Cercola. - Ratificata dal consiglio comunale la variante alle norme tecniche di attuazione del vigente Piano Regolatore Generale. Ieri sera, in seconda convocazione, si è tenuto il consiglio comunale che aveva quale provvedimento centrale la modifica allo strumento urbanistico comunale. Il Popolo della Libertà ed il capogruppo di Progetto Cercola Silvano Fiengo hanno votato a favore. Mentre il Partito Democratico, l’API, il Partito Socialista e Cercola Città hanno votato contro. Le assenze di quattro consiglieri: tre della maggioranza ed uno dell’opposizione hanno confermato le indiscrezioni dell’ultim’ora. Assenti Antonio Forte (Pdl), ma questa non è una novità, in quanto il rappresentante azzurro si è sempre distanziato da provvedimenti discussi, Forte in diversi consigli comunali dove si approvano provvedimenti discutibili è sistematicamente risultato assente. Mentre Anna Santoro in coerenza con il suo ruolo di indipendente ha ritenuto opportuno non presentarsi in consiglio e, sorprendentemente, anche il consigliere Giovanni D’Avanzo, “l’uomo Pro Loco”, è stato assente, lo stesso D’Avanzo impavido a “sponsorizzare” i continui sostegni alla Pro Locco del cognato “avrebbe tremato” sulla variante. Mentre l’ architetto Eugenio Esposito di Rifondazione Comunista che avrebbe dovuto portare in consiglio le perplessità della base dei rifondati ha anticipato “doverosamente” le sue vacanze.
“Informiamo l’assessore ai lavori pubblici, il sindaco e tutto il consiglio comunale - ha tuonato in consiglio comunale Salvatore Grillo (PD) - che la nostra battaglia di legalità su questa variante illegittima non si ferma qua. Riteniamo che ci siano i presupposti per invalidare questa modifica allo strumento urbanistico. Desideriamo capire perchè , dopo due anni e mezzo, si è pervenuto alll’approvazione di questa variante, quando invece si poteva tranquillare procedere alla confezione del PUC. Desidero capire chi ha beneficiato di questa variante, visto che va incidere solo su determinati suoli e parti del territorio? E perchè non si è proceduto a realizzare il PUC che avrebbe coinvolto e beneficiato tutti i i cittadini, realizzando di fatto uno sviluppo globale del nostro territorio? Io ritengo di appellarmi ai magistrati competenti sull’anomalia tutta cercolese che avrebbe indotto a votare qualche amministratore, sia in Giunta che in consiglio, in presunto conflitto d’interessi. Ma questo sarà oggetto di valutazione della magistratura inquirente. E spero che questa modifica non vada a sanare abusi già perpretrati, e mi riferisco alle destinazioni d’uso, tutte tipiche delle zone C4. Il Partito Democratico si confermerà il presidio di legalità sugli atti amministrativi di questa amministrazione comunale.”
“Non riesco a capire come il capogruppo dell’Alleanza per l’Italia – ha attaccato Mario Montella – prima vota l’adozione dalla variante, e poi, in modo sorprendente ed incoerente esprime il voto contrario alla ratifica!” Non si è fatta attendere la risposta di Vincenzo Fiengo: “Assessore è stata solo una strumentalizzazione della stampa, se vede e rilegga i verbali io ho abbandonato l’aula”. Ma il buon Vincenzo Fiengo è in piena confusione, facendo appello al suo redivivo bon ton istituzionale, attacca la stampa per tentare di mascherare la sua posizione espressa sulla variante in aperto contrasto con il suo segretario Giuseppe Gallo, colui che con le sue dimissioni, l’ha fatto subentrare in cosiglio comunale. “Il Secolo Nuovo” era presente in quel consiglio, e registrò la sua dichiarazione di voto per l’astensione, ed , in seguito, tutta l’opposizione abbandonò l’aula in aperto contrasto con la procedura adottata in consiglio comunale da D’Ambrosio. ecco cosa dichiarò Fiengo: “Noi dell’Api su questa variante ci asteniamo, e questo per dare un contributo alla città.” A difesa del nostro operato, smascherando le bugie di Fiengo , è arrivato Diego Maione(Pdl): “Consigliere Fiengo il suo è un attacco vile alla stampa locale , lei si nasconde, rilegga i verbali e si accerti che si è astenuto”.
A margine della variante c’è stato un invito di Salvatore Grillo, consigliere del Partito Democratico, rivolto a Giuseppe D’Ambrosio, presidente del consiglio comunale, ed al sindaco Pasquale Tammaro, relativamente all’opportunità di ribadire la distanza del consesso civico rispetto al triste fenomeno della camorra. “Visti gli ultimi eventi - ha spiegato in consiglio Salvatore Grillo, – che ha visto Cercola sulle testate giornalistiche nazionali per un presunta commistione con la camorra attraverso le attività di un componente del Locale Comando della Polizia Municipale credevo che i vertici di questo consiglio comunale avrebbero ribadito la propria estraneità a fatti che stanno minando la credibilità dell’intera amministrazione comunale.” Sia Giuseppe D’Ambrosio che Pasquale Tammaro non hanno raccolto questo invito ma ad intervenire in modo inopportuno è stato Orazio Pandolfi, il capogruppo del Popolo della Libertà, il quale, facendo appello al suo difetto di memoria, si sorprende e si indigna: “ma per quale motivo stai rivolgendo questo invito? – commenta Orazio Pandolfi, rivolgendosi a Grillo – questo consiglio comunale è composto da persone perbene, e ripeto non capisco questo tuo invito.” Fuori microfono si è notata tanta agitazione, in particolare quella del sindaco, e parte dei consiglieri pidiellini. Ma non si è fatta attendere la replica di Salvatore Grillo: “consigliere Pandolfi, non avrei mai voluto ribadire certe cose, ma visto che tu il sindaco ed il presidente del consiglio comunale, non volete capire, ribadisco con forza che le istituzioni comunali hanno il dovere, e in particolare in questo consiglio comunale, organo che rappresenta la comunità perbene di Cercola, di gridare forte il proprio no alla camorra! . Ma forse Pandolfi, ti dimentichi che un assessore ed un consigliere della tua maggioranza, e che hanno sostenuto il sindaco sono stati coinvolti in fatti di camorra. E spero che questi amministratori chiariscono le loro posizioni nei confronti della giustizia, ma allo stato attuale la problematica esiste. E , soprattuto, visto la bufera giudiziaria che sta investendo il locale comando della Polizia Municipale.”
L’Amministrazione Comunale di Cercola vive un momento di grande imbarazzo di fronte a numerose inchieste giudiziarie che hanno visto coinvolti in questi ultimi mesi pezzi sensibili dell’apparato comunale. Oltre agli ultimi fatti che hanno visto coinvolti i caschi bianchi di Cercola, con un arresto, ed un altro ne sarebbe colpito da un’indagine della Procura di Nola. Passando dai già citati arresti di un consigliere e di un assessore del Popolo della Libertà, non si possono nemmeno dimenticare alcune inchieste che hanno visto attenzionare, e colpiti, da provedimenti restrittivi della libertà di alcuni tecnici voluti da Tammaro ed ai suoi uomini. Stiamo parlando di un componente del collegio dei revisori dei conti coinvolto nel crac fnanziario di una nota azienda vesuviana, e nostante fosse stato colpito dal provedimento dell’obbligo di dimora fuori dalla provincia di Napoli, ha continuato a permanere nel collegio dei revisori , senza che il consiglio comunale lo revocasse, fatto , per fortuna, accaduto alcuni mesi fà. Ed un altro componente del collegio dei revisori dei conti del consorzio cimiteriale, nominato dall’amministrazione comnunale di Cercola, è invischiato in uno scandalo giudiziario di portata nazionale. Quindi, il richiamo fatto da Grillo ci appare del tutto chiaro e condivisibile.
Dietro l’angolo, come annunciato da diverse testate giornalistiche nazionali, c’è l’attività del Pubblico Ministero Troncone che starebbe valutando gli appalti per la raccolta dei rifiuti del 2008-2009. Inchiesta che potrebbe rivelare delle scottanti situazioni.
Gaetano Busiello