico Comunale di Cercola, l’ingegnere Lorenzo D’Alessandro, partecipa e vince la selezione, indetta dal comune di Pollena Trocchai , per un posto di istruttore direttivo tecnico – al 50% 18 ore settimanali ed a tempo determinato (dal 14 gennaio 2020 al 31 dicembre 2020). La procedura concorsuale si tiene a dicembre 2019 e la vince, il 10 gennaio 2020 il Comune di Polleria Trocchia lo assume alla proprie dipendenze, con contratto di lavoro dipedente a tempo determinato, ai sensi dell’art. 110 comma 2 del TUEL, con la prestazione a tempo part-time al 50% (18 ore settimanali). Il fatto grave è che Lorenzo D’Alessandro abbia prestato servizio al comune di Pollena Trocchia senza essere autorizzato dal comune di Cercola, infatti, sul sito del Ministero per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione , sezione Anagrafe delle prestazioni, non appare nessun incarico autorizzato per D’Alessandro nell’anno 2020. Omissione che viola pesantemente l’art.7 del Testo Unico sul Pubblico Impiego che fissa perntoriamente quanto segue: “7. I dipendenti pubblici non possono svolgere incarichi retribuiti che non siano stati conferiti o previamente autorizzati dall’amministrazione di appartenenza.” Anche le sanzioni sono consistenti nei confronti dei violatori, infatti , sempre all’art.7 del TUPI si fissa quanto segue: “In caso di inosservanza del divieto, salve le più gravi sanzioni e ferma restando la responsabilità disciplinare, il compenso dovuto per le prestazioni eventualmente svolte deve essere versato, a cura dell’erogante o, in difetto, del percettore, nel conto dell’entrata del bilancio dell’amministrazione di appartenenza del dipendente per essere destinato ad incremento del fondo di produttività o di fondi equivalenti.” Quindi, sia il comune di Pollena Trocchia che lo stesso D’Alessandro, inoltre, devono pagare al comune di Cercola intorno ai venticinquemila euro, a patto che parta dal comune di Cercola, comunque, il giusto procedimento disciplinare in modo che evidenzi l’omessa autorizzazione per l’incarico in questione. Non si riesce a comprendere come mai il comune di Pollena Trocchia non abbia richiesto l’autorizzazione al comune di Cercola: forse non poteva ottenerla, visto che il tecnico era già al 50% (18 ore settimanali) al comune di Cercola e l’avviso pubblico di selezioni ricercava un istruttore direttivo per un altro 50% di monte orario? Il comune di Pollena Trocchia, dopo il fattaccio gli incarichi legali legati alla faccende della localizzazione errata delle farmacie sul territorio si troverà di fronte all’esposizione di un altro grave debito fuori bilancio: ovviamente , sempre, chissà con quali tempi si potrà sempre rivalere sul dipendente infedele, fatto che non esclude le responsabilità gravissime dell’amministrazione comunale pollenese , visto che oltre ad essere un comune limitrofo, gestisce in modo associato i servizi sociali anche con il comune di Cercola, dove per magie lo stesso D’Alessandro è stato spesso nominato nel 2019 nelle commissioni di gara dell’Ambito Sociale n.24 a valutare servizi sociali milionari da destinare anche al territorio del comune di Pollena Trocchia. Da curriculum, inoltre, si evince che lo stesso D’Alessandro è stato al comune di Pollena Trocchia nel 2014 per svolgere l’attività di supporto al RUP per l’espletamento dei lavori di riqualificazione del rione Micillo, e poi, dovranno spiegare eventualmente come i vertici amministrativi di Pollena Trocchia hanno “evitato” di leggere nel curriculum, obbligatoriamente visionato, che D’Alessandro sia dipendente del comune di Cercola dal 2000.
LA PROCEDURA DI SELEZIONE UTILIZZATA DAL COMUNE DI CERCOLA PER “GARANTIRE” L’AVANZAMENTO DI CARRIERA A D’ALESSANDRO – DA SEMPLICE ISTRUTTORE TECNICO A TITOLARE DI POSIZIONE ORGANIZZATIVA - SEMPREREBBE VIZIATA DA IRREGOLARITA’. UN SOLO CONCORRENTE ALLA SELEZIONI: L’ING. D’ALESSANDRO. L’ingegnere Lorenzo D’Alessandro, assunto al comune nell’anno 2000 come semplice istruttore tecnico, nel 2018 usufruisce dell’utilizzo di una procedura selettiva prevista dall’articolo 22, comma 15 del d.lgs. n. 75/2017 (c.d. riforma Madia) che introduce e disciplina una nuova tipologia di progressione verticale del tutto particolare. Ecco quanto fissa il decreto: “Per il triennio 2018-2020, le pubbliche amministrazioni, al fine di valorizzare le professionalità interne, possono attivare, nei limiti delle vigenti facoltà assunzionali, procedure selettive per la progressione tra le aree riservate al personale di ruolo, fermo restando il possesso dei titoli di studio richiesti per l’accesso dall’esterno.” Il 24 aprile 2018 con la determina n. 304 , emessa dalla dottoressa Marcella Montesano, responsabile del servizio personale (Incarico ricoperto fin dal lontano 2016 ad oggi), nonchè segretario generale del comune di Cercola, viene pubblicato l’avviso di selezione per la copertura di un posto, categoria D, profilo istruttore tecnico direttivo Ingegnere/Architetto , a tempo parziale, presso il V^ settore. I requisiti richiesti dall’avviso sono stringenti: essere dipendente del comune di Cercola; essere inquadrato nel profilo professionale di istruttore tecnico, categoria C; essere in possesso della laurea ingegneria od architettura; abilitato all’esercizio della professione ed iscrizione all’albo degli ingegneri od architetti della Provincia di Napoli. Clamorosamente per la partecipazione alla selezione resta solo l’ingegnere D’Alessandro, in quanto di istruttori tecnici, categoria C, al comune ne risulta soltanto un altro che, però, non possiede l’abilitazione alla professione e l’iscrizione all’albo provinciale degli architetti od ingegneri. Nonostante ci sia un solo partecipante,e in particolare , e non tenendo presente manco che la normativa del DLGS 75/2017 chiarisce il comune non è affatto obbligato ad espletare tale procedura, ma resta una facoltà, non si capisce perchè si espleta lo stesso e si fa vincere l’ingegnere D’Alessandro abbattendo di fatto il principio costitutivo di una procedura selettiva, ossia scegliere tra i migliori concorrenti. Perchè non si è fermata questa procedura irregolare? Forse lo capiremo nel prosieguo dell’articolo. La determina n. 425 del 5 giugno 2018 che nominò la commissione esaminatrice contemplò il pagamento delle prestazioni dei commissari ai sensi delle normative vigenti, ma tali pagamenti non risultano essere stati mai effettuati. Perchè i componenti esterni della commissione prestarono il proprio servizio gratuitamente? Questa è un’altro passaggio opaco di questa incredibile vicenda amministrativa.
LE COMMISSIONI ESAMINATRICI DELLE DUE PROVE SELETTIVE CHE HANNO VISTO L’ING. D’ALESSANDRO AGGIUDICARSI L’INCARICO AL COMUNE DI POLLENA TROCCHIA E DI “VINCERE FACILE” E IN “SOLITARIO” LA POSIZIONE ORGANIZZATIVA AL COMUNE DI CERCOLA NON DANNO UN’EVIDENZA DI UN CRITERIO DI SCELTA DEL COMMISSARIO E PRESENTANO “NOMI INQUIETANTI”. SIAMO AL COSPETTO DI UN SISTEMA? Non si riscontra un evidente criterio di scelta dei componenti della commissione esaminatrice che ha “accettato” senza batter ciglio la vittoria in solitaria di Lorenzo D’Alessandro nella selezione, senza concorrenti sfidanti, riservata alla categoria C in organico del comune cercolese, per un posto riservato alla categoria D. La commissione è stata nominata dal segretario generale del comune dott.ss Marcella Montesano - determina n. 425 del 5 giugno 2018 - che si è autonominata presidente, nominando componenti esperti della stessa l’ingegnere Francesco Profidia e l’architetto Michele Saggese, mentre segretario della commissione fu nominato Giuseppe De Rosa, il responsabile dei servizi sociali ed ambientali (fuori dall’area tecnica) del comune di Cercola. L’architetto Michele Saggese, all’epoca come oggi, sempre con affidamenti di incarico a tempo determinato, era (ed è) il responsabile tecnico del Consorzio Intercomunale dei Servizi Cimiteriali dei comuni di Cercola, San Sebastiano al Vesuvio e Massa di Somma: arrivò a seguito di una vittoria ad una selezione di inizio di aprile 2018, poi due mesi dopo rilasciò il parere favorevole di una delibera del consiglio d’amministrazione consortile relativo ad un project financing della società che lo gestisce nel comune di Domicella (comune dell’avellinese. dove l’assessore DeFilippis del PD ricopre il ruolo di responsabile del servizio finanziario l comune n.d.r.)per la costruzione del mega impianto crematorio a sei forni che produsse a fine 2018 una sollevazione popolare, esposti in procura di consiglieri comunali di Massa di Somma e San Sebastiano al Vesuvio ed alcune interrogazione parlamentari. In seguito l’assemblea dei sindaci dovette desistere dal portarlo avanti perchè il project financing , seppur ricevette il parere tecnico favorevole di Saggese, era in violazione delle norme tecniche di attuazione del Piano Regolatore Cimiteriale. Lo stesso architetto Saggese, guarda il caso (opaco), l’anno dopo viene nominato dall’ingegnere Lorenzo D’Alessandro quale componente segretario, dell’autorità di gara per l’aggiudicazione dell’affidamento in concessione ventennale del goiello di proprietà comunale: la Cittadella Sportiva di Caravita. Saggese per tale incarico percepisce un compenso di 1.200€. Ricordiamo ai lettori che un’altra nostra inchiesta ha scoperto che l’aggiudicazione della Cittadella Sportiva è stata assegnata al Consorzio Terzo Settore / Molinari Volley Ponticelli in assenza dei requisiti tecnic professionali richiesti espressamente dal bando, relativo al triennio di gestione di impianti similari: addirittura l’ATI vincitrice ebbe il corraggio di presentare una convenzione con il precedente gestore della Cittadella Sportiva di Caravita, Fipav Campania, espressamente vietata dalla convenzione del 2009 stipulata tra Comune Fipav e , poi, nel 2013 ci fu la rescissione unilaterale del contratto da parte del comune, determina dirigenziale di Giuseppe De Rosa, per gravi inadempienze del gestore. Eppure l’architetto Saggese ce lo ritroviamo nella procedura selettiva “vinta” in solitaria D’Alessandro che è saltato di carriera alla categoria D e nella “porcata” forni crematori in pieno Parco Nazionale del Vesuvio. Mentre nel ruolo di segretario della commissione esaminatrice della progressione verticale la Montesano nomina l’onnipresente funzionario Giuseppe De Rosa, oggi in fuga in quel del comune di Giugliano in Campania, senza avvisare il comune di Cercola. De Rosa , in qualità di coordinatore dell’ambito sociale n.24, anche prima del giugno luglio 2018, altra attività opaca, nomina in tante commissioni di gara dei servizi sociali dei comuni in associazione, ossia Polllena Trocchia Cercola, BVolla e Massa di Somma, in qualità di commissario esperto anche Lorenzo D’Alessandro. Tra le gare spicca quella di febbraio 2018, relativa a quella milionaria di asegnazione a privati la gestione dell’assegnazione sel servizio di assitenza specialistica ai diversamente abili delle scuole dei quattro comuni in associazione: vincerà poi, il Consorzio Terzo Settore, guarda caso, quello aggiudicatario della gestione ventennale della cittadella sportiva. Ancora loro e perchè? Come mai De Rosa che arriva dall’ambito sociale ed ambientale è chiamato in una commissione dell’area tecnica in tema di progressione verticale? E come mai Lorenzo D’Alessandro, qualifiche tecniche in possesso, viene chiamato da De Rosa, in qualità anche di componente esperto, nelle commissioni dei servizi sociali? La normativa non è chiara quando parla che le commissioni di gara devono avvalersi degli esperti del settore? Nello stesso periodo – 2018 – De Rosa lo nomina in commissione di gara per i servizi sociali e poi lo “giudica” per una progressione di carriera? Un’altra sintonia favorevole al Consorzio Terzo Settore, gruppo di cooperative coinvolti con il sindaco Fiengo nello scandalo concorsopoli, la individuiamo quando nella procedura di gara di assegnazione della gestione della Cittadella Sportiva il De Rosa avrebbe dovuto rilasciare, in qualità di responsabile del procedimento e del servizio sport al comune di Cercola, il parere negativo sull’esito della gestione da parte dell’opaco abbinamento in convezione Molinari Volley Ponticelli/Fipav Campania che avrebbe fatto saltare l’aggiudicazione all’Ati succitata in quanto i tre anni di esperienze gestionale 2012/2015 esibiti era palesemente irregolari.Perchè il responsabile del procedimento di quella gara Lorenzo D’Alessandro non richiede l’esito delle gestioni del triennio presentato dal Consorzio Tewrzo Settore?
Assume una riflessione inquietante anche la composizione della commissione esaminatrice, come da determina dirigenziale n. 977 del 16 dicembre 2019 emessa dal dirigente del settore sociale culturale ( anche qua come a Cercola, straripamento del settore sociale in quello tecnico e viceversa) , per il conferimento al comune di Pollena Trocchia di un incarico a tempo determinato e part-time 50% (18 ore settimanali) ai sensi dell’art.110 – comma 2 – decreto legislativo 267/00. Troviamo tra i componenti l’arch. Antonio Viscardi che lo stesso D’Alessandro nominò appena sei mesi prima presidente della commissione di gara per l’affidamento in concessione della Cittadella Sportiva: D’Alessandro , in qualità di responsabile del servizio tecnico al comune di Cercola, senza un criterio evidente di scelta nominò il suo collega pollenese presidente dell’autorità di gara. Sappiamo tutti come è stata aggiudicata la gestione. Come risulta possibile una forzatura del genere? Naturalmente, su 5 idonei alla selezione D’Alessandro la spuntò.
I vertici politici/amministritivi del comune di Cercola hanno fortemente voluto l’arrivo di D’Alessandro nella posizione organizzativa dei settori lavori Pubblici ed Urbanistica: si legge chiaramente negli atti. Infatti, si è fatto in modo che l’ingegnere Ciro DeLuca Bossa, detentore per 35 anni di quella figura apicale tecnica, andasse via dal comune di Cercola, perchè nonostante il comune, soprattutto nel settore tecnico, è carente di organico, la Giunta Municipale guidata dal sindaco Fiengo ha dato convintamente il nulla osta a De Luca Bossa affinchè andasse definitivamente da Cercola per San Sebastiano al Vesuvio: forse non era in linea con le esigenze dei politici locali? Anche nel decreto sindacale – datato 24 aprile 2018 - che assegna la posizione temporanea di categoria a D all’ingegnere D’Alessandro, lo stesso sindaco Fiengo chiarisce che è un incarico conferito giusto per espletare la procedura di progressione verticale disciplinata dal D.lgs n.75/2017, infatti, guarda cosa nello stesso giorno si pubblica il decreto sindacale di progressione temporanea a D’Alessandro e si pubblica anche l’avviso di selezione per la partecipazione alla progressione verticale con i soli interni: quindi, per il solo D’Alessandro, che tempismo!
Dopo aver superato indenne tutte queste procedure ed ottenute le “vittorie utili” D’Alessandro è diventato ormai il plenipotenziario del Piano Urbanistico Comunale: responsabile del procedimento e coordinatore dell’Ufficio di Piano, dietro l’angolo spunta l’ipotesi molto credibile che vada a firmare anche il progetto definitivo dello stesso. Anche nel ruolo di coordinatore dell’ufficio del Piano Urbanistico partorisce nomine anomale: quaella dell’architetto Roberta Montella, candidato al consiglio comunale in Cercola Libera a sostegno dell’attuale sindaco Fiengo, che vince la più incredibile delle selezioni, quella che non esiste, infatti, viene nominato nell’ufficio di Piano da D’Alessandro come volontaria senza che fosse contenuto nell’avviso del comune volto alla ricerca dei componenti di tale organo. D’Alessandro si superò e conteggiò l’arrivo di una sola domanda per i volontari: incredibile, resta nella storia del potericchio locale tale invenzione amministrativa. E, poi, come non notare la nomina dagli esperti per l’Ufficio di Piano ad appannaggio della giovane figlia dell’ex assessore Aldo Improta, storico sostenitore della Grande Accozzaglia che sostiene Fiengo: per D’Alessandro valgono più, probabilmente, i curriculum di militanza politica che quelli professionali?
il direttore Gaetano Busiello