Il fenomeno del “caro prezzo” ha interessato soprattutto i costi relativi a luce e gas, con un aumento pari al +55% per la luce e al +41,8% per il gas. Aumenti che rischiano di costare oltre 1000 euro nelle bollette delle famiglie in un anno; una stangata anche per le imprese che rischiano di chiudere in assenza di interventi efficaci.
il Centro Studi di Confindustria in una nota pubblicata il 17 gennaio riporta: “L’impennata della quotazione del gas si è rapidamente trasferita sul prezzo dell’energia elettrica in Italia, facendo lievitare i costi energetici delle imprese industriali: 37 miliardi previsti per il 2022, da 8 nel 2019. Un livello insostenibile per le imprese italiane, che minaccia chiusure di molte aziende in assenza di interventi efficaci. Il prezzo dell’elettricità è più alto che in Francia e altri paesi europei, a seguito delle policy che questi hanno messo in campo. Questi rincari significano anche un marcato aumento della bolletta energetica, pagata dall’Italia ai paesi esportatori.”
Come viene riportato dal sito ufficiale, QuiFinanza, i prezzi in aumento nel 2022 non riguardano solo bollette e utenze, perché pare che aumenteranno i costi di molti servizi come trasporti e produzione, trascinandosi dietro anche beni al consumo e sanità.
Le stime di Federconsumatori confermano aumenti del:
+4,2% per i beni alimentari;
+2,3% per le assicurazioni auto;
+2,1% per i servizi bancari;
+3,4% per le tariffe autostrade e caselli;
+3,2% per i trasporti;
+2,7% per prodotti e servizi per la casa;
+3,4% per le prestazioni sanitarie;
+2,6% per i servizi di ristorazione;
+1,8% per le comunicazioni.
Così per le industrie italiane, e per le famiglie, dopo due anni di pandemia inizia un’altra lunga lotta quella dei prezzi.
Di Claudia Esposito