Angri (Sa). - Sono sempre stati bollati come violenti, senza cuore, criminali e in cerca di guai. Eppure sono proprio gli stessi che si sono distinti questa volta, per il grande entusiasmo con cui hanno dato vita ad una raccolta fondi per aiutare Daniela Vitolo, la giovane angrese affetta da una rara malattia conosciuta come MSC (Multiple Chemical Sensitivity) che la costringe a vivere isolata, lontana da tutto e da tutti, per evitare di contrarre allergie di ogni genere prodotte dall’ambiente quotidiano e da sostanze chimiche che potrebbero scatenare gravissime reazioni allergiche. Una nobile iniziativa che merita la ribalta in un periodo in cui molte tifoserie si stanno rendendo protagoniste di gesti insensati e che naturalmente fanno male all’ambiente calcistico.
Due le serate benefiche, tenutesi presso l’Ark Pub di Angri, organizzate dall’Associazione angrese dei tifosi della Nazionale “Angri Tricolore”, che ha esteso l’invito anche alle tifoserie amiche e nemiche come la Curva Sud Pergo, gli Ultras di Battipaglia, la Gioventù Azzurra Pagani, Casarano Tricolore e la Curva Sud Nocera. I tifosi hanno pagato le consumazioni qualche euro in più per contribuire generosamente alla raccolta fondi a favore di Daniela, raggiungendo la quota di ben 1.540 euro che verranno consegnati direttamente alla famiglia Vitolo. Bisogna ricordare inoltre che gli Ultras sono scesi in campo per beneficenza già in altre occasioni: nel 2006 hanno partecipato alla festa di beneficenza per la Croce Rossa, nel 2007 ad “Ultras for Benefit” il cui ricavato delle offerte fu interamente devoluto alla “Casa Famiglia Emanuel” in Via del Monte ad Angri e poi con un corteo in piazza organizzato affinché si tenessero i festeggiamenti in onore di S. Giovanni Battista.
“Per noi ultras beneficenza vuol dire aiutare concretamente chi sta in difficoltà – ha dichiarato il capo di una tifoseria – mettere a disposizione le nostre amicizie e la nostra mentalità affinché con l’aiuto di tutti si possa contribuire a questa importante raccolta fondi, che spero consentirà ai ricercatori di fare progressi e a Daniela di avere ciò di cui necessita. E’ una sfida davvero complicata e difficile, ma Daniela ha bisogno semplicemente di tutti noi. Anche noi abbiamo un cuore, siamo Ultras non criminali.”
Quella degli ultras è sempre stata una filosofia di vita osannata e condannata. C’è bisogno però di reinterpretare per un attimo il concetto di ultrà, che non è solo l’uomo violento che si nasconde tra i veri tifosi e che da’ sfogo a una rabbia calcisticamente ingiustificata, ma è anche colui che prepara le coreografie e va allo stadio per passione, che fa ribollire i cori, i colori, gli entusiasmi, urlando a squarciagola per amore verso lo sport e la maglia. E’ colui che anima lo stadio, che gioisce e piange non solo sugli spalti, ma anche nella vita, dimostrando di saper scendere in campo anche per le giuste cause come questa.
a cura di Brigitte Esposito