Napoli. Trattamento ipotermico del neonato, oggi concluso il convegno della SIN

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Napoli. - Ridistribuzione equilibrata dei posti letto nelle TIN Terapie Intensive Neonatali della regione, necessità di  formazione e aggiornamento medico continuo e creazione di una rete sanitaria campana per il trattamento ipotermico del neonato asfittico. Sono i principali argomenti del workshop sulla encefalopatia ipossico-ischemica del neonato, tenutosi venerdì 29 giugno presso l’Auditorium della Regione Campania e organizzato dalla sezione campana di SIN Società Italiana di Neonatologia in collaborazione con l’ l’Assessorato alla Sanità Settore Assistenza Ospedaliera e Sovrintendenza ai Servizi Regionali per l’Emergenza.

Una collaborazione che ha già prodotto un valido programma di monitoraggio e ammodernamento delle TIN regionali per il trattamento del neonato asfittico con ipotermia terapeutica, argomento particolarmente sentito dai neonatologi della Campania, regione con alto tasso di mortalità neonatale per asfissia.

“Entro la prima metà del 2013 saranno otto gli ospedali attrezzati per il trattamento ipotermico secondo il nostro programma”– conferma il dott. Renato Pizzuti, dirigente dell’Osservatorio Epidemiologico  Regionale, che sottolinea anche l’importanza della sinergia tra medici e istituzioni, nel particolare momento di riorganizzazione economica-sanitaria.

Concorde sull’importanza della azione comune e sostenitore di un tavolo permanente si è detto il  prof. Paolo Giliberti presidente nazionale SIN, che ha sostenuto anche la necessità di formazione e di aggiornamento medico continuo. “Nelle nostre sale parto è assente una metodologia comune e codificata di classificazione del neonato per la valutazione del trattamento ipotermico e mancano rianimatori neonatali, indispensabili per la prima assistenza al neonato asfittico”.

Aspetti evidenziati anche dal dott. Francesco Messina, direttore dell’Unità Operativa di Terapia Intensiva neonatale dell’Ospedale Evangelico Villa Betania di Ponticelli.  “E’ necessaria la creazione di una rete per la cura del neonato con ipotermia, che garantisca la presenza di un rianimatore in sala parto, un efficace sistema di scambio tra punti nascita e TIN, un protocollo assistenziale condiviso e un registro dei neonati che consenta il follow up anche nei diciotto o ventiquattro mesi successivi”.

A conclusione della giornata – alla quale è interventuto anche il dott. Luigi Orfeo dell’ospedale Rummo di Benevento, testimoniando l’importanza del lavoro di SIN espresso nelle Raccomandazioni sulla Terapia Ipotermica- il presidente SIN Campania, Francesco Raimondi ha ricordato che “Ancora troppo alto in Campania è il tasso di mortalità neonatale per asfissia e che, in una regione che vanta casi di eccellenza sia nelle strutture sia nelle pratiche mediche, come il trasporto di emergenza del neonato (STEN), l’alto numero dei centri nascita spesso riduce le risorse disponibili sotto la soglia di un adeguato funzionamento”.

Per questo l’azione congiunta tra SIN e Istituzioni è fondamentale per l’ottimizzazione delle risorse e per l’efficacia dell’assistenza sanitaria, attraverso la riorganizzazione territoriale dei Punti Nascita nell’ottica di una rete ospedaliera territoriale moderna e funzionale e sul modello di quello adottato già auspicato dalla Conferenza Stato-Regioni e recepito in Veneto, Emilia Romagna, Lombardia e Piemonte.

 

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