Napoli. – Riparte alla grande il KESTE’ ART BAR di Napoli (aperto dal lunedì alla domenica dalle ore 19:00), storico locale in Largo San Giovanni Maggiore Pignatelli che ritorna sotto la direzione di Fabrizio Caliendo, e inaugura la nuova avventura artistica domenica 27 gennaio con una serata speciale per presentare tutta la programmazione e i progetti futuri del “Kestè Lab” che comprenderà nuovamente anche il KESTE’ D’INNER di Pozzuoli, sempre caratterizzato dalla sofisticata commistione di “Food & Art” (aperto dal mercoledì alla domenica – corso umberto I, 51/a).
Una jam a 360 gradi, quella di domenica sera, fatta di idee, arte, musica e molte collaborazioni che vogliono riprendere il lavoro culturale e artistico cominciato anni fa da Caliendo, attraverso nuove e forti collaborazioni. Una vera e propria festa insieme a quelli che saranno alcuni dei protagonisti del rinnovamento. Giovanni Block, Francesco Villani, Nicola Caso, Mario Laporta, Claudio Morelli, Andrea Tartaglia Bulbart Works, Short Circuit, sono solo alcuni degli “operatori” coinvolti in questa nuova partenza, che saranno presenti alla serata di domenica sera, per esibirsi insieme, festeggiare e presentare come curatori alcune delle serate della nuova programmazione.
Un nuovo inizio che vuole simbolicamente essere anche una risposta ai gesti di violenza che quest’estate hanno ridotto l’affluenza e l’interesse per il fervido largo napoletano, frequentato abitualmente da giovani studenti, musicisti ed intellettuali ritrasformandolo in un luogo solitario e poco sicuro, come 10 anni or sono. Questi ed altri amici,
Si parte con il martedì e le “New Jam Day” durante le quali si alterneranno sul palco dell’Art Bar alcune tra le jam più alternative della città. Non le solite improvvisazioni dedicate alla musica jazz, ma vere e proprie sperimentazioni dedicate alla ricerca: dalla fusion al reggae, dai tributi autorali ai riff del collettivo “Crossroad Improring”. Il mercoledì, il meglio del cantautorato nostrano, trova casa nel Kestè per le esibizioni live del “Be Quiet Concert”: Raffaele Giglio, Micaela Tempesta e Annalisa Madonna tra gli artisti del mese di febbraio.
Spazio alla musica dal vivo il giovedì con “Live Musik”, tra le serate di punta: il 7 febbraio, il pianista Francesco Villani, (uscito da poco con il secondo album d’inediti “Il Premio di Consolazione”) e il sassofonista Daniele Sepe, in “Francesco Villani Jazz meeting…Daniele Sepe”, e il 28 febbraio “Ballads”, il progetto acustico di Francesco Di Bella (24 Grana) e Alfonso FOFO’ Bruno (Songs for Ulan). Selezioni musicali sperimentali e non, che abbracciano i più diversi generi musicali per il venerdì e il sabato sera: dal nu-jazz al pop, dal dubstep al reggae, con il coinvolgimento di realtà giovani e “in” come Short Circuit. “Kestè Jam Jazz Session” a cura di Francesco Villani è invece la domenica del Kestè Art Bar: sotto il coordinamento di uno dei più giovani e valenti pianisti italiani, la scena jazz napoletana animerà il palco del Kestè con sperimentazioni standard, modali e fusion, un importante evento, di altissimo livello che vuole spingere sulla ricostruzione delle “case della musica”.
I progetti, infatti, vogliono sollecitare e rianimare il by night napoletano, proporsi per essere format finiti da adottare. “La salumeria della musica”, in fine, l’idea che Bulbart Events e Kestè hanno partorito per lanciare l’ironica provocazione: “etti” di ottimi artisti a buon mercato. Musicisti ed artisti (dal teatro alla fotografia, ma anche produttori) vestiti da “salumieri improvvisati” sventeranno simbolicamente le loro produzioni in una pantomima da discount. Ovvio il rimando alla crisi, al “taglio” dei fondi per la cultura e il poco valore che in genere la nostra società attribuisce alle produzioni culturali.
Caratterizzeranno le serate, inoltre, le mostre fotografiche, ormai un “must” del Kestè: Fabrizio Quagliuso e Sergio Ceglio gli ospiti di questo mese. Una grande direzione per la parte artistico/visuale affidata a Mario Laporta e Claudio Morelli, coordinati da Fabrizio Caliendo che proprio delle esposizioni ha fatto la caratteristica prima dei Kestè, oggi riconosciuti come “Pop Gallery”.
Insomma, il kestè, al solito, “non ci sta” e torna alla carica con l’ormai storico urlo di battaglia “State al largo del Kestè”, un invito ad artisti, intellettuali e bella gente a portarsi nuovamente presso il famoso largo e un invito altrettanto veemente ad allontanarsi dal largo, rivolto a chi ha solo voglia di avvilire e distruggere la città. Una serata tutta da scoprire quella di lunedì 25 febbraio, con il “SPECIAL ELECTION DAY”.
“Il desiderio non cambia. L’entusiasmo è sempre vivo. Nonostante le difficoltà e i punti interrogativi che questa amministrazione sta facendo nascere, – spiega Caliendo – da domenica riprendiamo le nostre armi in mano….chitarre, note, versi, zappe e piante….e stavolta saranno ancora più pericolose!”, promette.
Redazione Spettacolo