Nola (Na). – In relazione alla nota stampa diffusa in data odierna, riguardante la deroga per il parametro fluoro nelle acque potabili della città di Nola, si intende specificare quanto segue.
La frazione Tossici di Nola prima del 2007 non beneficiava della fornitura idrica ad uso potabile.
Grazie all’intervento realizzato nel 2007 dalla GORI, che ha consentito la fornitura di acqua potabile mediante collegamento alla rete idrica del comune di Ottaviano, la stessa frazione è rientrata nei provvedimenti di deroga concessi relativamente al parametro fluoro per l’area vesuviana.
Nel 2011, in occasione dell’ultima deroga richiesta dalla Regione Campania al fine di consentire il completamento delle opere di adduzione necessarie al definitivo superamento della problematica dell’intera area vesuviana, veniva fissato il limite di ottobre 2011 per tutti i comuni vesuviani mentre, per la sola frazione Tossici, di dicembre 2012.
Tuttavia, grazie agli interventi gestionali messi in campo da GORI, già dal 2010 nel comune di Ottaviano e, quindi, nella frazione Tossici anche il parametro fluoro è rientrato nei limiti normativi previsti (1,5 mg/l), senza alcuna necessità di utilizzo della deroga.
“Ricordo la contentezza dei cittadini della località Tossici quando la GORI inaugurò la nuova rete idrica che consentì di alimentare l’area con acqua potabile – dice l’AD di GORI, Giovanni Paolo Marati. – Ora gli abitanti della zona possono stare più che tranquilli, perché la GORI ha risolto il problema sull’intera area vesuviana, distribuendo quindi anche a Tossici acqua perfettamente rientrante nei limiti di legge, come attestato dai risultati analitici effettuati dal laboratorio di GORI certificato ACCREDIA e pubblicati sul sito web e sulle bollette, oltre che dai controlli eseguiti dall’ASL competente.”
“Quando questa mattina mi hanno informato sui contenuti del dossier di Legambiente e Cittadinanzattiva - ha invece affermato il Sindaco di Nola, Geremia Biancardi -, immediatamente mi sono messo in contatto con i vertici della GORI per chiedere spiegazioni, che, come capita da qualche tempo a questa parte, mi sono state immediatamente e puntualmente fornite. Spiegazioni, rispetto alle quali, non ho alcun motivo di dubitare e che certificano, in modo ufficiale, i limiti normativi previsti dalla legge. Nello stesso tempo, pur comprendendo l’importanza del lavoro svolto dalle associazioni ambientaliste e, soprattutto della loro buona fede, non riesco a capire perché vengono fornite delle informazioni che, alla prova dei fatti, si dimostrano infondate e che procurano, nella popolazione, allarmi che possono avere, anche per chi li pubblica, rilevanza penale”.