Cercola (Na). – Domani si ritorna in consiglio comunale: resta da riempire la casella della seconda carica istituzionale al comune, quella della presidenza del consiglio comunale.
Domani alle 19,30 – presso il Teatro Comunale di viale dei Platani – si terrà il secondo consiglio comunale dell’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Vincenzo Fiengo. Svetta all’ordine del giorno, infatti, l’elezione del presidente del consiglio comunale, oggi coperta da Giovanni Paudice (Partito Democratico), in applicazione della norma contenuta nello Statuto Comunale che stabilisce in caso di mancata elezione del presidente nella prima adunata consiliare resta in carica il consigliere anziano ( ovvero il consigliere comunale, escluso i candidati sindaco, che risulta detenere la maggiore cifra individuale, derivante dalla sommatoria dei voti personali e di quelli della propria di lista di appartenenza). Il quorum per l’elezione del nuovo presidente del consiglio comunale non è fissato nei 3/4, ma bisogna ottenere la maggioranza assoluta, la metà piu’ uno dei voti: quindi 9 voti.
Alla luce della situazione politica locale Vincenzo Barone, candidato espresso dalla maggioranza, e contemporaneamente leader di Movimento Democratico, sembra avere i numeri per la sua elezione. La maggioranza, escluso il dissidente Diego Maione, l dovrebbe votare compatta: esprimendo 10 voti; mentre il Popolo della Libertà e Progetto Cercola, come annunciato nel consiglio comunale scorso, sarebbero orientati a votare il candidato della maggioranza.
La posizione del Partito Democratico resta confusa, anche in considerazione da quanto espresso , per conto della locale segreteri politica, da Salvatore Grillo in consiglio comunale. Salvatore Grillo esordì in seduta consiliare proponendo Giovanni Paudice (PD) alla guida del consesso consiliare, chiedendo alla maggioranza di votare il giovane democratico. Però quella proposta fu stranamente accompagnata da un discusso “posizionamento fisico” dello stesso Grillo nei banchi del consiglio comunale, indicativo di una presa di distanza dall’intero consiglio comunale: Perchè Salvatore Grillo chiede alla maggioranza di votare Paudice e contestualmente , ripreso dallo stesso sindaco Fiengo, certifica una rottura con gli altri rappresentanti del consiglio comunale? “Siamo pronti a distruggere il blocco sociale che ha fatto vincere Vincenzo Fiengo”, ecco cosa fece pubblicare su una testata locale Agostino Cacciola, attuale segretario del PD. Quindi, prima il PD vuole cambiare il potere costuito a Cercola, e poi allo stesso potere costituito chiede il voto per Giovanni Paudice, quest’ultimo in piena continuità storica e politica di suo padre Mario (ex presidente del consiglio comunale, eletto in opposizione – 2002 – dall’altra parte del centrosinistra guidata dall’ex sindaco Giuseppe Gallo), lo stesso Mario Paudice resta l’ attuale responsabile del tesseramento del PD a Cercola. Salvatore Grillo, e il suo esercito di giovani, dovevano spaccare il mondo ed oggi si trovano a fare i conti con le vecchie logiche suggerite dai grandi manovratori, i quali prima hanno fatto aprire il PD alla società civile per la campagna elettorale, ed oggi, – dopo l’acquisizione dei consensi - si sono chiusi nella stanze del PD preparando un’interazione , senza rispettare la volontà espressa dall’elettore , con quella maggioranza tanto osteggiata. La cronaca locale addirrittura racconta di un volantino fatto diffondere a poche ore dal voto dal PD , dal quale si contestava il fatto che dietro a Fiengo ci sarebbe stato a sostenerlo un gruppo di interesse , che avrebbe tutelato gli interessi dei politici a sostegno dello stesso Fiengo. Un altro episodio curioso che certifica la confusione regnante nel PD Cercola è relativo al fatto che Salvatore Grillo, sempre nello stesso consiglio comunale, prima propone Paudice alla presidenza del consiglio comunale e poi non lo vota.
Il Partito Democratico fermo ai proclami della campagna elettorale ha lasciato spazio in città al Movimento Cinque Stelle , il quale sta dando filo da torcere quotidianamente all’amministrazione di Vincenzo Fiengo. Ecco un altro caso dove la posizione – all’opposzione – nei banchi del consiglio comunale risulta essere solo di facciatae non coincide con l’azione politica.
il direttore Gaetano Busiello