Uno straordinario Paolo Sorrentino, con il suo “È stata la mano di Dio”, ha incantato e reclamato la statuetta più ambita, già conquistata nel 2014 sotto i riflettori del cinema americano.
L’opera autobiografica del regista napoletano, debuttata su Netflix il 15 dicembre scorso, in cui è protagonista il suo alter ego adolescenziale, che coinvolge più o meno indirettamente la figura di Diego Armando Maradona negli anni ’80; è rientrata nella cinquina delle nomination come Miglior Film Straniero.
Già un traguardo e una grandissima soddisfazione per il regista: “Sono felicissimo di questa nomination. Per me è già una grande vittoria. E un motivo di commozione, perché è un riconoscimento prestigioso ai temi del film, che sono le cose in cui credo: l’ironia, la libertà, la tolleranza, il dolore, la spensieratezza, la volontà, il futuro, Napoli e mia madre” le parole di Sorrentino a Sky TG24.
“Questo film mi ha commosso scriverlo. Mi ha commosso farlo, montarlo, mostrarlo. Il mio modo di gioire per le cose belle che vengono per questo film è quello di commuovermi, non di esultare. E quindi sì, gioisco commuovendomi. Sono pronto a quello che viene, nel bene e nel male, senza farmene troppo un cruccio. Con “La grande bellezza” invece ero più agitato”.
Agli Oscar sono candidati altri italiani: Enrico Casarosa come regista del film animato “Luca” della Disney Pixar, e Massimo Cantini Parrini per i costumi del film “Cyrano”.
La 94esima notte degli Oscar si svolgerà al Dolby Theatre il 27 marzo 2022.
Di Claudia Esposito