Taranterra ritorna nelle chiese di Napoli, da giovedì 23 maggio

foto scena nei Ruderi di Sant'Eustachio a Scala

Dopo aver girovagato per la Campania tra chiostri, foreste, ruderi e laghi – debuttando il 21 giugno scorso nella piazza Giordano Bruno di Nola – la compagnia Asylum 2013 mette in scena Taranterra nelle chiese di Napoli. Da giovedì 23 maggio a domenica 26 maggio, alle 20.30, il testo di poesia di Mimmo Grasso, con la regia di Massimo Maraviglia, va in scena nella Chiesa di Santa Caterina da Siena, in via Santa Caterina da Siena 38 a Napoli (a pochi passi dalla Funicolare Centrale del corso Vittorio Emanuele). Vengono inoltre esposti 15 carbonicini ispirati a Taranterra dell’artista Nicola Masuottolo.

Trailer Taranterra: http://www.youtube.com/watch?v=LVakgjDzpRk

Taranterra è una messa in scena in cui gli attori danno vita agli oggetti, ai quadri e ai loro abitanti evocati dai versi, servendosi esclusivamente dei propri corpi, di tammorre, bastoni e tessuti che trasformano e ridisegnano lo spazio dell’azione, evocando ora la tenda nel deserto di un anacoreta, ora una processione, una penultima cena, una piazza d’armi, una distesa assolata di grano, un formicaio, un tempio, un pantano, una giostra, un giaciglio, una fossa, un solo luogo di ricongiungimento e a un tempo di separazione. Uno spettacolo pensato per essere rappresentato ovunque il teatro possa tornare a essere un momento collettivo di reciproco ri-conoscimento (o di ri-conoscenza?) profonda, tra chi offre e riceve, chi riceve e offre.

Taranterra è prima di tutto un poema in versi di Mimmo Grasso (pubblicato nel 2009, per i tipi de “Il filo di partenope”, in 200 esemplari numerati, con incisioni di Mario Persico e la copertina ottenuta impastando sabbia di un termitaio africano per avere l’effetto vento-di-scirocco) in cui il regista ha scorto due miracoli: «Il primo, quello di un uomo che guarisce attraverso la parola/azione, il secondo – comune a tutta la poesia quando è poesia – relativo alla dissoluzione della parola che da segno astratto si trasmuta in vibrazione guaritrice, percussione improvvisa che scuote dal sonno, soffio rigeneratore, scossa rivelatrice». Dunque, Taranterra non può, per le vie della ragione, diventare teatro, se teatro è storia, personaggi, azione, dialettica di posizioni, mimesi e catarsi. Di tutto questo in Taranterra c’è poco o nulla. Almeno in apparenza. Ma se il teatro è preghiera, rito, baccanale, sinfonia, corale, genesi o riscoperta di relazioni misteriche e analogiche tra i corpi e le loro espressioni sinestesiche, allora Taranterra diventa il testo drammaturgico per eccellenza. «Taranterra è una caosgonia, forse, o più semplicemente la storia irraccontabile dell’istante in cui un uomo (o l’uomo?) nasce/muore/nasce, o forse dell’attimo in cui l’eterno ritorno si trasmuta per sempre in ricordo placato, senza rancore, guarito». E il risultato è uno spettacolo dal forte impatto visivo e sonoro (dunque emozionale), sebbene fondi quasi esclusivamente la sua composizione sugli attori, veri e propri strumenti musicali, che interagiscono con altri più convenzionali strumenti musicali e una ridotta attrezzeria che a tratti ricorda quella dei giocolieri.

musiche Andrea Tarantino|voce soprano Leslie Visco|costumi Monica Palomby|consulenza scenica Armando Alovisi|disegno luci Ettore Nigro|training vocale Caterina Leone|aiuto regia Gennaro Schiano e Raimonda Maraviglia|fotografia Teresa Raiano|grafica Marco Di Lorenzo

Si ringrazia l’Istitutum Pataphysicum Parthenopeium e il maestro Bruno Senese, Davide Carnevale, la famiglia Raiano

Le location 2012:

piazza Giordano Bruno a Nola|cortile dell’abbazia di Sant’Angelo in Formis a Capua| Ruderi di Sant’Eustachio a Scala|chiostro della Basilica di San Vincenzo alla Sanità|giardini del Palazzo Mezzacapo a Maiori|cortile libreria La Feltrinelli di Pomigliano d’Arco| Giardino dell’orco sul lago d’Averno| Giardino segreto di via Foria|Museo del sottosuolo a piazza Cavour| sul lago delle Terme Stufe di Nerone sul lago d’Averno|pontile di acqua morta a Monte di Procida|dimora del Fiume di Pietra sul Vesuvio|Sacello degli Augustali a Miseno|Parco Colonia Montana di Agerola|azienda agricola Ramo d’oro a Bacoli|giardino dell’Istituto Suor Orsola Benincasa|largo del Carmine a Monteverde|piazza Pallante a Sant’Andrea di Conza|piazza Michelangelo a Calitri|Foresta Regionale di Cuma|Parcheggio del Municipio di Saviano

Redazione Cultura

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