La storia viene plasmata dalle rivoluzioni. Le rivoluzioni mettono punto e a capo una società.. Politiche, religiose, economiche. Tante ne abbiamo studiate e di tante ne sentiamo ancora l’eco. Oggi, la forza di rivoluzionare le cose c’è ancora. La si vede tuti i giorni in tutti i click che digitiamo ormai dalla mattina alla sera. Con un pc siamo stati capaci di arrivare ad un punto di non ritorno. Siamo stati capaci di innescare la rivoluzione digitale.
Digito, dal latino “dito della mano o del piede” è lo status dell’uomo di oggi e sempre più di domani.
L’era di facebook, di twitter, non può tacersi a chi ha difficoltà e problemi anche gravi. Questa è la storia di Tony Nicklinson, un uomo inglese di 58 anni, che lo scorso 14 giugno scrive il suo primo tweet,. Cosa ormai normale per tutti. No. Non nel suo caso. Tony Nickinson, marito e padre di due figlie viene colpito da grave ictus nel 2005.Oggi vive paralizzato dalla testa ai piedi. Ma “scrive” il suo primo tweet
“Buongiorno mondo”. Questo il suo messaggio. In tanti subito (perché la parola d’ordine della rete è “subito”) rispondono e postano commenti di sostegno e incoraggiamento.
Grazie ad un programma, appositamente creato, i suoi battiti di palpebre vengono tradotti in tweet. L’unica cosa che riesce a muovere infatti sono gli occhi. Quegli occhi che tweettano aiuto affinché venga riconosciuto loro il diritto di chiudersi per sempre.
Presso l’Alta Corte ieri si è discusso se consentire legalmente a un medico di porre fine alla sua vita.
a cura di Miriam De Vita