Napoli. – Il Teatro Pubblico Campano, diretto da Alfredo Balsamo, cura la programmazione di oltre venti teatri campani, tra cui il Teatro Municipale Giuseppe Verdi di Salerno, il teatro Comunale di Caserta ed il Teatro Carlo Gesualdo di Avellino. Dalla scorsa stagione ha assunto il prestigioso ruolo di gestione e direzione del Teatro Nuovo di Napoli e affida, per il secondo anno consecutivo, l’apertura della stagione teatrale 2013-2014 alla nuova creazione scenica del drammaturgo Enzo Moscato
Quattordici spettacoli in programma che, dal prossimo settembre fino ad aprile 2014, muoveranno nel solco dell’espressione artistica che ha sempre connotato la storica sala cittadina, offrendo un’ampia partitura di programmazione, contemporaneità dei linguaggi, unitamente alla sempre forte relazione con il pubblico e il territorio.
La programmazione, che quest’anno sarà suddivisa in due formule di abbonamento (a dieci e a quattro spettacoli), vedrà alternarsi in scena artisti già fortemente riconosciuti da pubblico e critica quali Enzo Moscato, Maria Paiato, Benedetto Casillo, Stefano Accorsi, Marco Paolini, Moni Ovadia, Mariano Rigillo, Marco Baliani, Fausto Russo Alesi, Filippo Nigro, Enzo Vetrano e Stefano Randisi, Renato Carpentieri, Antonio Casagrande.
Sul palcoscenico del Teatro Nuovo saranno proposti testi di autori che vanno da Eduardo De Filippo, con ben due testi in scena, a Enzo Moscato, da Franco Scaldati a Raffaele La Capria, da Seneca a Neil LaBute, da Pau Mirò a Marco Baliani, da Marco Paolini a Moni Ovadia.
Spettacoli e riletture firmati da importanti registi, in alcuni casi anche interpreti in scena, del panorama nazionale e internazionale come Pierpaolo Sepe, Antonio Latella, Enrico Ianniello, Claudio Di Palma, Fabrizio Arcuri, Enzo Moscato, Tiziano Turci, che tracceranno i contorni della prossima stagione teatrale della sala di via Montecalvario, le cui scelte sono orientate sulla varietà di linguaggi e contenuti, articolate in maniera omogenea all’intero programma artistico, di cui la stagione diverrà espressione.
A inaugurare la stagione teatrale, sabato 28 settembre (e poi dall’1 al 13 ottobre), sarà lo spettacolo Napoli ’43 scritto e diretto da Enzo Moscato, con Antonio Casagrande, Benedetto Casillo, Cristina Donadio, Enzo Moscato. A settant’anni dall’occupazione nazista e dalle gloriose Quattro Giornate che i Napoletani condussero per scacciare i Tedeschi dalla città, se ne rinarrano in scena gli eventi, i sentimenti, le figure popolari, trasfigurandoli e riporgendoceli come un affascinante Cunto Leggendario.
La programmazione in abbonamento a dieci spettacoli prenderà il via martedì 29 ottobre, con Fausto Russo Alesi, che “presta” il proprio talento interpretativo a tutti i personaggi di Natale in casa Cupiello di Eduardo De Filippo, di cui firma anche la regia. Fausto Russo Alesi abita le parole di Eduardo con tutta la sua straordinaria, mutevole fisicità. Il suo è un lavoro di rigore e generosità svolto sulla voce, sul gesto, sullo spazio.
Dopo il grande successo di Anna Cappelli, Maria Paiato si misura con Medea di Seneca, un personaggio estremo e definitivo, guidata dalla potenza rigorosa e visionaria di Pierpaolo Sepe, in scena da venerdì 22 novembre.
Mariano Rigillo sarà protagonista, da martedì 3 dicembre, di Ferito a morte – Preludio di Raffaele La Capria. Ferito a morte – Preludio è da intendersi come un melologo ispirato a quella linea narrativa del romanzo in cui il lirismo onirico elegge, con stupefacente credibilità, una bella giornata, una spigola, una donna, l’acqua stagnante nei recessi timpanici, le confuse voci d’intorno ad artefici di una liturgia del tempo sospeso.
Da martedì 10 dicembre Enzo Vetrano e Stefano Randisi porteranno sul palcoscenico del Teatro Nuovo Totò e Vicè di Franco Scaldati. Totò e Vicé sono legati da un’amicizia reciproca assoluta e vivono di frammenti di sogni che li fanno stare in bilico tra la natura e il cielo, in un tempo imprendibile tra passato e futuro, con la necessità di essere in due, per essere.
Da martedì 19 dicembre, e per tutti il periodo delle festività, Renato Carpentieri, Tony Laudadio, Enrico Ianniello, Giovanni Ludeno saranno i protagonisti di Jucatùre di Pau Mirò, per la regia di Enrico Ianniello. In un vecchio appartamento, intorno a un tavolo, sotto una lampada, quattro uomini, un barbiere, un becchino, un attore e un professore di matematica, giocano a carte. L’appartamento è un rifugio dove tutti i fallimenti sono accettati, permessi. Il fallimento è la regola, non l’eccezione.
La programmazione del nuovo anno avrà inizio, martedì 14 gennaio, con lo spettacolo Pretty, un motivo per essere carini di Neil LaBute, con Filippo Nigro, Fabrizia Sacchi, Paolo Briguglia, per la regia di Fabrizio Arcuri. E’ una commedia su chiacchiere e incomprensioni così come lo sono sulla fiducia e sull’amore, fondamenti delle relazioni umane, che porta a esprimere il nostro vero pensiero.
Da martedì 21 gennaio, Benedetto Casillo, Roberto Del Gaudio, Marco Manchisi, Aida Talliente saranno in scena per Sik Sik, l’artefice magico di Eduardo De Filippo, per la regia di Pierpaolo Sepe. Il regista partenopeo mette in scena uno studio sull’evoluzione della scrittura eduardiana e, insieme, una rilettura personalissima e fortemente contemporanea.
Marco Paolini sarà interprete, da martedì 18 febbraio con ITIS Galileo, spettacolo scritto a quattro mani con Francesco Niccolini. Essere geniale, in circostanze difficili, può essere un problema, per gli altri soprattutto. Parte da questa considerazione il lavoro di approfondimento curioso che Marco Paolini e Francesco Niccolini hanno dedicato alla figura di Galileo.
Ritorna al Teatro Nuovo, da martedì 25 febbraio, Stefano Accorsi, in scena con Marco Baliani, anche autore e regista, per Giocando con l’Orlando. Accorsi e Baliani saltano su e scendono giù dai cavalli in corsa nella giostra in un ludico e ironico carosello di corpi e voci dandosi l’un l’altro a volte la spinta dell’abbrivio a volte l’inciampo dell’ostacolo, cambiando modi e toni del parlare, narrando, monologando e dialogando.
Da martedì 11 marzo Moni Ovadia sarà in scena con Cabaret Yiddish, affiancato dalle musiche suonate dal vivo da Maurizio Deho’, Paolo Rocca, Albert Florian Mihai e Luca Garlaschelli. Un vademecum chiaro ed esplicito quello di Moni Ovadia, che, fin dal titolo, invita il pubblico a seguirlo attraverso un viaggio d’esplorazione nella cultura delle proprie origini.
La formula di abbonamento a quattro spettacoli prenderà il via, martedì 1 ottobre, con lo spettacolo Napoli ’43 scritto e diretto da Enzo Moscato.
Giovedì 14 novembre, il regista Antonio Latella porterà in scena A.H. scritto a quattro mani con Federico Bellini e interpretato da Francesco Manetti. “E se invece di mettere i baffi alla Gioconda li togliessimo a Hitler?”. Questa domanda non vuole essere una provocazione ma è, nella sua assurdità, il punto interrogativo da cui partiamo. Spostare lo sguardo da quel quadratino peloso, quella mosca sotto il naso maschera dell’orrore di tutto il ’900, a qualcosa d’interiore, di terribilmente intimo, umano.
La programmazione proseguirà, da giovedì 6 febbraio, con Cronaca di una crisi annunciata, originale live set per voce, piano e chitarra con Tiziano Turci, che firma anche la regia, Rossella Teramano, Elia Moretti e Stefano Napoli. E’ una cronistoria appassionata dello sviluppo del pensiero economico liberista e delle sue principali manifestazioni dagli anni ’60 fino all’Europa di domani.
A chiudere la quaterna di spettacoli, da giovedì 27 marzo, saranno Marco Baliani e Maria Maglietta in Identità, per la regia di Marco Baliani. La parola Identità ci viene incontro in ogni momento della nostra vita sociale, oggi, più ancora di quanto non accadesse anni fa. È come una parola puntaspilli, dove vanno a infilarsi e convergere una pluralità di temi, di sostanze, ma anche di racconti.
La proposta artistica del Teatro Nuovo di Napoli rafforza e consolida il suo essere luogo di ospitalità, d’idee e di confronto artistico costante, estendendo lo sguardo a nuove iniziative, ad un’ulteriore sezione teatrale in definizione e “offrendo” i suoi spazi ad alcune fra le più interessanti espressioni artistiche del territorio.
Redazione Cultura