Alle prime ore dell’alba di questa mattina, 24 febbraio, il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato in tv l’inizio di una “operazione militare speciale” in Ucraina.
Poco dopo si sono avvertite le prime forti esplosioni a Odessa, Kharkiv, Mariupol, Leopoli e nella capitale Kiev, dove i russi avrebbero tentato di prendere il controllo dell’aeroporto, rivelando l’attacco totale e registrando i primi morti di questa guerra che ha dell’assurdo.
Gli attacchi non si sono limitati alle infrastrutture, come aveva dichiarato Putin nel discorso, oppure solo a una porzione del territorio, dato che le esplosioni si sono verificate anche nella parte Ovest del Paese, mettendo a rischio i civili che non si sentono al sicuro da nessuna parte.
Già dalle 7.30, dopo l’inizio dell’attacco, file di auto di cittadini in fuga invadevano le strade per cercare di allontanarsi dalla capitale.
Durante il discorso trasmesso in tv, Putin ha dichiarato che il suo obiettivo è “demilitarizzare e denazificare” il Paese, per poi lanciare un monito al mondo, minacciando l’occidente: “Chiunque provi a interferire o a minacciarci, deve sapere che la risposta della Russia sarà immediata e porterà conseguenze mai sperimentate nella storia.”
Intanto il presidente Joe Biden da Washington ha condannato questo attacco ingiustificato per il quale gli Stati Uniti e i loro alleati chiederanno conto alla Russia.
Di Claudia Esposito
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