Napoli sembra una città sospesa nel tempo, dove vecchio e nuovo convivono inscindibilmente sotto gli occhi di tutti, oscillando in un unico pendolo. All’insegna di questa “clessidra”, intesa anche come momento di fruizione e riscoperta del patrimonio partenopeo, l’Associazione Culturale NarteA configura Napoli, e i suoi siti, in veri e propri set teatrali: un format esclusivo pensato per favorire il coinvolgimento dei visitatori nell’approccio con i beni artistici del territorio napoletano. La “spettacolarizzazione” dell’evento culturale di NarteA combina la conoscenza ed il divertimento per catapultare i visitatori in un’epoca diversa da quella in cui vivono e dare un colore più vivo a tutto ciò che è sotto i loro occhi: folklore, tradizione, storia sono tutti punti cardine di un luogo che, connotandone sfumature impercettibili, ne accompagnano lo sviluppo da oltre duemila anni.
Sabato 26 ottobre 2013, l’Associazione Culturale NarteA propone l’itinerario spettacolarizzato “Figli d’ ‘a Madonna”, con due turni a disposizione alle ore 16:45 e ore 17:45 (prenotazione obbligatoria ai numeri 339.7020849 – 334.6227785, quota di partecipazione 10,00 euro per adulti, che accenderà i riflettori in un posto unico nel suo genere. L’idea di rappresentare la storia dell’Annunziata, del Brefotrofio, della Ruota degli “Expositus” e del Succorpo vanvitelliano, nasce principalmente sull’usanza mai persa dell’abbandono. Se esistesse uno strumento in grado di captare le vibrazioni emotive che una storia può trasmettere, una sorta di rivelatore dell’anima, sicuramente passando per la Real Casa Santa dell’Annunziata percepirebbe un inarrestabile sovraccarico: dalla Ruota degli Esposti e al Succorpo, un piccolo viaggio tra le storie della storia, dove passato e presente non sembrano essere tanto lontani. All’improvviso, un vagito insistente, un gemito di un nuovo neonato, sembra echeggiare tra le mura del cortile della Real Casa Santa dell’Annunziata, stretto tra le braccia di una nutrice, intenta a consolarlo cantandogli una nenia, come un rituale che da sempre si ripete all’arrivo di un nuovo “Esposto”. Da dove arriva quella creaturina che si agita e si lamenta? Quale storia porta con sé? E quale fatale destino lo attende dopo l’abbandono? E’ questa la storia delle crudeli e misere origini e del riscatto, di uno dei migliori scultori ottocenteschi, che il nostro paese possa vantare: Vincenzo Gemito, ’o scultore pazzo, anch’egli mortificato e abbandonato nella casa del quartiere Forcella. L’iniziativa prende anima e corpo dall’attore/regista Antimo Casertano, in scena assieme alle attrici Federica Altamura e Marianita Carfora, alternandosi con l’esperta guida di Alessia Zorzenon.
Domenica 27 ottobre 2013, inizio alle ore 11:00, l’Associazione Culturale NarteA riporterà in vita il mito romantico di un Re morto troppo giovane: all’Alba del 29 Ottobre 1269, fu allestito un patibolo in Campo Moricino, l’odierna piazza Mercato che vede la maestosa Chiesa di Sant’Eligio, dove sarebbe stato ucciso a soli 16 anni l’ultimo discendente di Federico II di Svevi, ossia Corrado V di Hohenstaufen. “L’ultimo degli Svevi” era comunemente chiamato per la sua esile e giovane figura Corradino. Quel giorno finì un casato, ma il sacrificio del giovane rampollo della famiglia Sveva costò a Carlo d’Angiò l’odio dell’intera popolazione napoletana. A distanza di 744 anni dalla morte di Corradino, queso percorso teatralizzato (prenotazione obbligatoria ai numeri 339.7020849 – 334.6227785 e quota di partecipazione 10,00 euro per adulti) racconterà della dominazione Sveva e dell’importanza politica ed economica che rivestiva Napoli nel Medioevo, partendo dalla Chiesa di Sant’Eligio con il suo famoso orologio e proseguendo per piazza Mercato, fino a giungere nel chiostro della Basilica del Carmine. La piéce teatrale sarà interpretata dagli attori professionisti Sergio Del Prete, Antimo Casertano e Marianita Canfora.
Redazione Eventi