Benvenuto Francesco I. La tua ricerca del consenso del popolo ci ha emozionato | il direttore Gaetano Busiello

papa bergolgio

Ci risiamo. Eletto il nuovo Papa, ed i falchi della sinistra intellettuale e di potere  – dell’italica nazione – sono già  in fermento. Il tam tam sui social network, e sui giornali progressisti lanciano la prima stoccata a Juan Mario Bergoglio, eletto Papa ieri sera, e prenderà il nome di Francesco I.

Juan Mario Bergoglio, argentino di Buenos Aires, di chiare origini astigiane, ha colpito il mondo per la sua semplicità. La prima uscita pubblica dal balcone che affacciava su quella marea umana di piazza San Pietro ha fatto conoscere la semplicità di un uomo “trovato alle fine del mondo”, nelle Americhe del Sud, dove la povertà ha determinato la sua schiena dritta, accompagnata, peraltro,  da una profonda umiltà.

Papa Francesco I è il  primo gesuita ad essere eletto Papa, il primo a prendere il nome di Francesco. Il primo Papa che viene dal Sudamerica. Ed il primato piu’ indicativo di quello che potrà essere il suo percorso pastorale è relativo al fatto che Bergoglio non era  l’uomo indicato dalla Curia Argentina, lo era invece Leonardo  Sandri.

E qua, in terra dello Stivale,  dobbiamo sorbirci gli attacchi a Bergoglio per la sua permanenza a Buenos Aires negli anni della dittatura militare (1976 al 1983), ove morirono decine di migliaia desaparecidos, per mano del governo dittatoriale dell’epoca. Attraverso i falchi della sinistra argentina, concretizzatosi nella diffusione di in un libro  – “Il Volo” – , il cui autore ha lanciato accuse di complicità negli stermini, accuse  mai riscontrate, si tenta di macchiare la purezza del neoPapa. Davvero troppo.

Il Belpaese è allo stremo. Ma possiede in dote una storia ed una cultura che nessuna speculazione finanziaria annunciata  potrà mai rubarci. Qualcuno, sempre loro, i falchi di sinistra, ci prospettano un futuro alla Grecia. Ma, francamente, questi qua non si sono resi conto che ieri sera, ed in questi giorni, gli occhi di tutto il mondo erano puntati su Roma, patrimonio di una storia millenaria, che si rinnova nelle sue tradizioni, senza mai essere anacronistica,  con i riti di mille anni fa. Almeno qua la tecnologia non attecchirà mai. L’emozione è stata fortissima, ma non ha colpito gli ultimi romantici di sinistra che scambiano l’elezione del Papa per l’ultimo congresso del PCI.

Bergoglio si è presentato come quello “che viene dalla fine del mondo”, da quelle terre dove la fame si deve provare con dignità e con il desiderio di riscattarla. Ci ha colpito Bergoglio, ci ha colpito per la sua richiesta di benedizione dal popolo: perché , almeno lui ha capito, senza il consenso e l’interazione del popolo,  qualunque potere perde di valore. Ah,  se fossero arrivati a capirlo  questo messaggio  quelli che in Italia ci hanno confezionato il porcellum, qualche problemino in meno avrebbe risparmiato il popolo italico.

Certo che non sono un vaticanista, e i ragionamenti sulle grandi prospettive geopolitiche e futuristiche della Chiesa le lascio a chi di competenza. Però a me questo argentino,  che viaggia in metrò ed ama il calcio,  mi piace tantissimo. Benvenuto Francesco I…

 

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