Pomigliano d’Arco (Na). - Suoni, folklore, tradizioni, memoria collettiva per la kermesse «Carnevale si chiammava Vecienzo», promossa dal Comune di Pomigliano d’Arco in collaborazione con le associazioni dei commercianti e la direzione artistica delle associazioni «Zezi ‘74» e «‘A Sunagliera». Con il patrocinio dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Lello Russo anche le attività di «Carnevale Vicienzo 2013» organizzate da I° e II° circolo didattico, istituti comprensivi «Falcone – Catullo», «Omero – Mazzini» e «Sulmona – Leone».
I colori del Carnevale arriveranno in piazza Primavera alle 10, 30 di sabato 9 febbraio, quando alunni, docenti, dirigenti, genitori, sfileranno per le strade di Pomigliano d’Arco cantando, suonando, con gruppi sempre più folti ad ogni tappa, da un capo all’altro della città. Via Mazzini, via Terracciano, via Cantone, via Libertà, via Leopardi, via Guidoni, via Pascoli, via Grosseto, via Vittorio Emanuele, via Trieste, via Carducci, via San Guido, via San Pietro, via San Maurizio, via Serpi, via Napoli, via Grosseto, un unico grande teatro per il proscenio delle tradizioni popolari. Il punto di raccolto della sfilata sarà piazza Primavera dove i cittadini saranno accolti da canti, suoni e balli per festeggiare e vivere insieme il Carnevale. E mentre alla Distilleria Culture District di via Roma, che ospita anche il Feltrinelli point, sarà allestita una mostra con audiovisivi, in piazza ci saranno anche i «Zezi Gruppo Operaio» con «La Canzone di Zeza», patrimonio della cultura partenopea un tempo proibita per i detti licenziosi e le allusioni mordaci, e Giovanni Sgammato con «Rò Nicola» di Raffaele Viviani che lo stesso Viviani interpretò nel famoso contrasto settecentesco La Canzone di Zeza. Il finale per la giornata di sabato, dopo il pomeriggio per la città, sarà a piazza Mercato con «Funerale di Carnevale e le Nonne di Vecienzo» con Marcello Colasurdo e «’o tir a 8. 6. 4. 2.». Domenica la festa riprenderà in piazza Primavera, via Ercole Cantone e piazza Sant’Agnese con «I dodici mesi», «Il Pazzariello» e «La vecchia del Carnevale» proseguendo il pomeriggio nei quartieri del centro storico e delle periferie, da Masseria Guadagni a Paciano, con finale a piazza Primavera, ancora con «Zezi Gruppo Operaio» e, per le strade, «Contrabbanda» di Luciano Russo. Lunedì 11 il Carnevale si muoverà di pomeriggio in via Napoli, Ponte, via Roma, via Guadagni, via Terracciano, piazza Sant’Agnese, viale Alfa, via Cantone, piazza Primavera e piazza Municipio, con Marcello Colasurdo. Per il martedì grasso, 12 febbraio, mattina e pomeriggio nei quartieri della città con gran finale a piazza Primavera. Mostra aperta in Distilleria fino a martedì.
«Pomigliano ha una lunga tradizione popolare nei festeggiamenti del Carnevale – dice il consigliere Mattia De Cicco – e quest’anno il sindaco e l’amministrazione comunale hanno voluto omaggiarle tutte, facendo della città un unico grande proscenio che servirà anche al commercio». Suggestive e da ascoltare «La Canzone di Zeza» e «I dodici mesi» che Giovanni Sgammato chiama «gemme preziose» della tradizione popolare. Concepite, create e trasmesse oralmente, senza alcuna testimonianza scritta che riconduca alla loro paternità, espressione unica e vera della capacità creativa della collettività ma che oggi godono, anche nelle scuole pomiglianesi grazie a ricerche e studi di insegnanti che ben sanno quanto conti la tradizione, di una certa popolarità.
Redazione Cronaca