La pandemia di covid ci aveva all’inizio illusi di aver contribuito a ridurre le emissioni globali di gas serra, ma purtroppo ci siamo presto resi conto che la riduzione dell’inquinamento era temporanea e che la situazione continua di fatto a peggiorare: infatti, secondo uno studio pubblicato su “Frontiers in Sustainable Cities ”, solo 25 metropoli sono responsabili di più della metà delle emissioni globali.
Sebbene occupino solo il 2% della superficie terrestre, le città stanno ulteriormente esacerbando la crisi climatica che stiamo vivendo. Secondo quanto rivelato dalla ricerca condotta dall’accademico Shaoqing Chen, sono soprattutto i paesi industrializzati a contaminare l’atmosfera, ma con poche eccezioni: in Cina, Shangai fa parte delle città più inquinanti del Pianeta. In generale, tuttavia, Europa, Stati Uniti e Australia inquinano più dei paesi in via di sviluppo.
Tra il 2012 e il 2016 alcune città hanno registrato un netto calo delle proprie emissioni, a dimostrazione che le linee guida degli Accordi di Parigi possono dare i loro frutti e sono perseguite. Tra queste, le quattro più virtuose sono Oslo, Houston, Seattle e Bogotà. Al contrario, le città che hanno visto incrementare le loro emissioni sono Rio de Janeiro, Curitiba, Johannesburg e la nostra Venezia.
La ricerca ha individuato anche i principali emettitori: in primis i produttori fissi di energia elettrica che, nei paesi europei, contribuiscono dal 60 all’80% delle emissioni. In un terzo delle città analizzate, più del 30% delle emissioni sono prodotte dal trasporto su strada, mentre meno del 15% da treni, binari e aviazione.
a cura di Luisa Ramaglia