Elisabetta d’Austria: la triste Principessa Sissi. Curiosità ed aneddoti

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Il 10 settembre 1898 moriva a Ginevra Elisabetta di Baviera, meglio conosciuta con il nome di Sissi. L’imperatrice d’Austria è diventata famosa grazie alla trilogia filmica degli anni ’50 con Romy Schneider, che ha raccontato al pubblico un’immagine dolce e romantica, anche con qualche retroscena storico. Scopriamo com’era la sua vita: una favola amara diventata leggenda.

Bella e irrequieta, amata e tormentata, Elisabetta fuggiva continuamente dalla rigida corte di Vienna che opprimeva il desiderio di vivere lontano da ogni coercizione o imposizione. Sissi non si è mai rassegnata al ruolo che le è stato imposto di imperatrice, moglie e madre ma ha continuato a cercare una dimensione che esprimesse la sua individualità più profonda senza però riuscirci. Il suo grande dramma consisteva principalmente nell’impossibilità di seguire la sua natura, portandola a vivere nella solitudine interiore.

I viaggi, la palestra all’interno della Hofburg, il palazzo imperiale di Vienna, la rigidissima dieta per avere un vitino di vespa, il suo amore per i classici greci e tante altre piccole manie venivano derise dalla corte viennese. Quindi Sissi aveva la tendenza ad isolarsi sempre di più.

Non riusciva a trovare il conforto che desiderava neanche nella vita matrimoniale: suo marito l’imperatore Francesco Giuseppe era molto impegnato con i doveri di Stato e aveva una mentalità troppo diversa per capire i problemi di sua moglie. Elisabetta si ritrovò così ai margini di una fredda corte ostile, lontana dagli affetti familiari della sua infanzia. L’intimità che desiderava così tanto venne meno e il suo compito fu quello di entrare nel suo ruolo di imperatrice il prima possibile.

Fu solo col passare degli anni che Sissi si rese conto del suo fascino e dell’effetto che esercitava sul marito e sui suoi ammiratori: questo la rendeva sicura di sé e così in tutto cercò di mantenere il più possibile la sua bellezza. Il grande ritrattista delle teste coronate Franz Xaver Winterhalter ha immortalato la sua grazia sulla tela (vedi immagine di copertina), rendendo celebre il candore della pelle, lo sguardo gentile che si posa su chi guarda, la testa adorna di stelle di diamante e il soffice abito bianco che la avvolge ritraggono l’imperatrice delicata e solare come una fata delle favole. Ma dietro questa immagine, c’erano enormi sacrifici.

Durante i suoi viaggi, questa dieta è rimasta costante in grande dettaglio. Poiché Sissi non voleva rinunciare al latte fresco durante le lunghe traversate in barca, a bordo c’erano anche la sua capra e le sue mucche preferite. Accadeva allora che queste povere bestie soffrissero di tanto in tanto di mal di mare e non potessero soddisfare costantemente i capricci dell’imperatrice.

Consapevole dell’effetto suscitato dal suo aspetto snello e longilineo, Elisabetta cercò di enfatizzare ancor di più la sua figura e pretese che gli abiti le fossero cuciti direttamente addosso. Dal momento che doveva cambiarsi d’abito frequentemente, il processo poteva essere ripetuto più volte durante lo stesso giorno e l’allacciatura semplice del busto poteva richiedere fino a un’ora. Più tardi negli anni, dormiva strettamente con vestiti umidi e imbevuta di olio d’oliva per mantenere la sua pelle morbida.

Sissi aveva anche una vera e propria ossessione per i suoi capelli. Dotata di una chioma fluente molto lunga e resistente, trascorreva molte ore in compagnia della sua parrucchiera Fanny Angerer per prendersi cura di lei e per acconciarle i capelli. Il lavaggio veniva effettuato ogni tre settimane per un giorno intero, mentre la cura quotidiana durava tre ore.

Per mantenersi sempre in forma l’imperatrice aveva fatto installare alcune piccole palestre nei palazzi in cui alloggiava. Ce n’era una persino nel complesso dell’Hofburg. Vi erano attrezzi di tutti i tipi tra i quali una coppia di anelli.

Il suo sport preferito era sicuramente l’equitazione, di cui era un’abile cavallerizza. Ebbe diversi istruttori famosi per l’epoca e alcuni appartenenti ai circhi più celebri perché Sissi era affascinata dall’attività circense e dalle varie acrobazie. In diverse occasioni partecipò alla caccia alla volpe in Inghilterra, divertendosi ed essendo costantemente al centro dell’attenzione. E quando l’età la costrinse a smontare da cavallo, iniziò a percorrere lunghe distanze per mettersi in linea.

In realtà queste camminate divennero vere e proprie prove di forza che potevano durare anche sette o otto ore consecutive. Le signore che accompagnavano Sissi non duravano a lungo ed erano spesso costrette a seguirla sedute su un carretto. Quando l’età impediva loro di mantenere un tale ritmo, venivano sostituite da donne più giovani e più vigorose. Questa passione divenne così viva che Elisabetta eliminò la maggior parte delle sedie e poltrone presenti nei suoi appartamenti, per rimanere in piedi e anche per camminare all’interno degli stessi.

Un’altra grande passione di Elisabetta fu la poesia. Ispirandosi al suo poeta preferito Heinrich Heine che definiva “maestro” scrisse un Diario poetico in cui raccolse i suoi pensieri. Come poetessa si sentì finalmente libera di poter esprimere se stessa e in quelle pagine confidò i suoi sentimenti più intimi. Alcuni versi della poesia Alle anime del futuro (Bad Ischl, 1887) tracciano il ritratto emotivo dell’imperatrice intorno ai cinquant’anni d’età che abbandona ogni speranza di essere compresa.

Gli ultimi anni furono molto tristi: dopo il suicidio del figlio Rodolfo Elisabetta perse qualsiasi interesse per la vita. Vestita sempre di nero, prese a viaggiare su e giù per l’Europa senza mai trovare pace. La bellezza ormai svanita fu celata da un ventaglio nero pronto ad aprirsi all’improvviso per coprire quel volto ormai stanco e sofferente. La morte inaspettata la liberò da un male di vivere precursore di tante storie simili della nostra epoca.

 

a cura di Luisa Ramaglia

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