Cercola (Na). - L’ultimo pezzo di storia della comunità della destra cercolese è “volato” in cielo. Ciro D’Agostino, storico segretario del MSI e, di AN poi, si è spento stamattina, aveva 76 anni. I funerali saranno celebrati domani - alle ore 15,00 – presso la Chiesa Sant’Antonio a Cercola, nelle adiacenze della stazione ferroviaria della Circumvesuviana.
Diverse generazioni e tanti giovani sono cresciuti “piacevolmente” all’ombra della combattiva ed energica azione di rinnovamento del territorio condotta da “Buttiglion”, così scherzosamente veniva soprannominato in virtu’ del fatto che si presentava ovunque, alle manifestazioni di destra, con il suo canonico fiaschetto di vino, in napoletano “o’ buttiglion”. In epoche ed in zone dove essere di destra, in particolare del Movimento Sociale Italiano, significava esser messi in automatico fuori dalla società locale, Ciro D’Agostino ha scelto di stare dalla parte della passione e dell’onestà intelletuale. Figlio di un genitore di destra, fin da ragazzino ha coltivato la sua passione politica, senza mai tentennare o disobbedire ai valori che Almirante portò al successo nazionale.
Ciro D’Agostino, insieme al confinante Massimo Abbatangelo del quartiere Ponticelli, rappresentava lo zoccolo duro di un partito che nella periferia orientale, quella dove dominava Giorgio Napolitano, stentava a crescere, ma catturava le simpatie delle persone perbene, quelle che non si piegavano ai compromessi. Spesso la pulizia morale ha caratterizzato l’ascesa valoriale di chi come Ciro D’Agostino decise, senza se e senza ma, di essere un passo in avanti e di non litigare mai con la sua coscienza.
Il ricordo di chi vi scrive è presente in modo tangibile nella mia esperienza al fianco ed ai comandi di chi come Ciro D’Agostino dedicava con forza le sue ore al “PARTITO”. Partendo dalla periferia orientale di Napoli fino ad arrivare in qualunque posto insicuro della nazione, non c’è stato un giorno, un mese, un anno che insieme a D’Agostino non ci siamo emozionati e commossi, e soprattutto “impauriti”. Nelle notti fredde d’inverno e in quelle afose d’estate D’Agostino era il primo che si affaticava ad affiggere manifesti, unico modo per segnare il territorio, visto che spesso non si entrava manco in consiglio comunale.
Oggi è un giorno triste per la città, ma soprattutto per la comunità napoletana e nazionale, di quella destra che i tanti se la son venduta al potere economico e di poltrona. Onnipresente in qualunque iniziativa del partito: era fuori dalla correnti, lui era il “PARTITO”. Ed il sottoscritto si chiede: domani , in quel del suo ultimo saluto, ci saranno quelli là , che hanno ricperto posti di potere e di prestigio, grazie al suo immancabile impegno?
Il direttore Gaetano Busiello