Erano due anni che non si registravano così tanti turisti in città, soprattutto nei musei che con il ponte d’Ognissanti ha segnato un vero e proprio record di ingressi, 35mila per l’esattezza, col 90% delle strutture alberghiere prenotate.
Un risultato che non è mancato ad arrivare grazie ai meravigliosi siti archeologici che Napoli offre ai turisti, provenienti da ogni parte del mondo.
Le strutture più visitate sono state la Cappella Sansevero del Cristo velato, a seguire il Mann, la Strada dei Musei a via Duomo: dal Tesoro di San Gennaro, al museo Filangieri e al Museo Madre. Aperti al pubblico con mostre e eventi culturali anche Maschio Angioino e Castel dell’Ovo; Palazzo Reale invece ha offerto un’apertura serale che ha fatto registrare code che hanno occupato tutta Piazza del Plebiscito.
Ma ciò che ha fatto davvero scalpore quest’anno, è stato il murale di Diego Armando Maradona, ai Quartieri Spagnoli che da quasi un anno la strada eletta largo Maradona, si tinge di azzurro grazie alle bandiere e agli striscioni lasciati in segno di devozione. Insomma l’altarino per il campione, pare rappresenti una vera e propria meta di “pellegrinaggio” con un via vai di persone che lasciano lumini e dediche al “D10s” del calcio.
Non sono mancati però i disagi nella città legati soprattutto al traffico e alle folle, soprattutto nel centro storico nella zona dei Decumani: San Gregorio Armeno e via Tribunali, sono state le zone più invase dalla folla rendendo così difficile anche il solo transito pedonale; ponendo anche lecita una riflessione in vista delle prossime festività per l’Immacolata e Natale.
Il risultato che è stato portato con questo weekend di festa, ha registrato numeri che non si vedevano da due anni e Napoli emblema di cultura e accoglienza è riuscita ancora una volta a creare legami di identità sociale rendendo il turismo parte integrante della sua anima universale.
Di Claudia Esposito