“Quella strada deve essere chiusa!”, questo è il grido di dolore che periodicamente viene lanciato dalle comunità colpite in modo diretto – subendo un enorme dazio di sangue – dagli incidenti stradali mortali che si susseguono ad un ritmo incessante sulla Statale del Vesuvio: la SS 268, la strada che collega da Cercola ad Angri due importanti aree territoriali, il vesuviano con l’agronocerino sarnese.
“A breve un nostro documento contenente le nostre proposte sarà firmato da tutti i sindaci dei comuni attraversati dalla Statale del Vesuvio, faremo forza comune”, ecco il risultato uscito del consiglio comunale convocato ad Ottaviano, ed allargato a tutte le amministrazioni comunali che attraversano la SS268. Celebratosi per tentare di trovare soluzioni per fronteggiare la tragedia umana ed il tributo di sangue che il popolo vesuviano sta subendo.
Mentre le comunità locali, ancora con il cuore insaguinato, chiedono di fermare questa escalation di vittime innocenti della strada, i propri rappresentanti governativi annunciano ( maledetta politica degli annunci) delle proposte da mandare al Governo Nazionale. Questi sindaci sono a conoscenza che hanno una responsabilità diretta sull’incolumità fisica dei propri cittadini? Questi sindaci sono a conoscenza che questa strada è stata progettata negli Anni Sessanta, e costruita – in forte ritardo – negli Anni Ottanta, quando le condizioni socio-strutturali erano cambiate? Questi sindaci sono a conoscenza che questa strada dovrebbe rappresentare una n via di fuga in caso di eruzione del VESUVIO, ed invece è già stata battezzata Statale della Morte? Quindi, per una beffa del destino questo importante asse viario invece di ergersi salvatore di vita umana - in caso di catastrofe vulcanica -, si sta rivelando un’autentica macchina infernale di morti.
Nessun accorgimento può rendere questa strada sicura. E’ nata male, gestita peggio. Le responsabilità politiche ed amministrative sono tante. Guidare su questa strada non è sicuro. Di sera accadono gli incidenti piu’ disastrosi: manca del tutto l’illuminazione . Mentre di giorno gli incidenti sono causati dall’alta velocità prodotta dagli incoscienti automobilisti che piombano di continuo nella corsia di marcia contraria, in quanto non c’è divisione della carreggiata. Mancano del tutto le corsie di emergenza, ed in alcuni tratti anche le piazzuole di soste. Alcuni svincoli non sono corredati da spartittraffico che fanno intendere quale sia l’entrata e quale l’uscita della strada. In sintesi, parliamo di un errore ingegneristico, partorito per un tempo e calato in un’altra era geologica. Venti anni hanno cambiato l’hinterland napoletano, sono nate, dal punto di vista del numero degli abitanti, altre città.
L’attenzione mediatica di questi giorni è rivolta alla Terra dei Fuochi, mentre anche questa area travolta da queste morti bianche necessita di una tutela. Nessun sindaco conosce quanti morti ha mietuto negli anni questa Statale. Perchè non si parte da un registro dei morti della Statale del Vesuvio, esplicitando il luogo preciso e le modalità degli incidenti? Inoltre, l’emergenza sicurezza è fortissima, tanti morti reclamano rispetto e i sindaci, chiudendo i propri varchi d’ingresso, avrebbero la soluzione momentanea al problema. Infatti, il testo unico degli Enti locali, concede questo potere ai primi cittadini, ecco cosa recita testualmente la legge: “Il sindaco, quale ufficiale del Governo, adotta, con atto motivato e previa comunicazione al prefetto, provvedimenti contingibili e urgenti nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento, al fine di prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana.”
Basta con le parate mediatiche: sono divenute insopportabili. Chiudete quella strada, ve lo chiedono le comunità che governate. Salvate i vostri figli, ve lo chiede il senso di responsabilità. E , poi, un consiglio comunale – seppur allargato – degno di tale funzione, avrebbe dovuto prevedere un ordine del giorno da “approvare”, non un il fastidioso ” probabilmente faremo”. Al prossimo morto, speriamo – e ci appelliamo solo al Buon Dio – piu’ tardi che mai , cari sindaci preparatevi un ordine del giorno consiliare credibile. Nel frattempo chiudetevi nelle vostre case comunali con gli esperti, e lasciate perdere la campagna elettorale permanente oppure spero non siate afflitti dal “mettervi in mostra” per cacciare una candidatura politica sovracomunale . Le città che governate necessitano di rispetto.
Ovviamente, la spina dorsale di questi sindaci, messe già a dura prova negli anni, difficilmente potrà reggere, a mio avviso, l’urto del traffico cittadino determinato dalla eventuale chiusura della statale, e ci verranno a dire : “Siamo al collasso , non abbiamo vigili urbani necessari nel fronteggiare il traffico, ecc..”
Ovviamente, i cittadini di queste comunità, anche loro responsabili, continueranno a sfrecciare sulla Statale del Vesuvio, come non si fermeranno a costruire – abusivamente – , sotto il Vesuvio, approffitando delle “distrazioni” dei nostri sindaci. Ed invece se andassimo piu’ in là, a ragionare sui piani di evacuazione in caso di catastrofe vulcanica? Fermiamoci qua, la nostra intelligenza è già messa a dura prova da chi non riesce a fermare i morti sulle strade del territorio.
Iniziamo a tutelare la nostra dignità: cari lettori, iniziamo a boicottare la prossima “Parata degli Inutili”
il direttore Gaetano Busiello