San Sebastiano al Vesuvio (Na). - Nonostante la feroce campagna di stampa nazionale, sembra che la candidatura di Pino Capasso, sindaco “decaduto” di San Sebastiano al Vesuvio, non sia del tutto tramontata. Dalla segreteria regionale democratica, accogliendo in parte il monito del vicepresidente nazionale Guerini, avrebbero chiesto allo stesso Pino Capasso il “sacrificio” della sua coalizione politica , ancora in carica a San Sebastiano al Vesuvio. Infatti, grazie al ricorso contro una multa elevata il 9 aprile scorso da Alberto Baldissara, capo dei caschi bianchi sansebastianesi, l’ex sindaco Capasso, fu dichiarato decaduto dal consiglio comunale di San Sebastiano al Vesuvio. La legge, tanto invisa ai vertici nazionali del PD, consente ai sindaci che hanno cause di incmpatibilità, come quella maturata a seguito di un ricorso contro il comune che si governa da sindaco, di far rimanere in carica la sua coalizione politica, passando le redini di governo al vicesindaco, evitando il commissariamento, quest’ultimo inevitabile in caso di dimissioni spontanee.
Ieri è passata la proposta di candidatura di Pino Capasso nella segreteria provinciale del PD, mentre in sede di assemblea regionale pare sia stata accolta con riserva, ossia sarà ufficiale nel momento in cui i consiglieri comunali della sua area politica si dimettano , determineranno il legittimo arrivo del commissario prefettizio in città. Proprio per evitare l’arrivo degli inviati della Prefettura a governare il comune fino a maggio del 2016 , Capasso ha studiato ed applicato l’escamotage , già messo in moto da Franco Alfieri ad Agropoli.
Questa riserva di candidatura sta scuotendo l’intera area di maggioranza che fa capo a Pino Capasso. Tra i più restii troviamo Giuseppe Panico, il quale si trova per la terza volta a sacrificarsi per far fronte alle velleità politiche di Capasso. Infatti, ad inizio consiliatura, Giuseppe Panico si dovette dimettere da assessore per far posto a Nunzia Riccardi, in quanto il Tar Campania, chiamato a giudicare sulla mancanza della quota rosa nell’esecutivo sansebasnese, obbligò l’ex sindaco Capasso a nominare una donna in Giunta Comunale. La seconda occasione che ha visto Panico soccombere, riguarda le dimissioni presentate dal padre Gaetano, storico braccio destro dell’ex sindaco Raffaele Capssa, il quale per far posto a Capasso dovette – il mese scorso – liberare un posto nel consiglio di amministrazione del Consorzio Cimiteria ( di cui fa parte il comune Sasn Sebastiano insieme a quelli di Cervola e Massa di Somma) . Tentativo finalizzato a far maturare le cause incompatibilità, nominando Capasso nel CDA. Tentativo bloccato grazie alla sensibilizzazione messa in atto da questa testata giornalistica, seguita a ruota da una diffida presentata da Gennaro Manzo, leader dell’opposizione sansebastianese.
Anche il vicesindaco Salvatore Sannino – capo del governo comunale – avrebbe mal digerito tale richiesta della segreteria regionale del PD. Mentre dal PD Cercola, alleati di area Cozzolino, sarebbero seriamente preoccupati, visto che partirebbe l’ordine di scuderia di Andrea Cozzolino per il sostegno di Capasso dai circoli dell’area vesuviana. Quindi, uscirà pubblicamente la santa e storica alleanza tra Capasso e Maglione.
Voci circolate ai piedi del Vesuvio parlerebbero di una serie timori sollevati dallo stesso Capasso, il quale teme che in caso delle dimissioni forzate di tutti i consiglieri comunali della sua area politica, si potesse fermare il tutto a Roma, dove Guerini ha un conto aperto con i sindaci in odore di decadenza e decaduti.
il direttore Gaetano Busiello