Il Chindogu, nuova forma d’arte?

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Il telefono, l’ombrello, gli occhiali, il microscopio, la televisione. Sono invenzioni, certo più o meno utili e più o meno famose, ma pur sempre splendide creazioni. Ci sono, però, delle invenzioni “impopolari”, che passano inosservate e che non fanno rumore, ma stanno esplodendo negli ultimi anni. La chiamano l’arte anarchica, la nuova forma d’arte, la cui parole evoca quasi una forma di rito, il rito dell’invenzione.

Il chindogu è una creazione “inutile”, ma può risolvere i problemi nella vita di tutti i giorni. In pratica, è tutto e niente. Le invenzioni non sono considerate inutili in quanto queste meriterebbero un brevetto a parte, ma non sono di certo paragonabili al telefono o agli occhiali.

Tutto scaturisce dal concetto di libertà, lo spirito più dinamico del nostro essere. Infatti, il chindogu potrebbe essere il simbolo della libertà di progettare senza pensare alle conseguenze, un esercizio della mente senza scopi di lucro, infatti non può essere venduto, una creazione fine a se stessa.

Un esercizio della democrazia, quindi, che fa capire che tutte le idee, anche quelle meno utili, sono preziose, uniche e contribuiscono alla ricchezza della società. Invenzioni assurde come: il kit contro l’ansia per chi deve parlare in pubblico, la maglia a modello battaglia navale per grattarsi nel punto giusto o il cappello porta- fazzoletti sono considerati adesso un vero prodotto d’arte non solo per il loro senso estetico, ma per quello che possono rappresentare. Una forma di rivoluzione, di arte popolare che raccoglie estimatori in tutto il mondo.

Rosanna Della Fonte

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