Il campo Bipiani di Ponticelli: alloggi prefabbricati in amianto, realizzati per ospitare i terremotati del 1980 e poi occupati da nuclei familiari nel corso degli anni, collocati nella zona orientale di Napoli.
Sono 83 i nuclei familiari che vi abitano e che sono stati diffidati dal Comune di Napoli intimandoli di lasciare le abitazioni entro luglio, senza dare loro alcuna soluzione alternativa.
Tra le lastre di amianto e i cavi elettrici scoperti, pericolosi soprattutto durante i periodi di pioggia, cammina incredulo monsignor Mimmo Battaglia: “Una voce che sta gridando, dignità, diritti e giustizia. Stare qui è pericoloso, però è anche giusto che ci debba essere una soluzione per voi, fatta soprattutto di dignità” ha affermato rivolgendosi alle famiglie dei bipiani.
Una voce che grida, quella dei residenti, ma che pare non arrivare alle istituzioni perché al momento non esiste una posizione su come risolvere questa emergenza ed è difficile, per le famiglie del campo capire anche a chi rivolgersi, rivendicando il diritto di un alloggio per chi vive da 30 anni nell’amianto.
Bisogna attivarsi per individuare soluzioni abitative alternative e permettere a queste persone “di abitare in una casa e in un territorio in cui si sentano accolti” conclude il vescovo, esprimendo piena solidarietà e tristezza per un problema che c’è da tempo, che deve essere risolto e che non può riguardare solo chi lo vive.
Di Claudia Esposito