Fiuggi. Congresso nazionale di Fratelli d’Italia: la fiamma si riaccende!

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“In nome del Popolo italiano” . Parole categoriche che scandiscono i termini del discorso della Meloni che, l’8 e il 9 Marzo al Palaterme di Fiuggi, ha inaugurato il congresso nazionale i cui i grandi elettori, provenienti da tutta Italia, hanno foraggiato con il loro entusiasmo questi due intensi giorni, in cui ciascuno ha portato il bagaglio della nostalgia di una destra vituperata da un ventennio Berlusconiano e da scelte discrezionali a livello dirigenziale, in particolare dai particolarismi di Fini che a titolo personale ha disciolto quello che era il sogno di tanti veterani missini.

Inaspettata e lapidale anche la presenza di Raffaella Stramandinoli, meglio conosciuta al pubblico come donna Assunta Almirante (moglie dello storico fondatore dell’MSI Giorgio Almirante), di cui per la prima volta, dopo un lungo letargo infarcito di scetticismo nei confronti della politica, sembra nutrir fiducia in questa giovane promessa, Giorgia Meloni, la tedofora che porterà la fiamma all’insegna dei punti salienti, tra cui l’uscita dalla moneta unica, che a sua detta, sembra aver bisogno dell’Italia, più di quanto l’Italia abbia bisogno dell’euro.

Il panegirico che si colora di blu con fiamma tricolore, è arricchito dai rigurgiti degli ex combattenti, a partire da La Russa a Crosetto, intervallati da altri esponenti, come l’ex Sindaco di Roma Gianni Alemanno, tutti decisi di cantare all’unisono il crepuscolo di una politica improntata da uno sfrenato liberismo, avulso dalla sovranità che parte dall’elettore stesso.

La sfida è cominciata, i delegati della Regione Campania, giovani entusiasti come gli stabiesi Ernesto Sica e Raimondo Cinque, o spingendoci lungo la penisola, l’imprenditore sorrentino Davide Infuso, reduci del successo dei risultati ottenuti alle primarie in una terra rossa, non solo per l’etichettatura urbanistica di geologico pericolo, hanno portato la speranza e le idee, affinchè per la prima volta, un programma nazionale parta dal basso, dal territorio, dalla gente, e di cui Giorgia Meloni ne è mera simpatica portatrice, prendendo dalla destra i caratteri più salienti ed emozionanti, al netto del carattere impositivo e inquisitorio, di cui rimane solo un retaggio storico, inadatto per chi sogna. Per molti, questo è già tanto perchè si realizzi il primo passo, dato che nei sogni non c’è spazio per la violenza.

A cura di Ernesto Manfredonia

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