In arrivo il contratto di lavoro per lo smart working nella Pubblica amministrazione

smart-working

Al di fuori dell’emergenza, l’esperienza del lavoro da remoto ha messo in luce i vantaggi di un lavoro con maggiore flessibilità, tanto da far pensare di stipulare un vero e proprio contratto sullo smart working. Ad annunciarlo è il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta -al Festival dell’Innovazione organizzato da il Foglio- in cui ha parlato del contratto lavorativo da remoto e che sarà un pacchetto parallelo a quello del lavoro in presenza.

I primi a trovare sistemazione contrattuale saranno i lavoratori delle funzioni centrali del lavoro pubblico: ministeri, agenzie fiscali, enti pubblici non economici.

“La decisione di mettere tutti i lavoratori della Pa in smart working è stata un’idea intelligente ma non c’era un contratto, non c’era l’organizzazione del lavoro e allora mi sono detto di fare innanzitutto un contratto e tra un mese per la prima volta ci sarà un vero contratto per il lavoro agile” ha dichiarato Brunetta.

Ma come sarà il nuovo contratto voluto dal ministro?

Il contratto che dovrebbe diventare realtà a ottobre, prevede un accordo individuale sulla durata, il periodo e il luogo dal quale si sarà operativi, che non potrà essere fuori dai confini nazionali.

Tre sono le fasce in cui sarà diviso il lavoro:

-Operatività

-Contattabilità

-Inoperabilità

Brunetta ha poi sottolineato che quello attuale è per il nostro paese un “momento magico” e che l’Italia è in crescita con numeri intorno al 6% e che grazie al Green Pass si potrebbe arrivare anche al 7%.

Di Claudia Esposito

Lascia un commento

Powered by ODDERS Communication Agency