Cercola (Na). - Un emendamento – bidone del consigliere comunale Salvatore Grillo (PD), approvato lo scorso 18 febbraio all’unanimità nella seduta consiliare a Cercola, sta letteralmente bloccando, di diritto e di fatto, l’organizzazione ed il funzionamento del Consorzio Intercomunale dei Servizi Cimiteriali, società a partecipazione pubblica di cui fanno parte i comuni di Cercola, San Sebastiano al Vesuvio e Massa di Somma che gestiscono in forma associata i servizi cimiteriali.
“Cummanamme nuie”, ecco l’elegante frase urlata, durante l’adunata consiliare, da Grillo in faccia all’inadeguato sindaco Vincenzo Fiengo. “Dobbiamo inserire nello Statuto Consortile - ecco proposta shock del PD Cercola - la disposizione che pone il comune di Cercola ad avere i 3/5 dei componenti del CDA , questo ci consentirà di decidere sempre il Presidente del consorzio.” Invece, il sindaco Fiengo propose legittimamente di concedere a chi deteneva la maggioranza assoluta delle quote societarie il potere di scegliere il Presidente del CDA, ma il primo cittadino dimostrando un’inadeguatezza disarmante al ruolo, complice i flirt di Vincenzo Barone – Presidente del Consiglio Comunale – con il PD Cercola, si fece emendare la sua proposta: incassando una sconfitta politica incredibile,
La proposta bidone ed illegittima , è passata anche nei consigli comunali di San Sebastiano al Vesuvio – la mattina del 19 febbraio - ed a Massa di Somma – la sera del 19 febbraio – . Nella sostanza e nella forma tale emendamento bidone viola palesemente la Convenzione stipulata dai tre comuni consorziati il 4 aprile del 1995 e viola anche l’art. 6 dello Statuto del Consorzio Intercomunale dei servizi cimiteriali.
La Convenzione tra i comuni resta la la pietra angolare normativa sulla quale si poggia tutta la storia di questo ente partecipato ed all’art. 5 dispone quanto segue: “Ciascun comune partecipa al consorzio secondo le quote fissate fissate in rapporto di una quota ogni 5.000 abitanti, secondo la popolazione residente all’ultimo censimento.” Quindi, questo metodo, poi accorpato all’art. 6 dello statuto consortile, resta immodificabile. Infatti, l’art.6 dello Statuto in questione recita quanto segue: “Assemblea Consortile…. comma 3, ciascun comune associato aderisce al consorzio con responsabilità pari alla quota di partecipazione fissata dalla convenzione e conseguentemente in misura proporzionale esercita il voto in assemblea, in relazione alla popolazione legale residente.” Tenendo presente anche che da Statuto – art.6 – l’assemblea consortile nomina il CDA , l’emendamento Grillo non solo fa emergere l’incomsistenza tecnica della proposta del PD Cercola e del suo rappresentante consiliare, ma palese una volontà ( consapevole o no?) di violare contemporaneamente le disposizioni contenute nella Convenzione e nello Statuto Consortile.
Ha fatto sorridere il dato che durante la seduta consiliare Grillo (PD) ha fatto esplicito riferimento che i suggerimenti per questa modifica sono provenuti direttamente da Ciro Maglione, attuale componente del CDA della Mostra d’Oltremare di Napoli . A titolo di cronaca, rispolverando un pò di storia politica ed istituzionale locale, non possiamo che ricordare ai nostri lettori che Ciro Maglione – sindaco di Cercola dal 1994 al 1998 – ricoprì per ben tre anni il ruolo di presidente del Consiglio di Amministrazione del Consorzio Cimiteriale in palese violazione dello Statuto che lui stesse propose ed approvò, l’art 5. recita quanto segue….. ” i componenti del cda devono essere nominati tra membri estranei al Consiglio Comunale…” Ciro Maglione , essendo sindaco all’epoca, rappresentava il 21esimo consigliere comunale di Cercola. Il PD Cercola tra il populismo di Grillo e le perle istituzionali di Maglione non può che incassare questo scivolone politico.
Attualmente, seguendo il metodo immodificabile fissato dalla Convenzione tra i Comuni, 1 quota societaria ogni cinquemila abitanti, rifacendoci all’ultimo censimento 2011, risulta così composto il consiglio di amministrazione del Consorzio Intercomunale dei Servizi Cimiteriali: 1. Cercola 18.126 ( 3 quote societarie); 2. San Sebastiano al Vesuvio 9.167 abitanti ( 1 quota societaria) ; 3 Massa di Somma 5.587 abitanti ( 1 quota societaria).
Alla luce della valutazione degli abitanti non si comprende la ragione politica, oltre quella giuridica (fronte legittimità) , per la quale il sindaco di San Sebastiano al Vesuvio Pino Capasso abbia potuto approvare tranquillamente questa modifica, visto che il comune di San Sebastiano al Vesuvio si ferma a poco più di 800 abitanti dallo scatto per la seconda quota societaria. Capasso , insieme al padre Raffaele, storicamente era apprezzato per difendere fortemente gli interessi del suo territorio, oggi mette a rischio una quota societaria a vantaggio del nemico cercolese Maglione: cosa c’è dietro a questa desistenza politica? Fa riflettere anche il fatto che il PD Cercola non abbia speso una parola od un’azione politica nei confronti della strana sospensione del bando di selezione per i tecnici destinati a ricoprire l’incarico di responsabile dei servizi all’ente cimiteriale: risulta essere una coincidenza l’attuale desistenza dalla lotta politica contro Fiengo sul versante dubbia sospensione del bando succitato e l’assegnazione dell’incarico a responsabile tecnico ad un dipendente del comune di San Sebastiano al Vesuvio? Dobbiamo aspettarci per l’altro ruolo di responsabile del servizio – quello finanziario – un altro colpo del PD Cercola in sintonia con Capasso, visto che il ruolo sensibile al comune è vicinissimo al consigliere Grillo?
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il direttore Gaetano Busiello